di R.Rodi e S.Chen
Panini comics – 144 pagg. col. bros. – 10,00euro
Elektra è sempre stata una delle serie per cui mi sono chiesto se ci fosse un’effettiva necessità di volumi 100% e dopo la quarta uscita posso rispondere con certezza: no! Sono stato attrato dal personaggio di Miller per colpa del precedente scrittore, quel Rucka che ci ha regalato ottimi lavori a tinte noir e gialle, che pero’ con questa serie ha toppato alla grande. Ma torniamo al presente. Il nuovo scrittore Robert Rodi, astro nascente che ha firmato di recente la graphic novel Loki, ci racconta una classica storia di politica, tradimenti, soldi e violenza dove il ruolo di Elektra avrebbe potuto essere interpretato da chiunque, tanto è inconsistente la caratterizzazione psicologica della ninja. Stesso discorso per i comprimari che restano ciò che sono: disegnini su carta. Anche le matite del sopravvalutato Sean Chen, mediocri a mio parere, non aiutano lo sviluppo del racconto che è reso leggermente coinvolgente soltanto dalle trovate in stile Tarantino dello scrittore. Infatti le sei storie sono un susseguirsi di flashback, flashforward e dialoghi pungenti (ma sempre in formato famiglia) che ricordano da lontano il geniale regista. Nasce spontaneo chiedersi: ma è la stessa Elektra di Miller e Sienkiewicz? Solo nelle copertine, per il resto quell’Elektra Natchios non è mai più risorta.

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