Un’Arcadia carica, carica, di…

Un’Arcadia carica, carica, di…

Edizioni Arcadia e' una realta' ancora nuova e fresca, affacciatasi sul mercato italiano solo da pochi mesi. In questo articolo ripercorriamo rapidamente i fumetti pubblicati in quell'occasione, per offrire un "punto di partenza" ai lettori che ancora non conoscono l'operato di questa giovane ma vitale realta'.

GiadaÈ ormai un bel dato di fatto la capacità di Mario Taccolini e Massimiliano Zazzi di vestire i panni del lettore-editore contemporaneamente. Il sogno di tutti gli appassionati fruitori di fumetti, quello di stamparsi da soli quelli che più gradiscono, è oggi una seducente realtà.

Ci fa piacere annunciare queste novità, questi buoni propositi; già, i buoni propositi… Di questi tempi la nascita di una casa editrice è un bell’evento che dimostra coraggio, intraprendenza e, perché no, anche un pizzico d’incoscienza da parte di chi s’incammina per la difficile strada di quest’avventura.
Se poi si viene a sapere che gli artefici di questa nuova etichetta hanno fatto la cosiddetta “gavetta”, vestendo da appassionati di fumetto i ruoli di fanzinari (hanno diretto la fanzine Nuvole dal ’93 al ’97), di negozianti (hanno aperto una fumetteria a Bergamo nel 2000), e ora, dal maggio 2007, sono anche editori, beh, allora è davvero una interessante novità!

Una nascita che può essere interpretata sicuramente come un segno nel panorama fumettistico nazionale: positivo, se si vede come una possibilità in più di variabilità e di proposte o, se si vuol vedere dall’altro lato della medaglia, negativo per l’inconfutabile verità che ormai un appassionato per vedere determinati prodotti è “semplicemente” costretto ad auto-produrseli. In ogni caso c’é sicuramente da discuterne, da analizzare, da criticare, da incoraggiare, da sostenere, da complimentarsi e così via.

Le Edizioni Arcadia si sono presentate al pubblico sotto il tiepido sole lucchese, durante Lucca Comics & Games 2007. Il tutto in uno scenario alquanto “inusuale” per lo scrivente, che, frequentando la rassegna toscana da diversi lustri, ha stentato a riconoscerla senza la ormai normale pioggia.
Una presentazione fatta con simpatia, allestendo uno stand di quelli come si vedevano una volta: un banco con poche, gradite, nuove proposte e diversi autori/disegnatori che rumorosamente dialogano col pubblico, reiterando un contatto diretto ormai dimenticato, sostituito da asettici incontri dove cattedre e platea (tra le quali a volte ci sono anni luce di distanza) sono sotto un riflettore e dove ognuna delle parti si parla addosso, con ripetitivi e stentati monologhi, quasi senza accorgersi l’una dell’altra.

Un contatto, quello avuto dall’Arcadia, invece, che sa di calore ed emotività creativa, che si sposa con una politica editoriale lineare: quella di affidarsi a qualche mostro sacro garante di sicurezza professionale, che dia un tocco di genio e che sappia fare da chioccia a dei talenti giovani e freschi vogliosi di emergere, di dimostrare, di lavorare e, soprattutto, di crescere. Una manciata d’idee e di proposte interessanti escono così fuori dal cilindro e aspettano il giudizio del lettore.

I progetti presentati a Lucca sono il risultato di varie ricerche: di una scelta grafica studiata, di un formato tipo albo d’oro (brossurato di 48 pagine in b/n), pensati per differenziare anche visivamente tali prodotti dal resto dei fumetti in circolazione. Per i contenuti, inoltre, questi prodotti sono un misto di interessanti novità e gradevoli riproposte.

Nello specifico partono due serie inedite:

Giada
Testi di Federico Sfascia
Disegni di Matteo Cremona, Maurizio Rosenzweig, Federico Sfascia
Cover Enea Riboldi
Brossurato b/n 48 pag Euro 6,00

In un’ambientazione psico-adolescenzial-liceale la protagonista, Giada, appunto, combattendo con tutti i suoi problemi esistenziali d’adolescente, si trova coinvolta e prima attrice di uno scontro tra forze opposte vestendo i panni originali (eppure elegantemente “influenzati” da prodotti come Gea e Buffy, per citarne solo due) del solo “baluardo” capace di fronteggiare le forze infernali. I disegni di questo primo numero sono un misto di linee moderne, spigolose (dove il mitico Palumbo ha molto influenzato) e a volte un po’ “difficili” da leggere e seguire col testo. Attendiamo i prossimi albi per verificare il giudizio.

Maisha
Testi di Francesco Matteuzzi
Disegni di Alessio Fortunato, Fabiano Ambu, Michela Da Sacco
Cover Marco Turini
Brossurato b/n 48 pag Euro 6,00

Siamo nell’ambientazione classica per definizione: il vampirismo! Questo primo episodio introduce il protagonista, ci fa conoscere la sua storia in un misto di drammaticità, patos e flashback. Maisha gestisce un locale, “Train de vie”, a Varsavia ed è determinata a distruggere tutto o tutti coloro che disturbano il suo status quo. I disegni di Alessio Fortunato sono gradevoli e ricchi d’atmosfera, quelli dei flashback sono di Fabiano Ambu e Michela Da Sacco. Questi ultimi risultano efficaci ma stilisticamente molto diversi sia tra loro che con quelli di Fortunato. Se si voleva dare un “distacco” tra la storia moderna e quella passata, probabilmente si è esagerato in tal senso e ne scaturiscono differenziazioni troppo marcate che non facilitano la lettura che pure dalle premesse s’intravede molto interessante.

E poi ci sono …Tre one shot:

4 volti della pauraSelf Service
Testi di Ferrandino
Disegni di Bruno Brindisi, Giuseppe Liotti, Walter Venturi, Nardo Conforti
Cover Bruno Brindisi
Brossurato b/n 48 pag Euro 6,00

Lo dicevo io, questi si divertono troppo! È quello che ho pensato gustando, ormai nel lontano ’89, le tavole di questa storia pubblicata su Splatter di Ferrandino e disegnate da un giovanissimo Bruno Brindisi. A distanza di oltre tre lustri, rivedendo le stesse tavole quello che ho pensato è stato: “È troppo divertente!”.
Self Service narra la vita di Osvaldo, raccolta in quattro spaccati temporali che, attraverso il segno di quattro disegnatori, ci mostra il percorso narrativo della delirante e surreale storia uscita dalla penna di Peppe Ferrandino.
L’albo comincia con i disegni d’annata di un allora quasi “esordiente” Bruno Brindisi, che esalta con una linea ironica e satura di sarcasmo tutta la carica tragicomica della storia. A ben guardare, ciò che si nasconde dietro il delirio di Osvaldo, il protagonista della storia, sono le paranoie di una società consumistica e edo-narcisista che, come in una tragica deformazione nello specchio, porta a ridere di se stessa con delle risate sardoniche eppur di gusto di fronte a quello che è uno splatter così esageratamente splatter da far lacrimare dalle risate.
La seconda storia dopo l’acme del delirio vede Osvaldo passare dal voler salvare se stesso dalla insulsa e sporca umanità al voler salvare, come novello messia (!), l’incolpevole umanità, offrendo in un crescendo tumultuoso di follia pura, il suo corpo. I disegni sono di una scoperta di Brindisi, Peppe Liotti (un altro autore salernitano), aiuto scenografo e storyboard artist cinematografico che al suo esordio da fumettista offre un’ottima prova, lasciandosi perdonare qualche piccola imprecisione propria di un’opera prima. Ha qualità indubbie Liotti (disegna come un veterano, a dire il vero) e ci fa ben sperare per il prossimo futuro.
La terza storia ci conduce all’origine del delirio osvaldiano, dove si scoprono tutti ma proprio tutti gli altarini di un piccolo protagonista ben incanalato sulla via della follia e quindi già specchio del suo alter ego adulto. La storia è disegnata da un Walter Venturi che, con segno agile e ben adatto allo spirito del personaggio, ci cala nella storia a tutto tondo.
L’ultimo episodio vede l’epilogo di Osvaldo che, finalmente, capisce lo scopo della sua esistenza (e della sua mania schizofrenica) ponendo la parola fine ad un dilemma esistenziale che ha seguito il protagonista per tutta la sua sciagurata vita. è qui che il segno, peraltro ancora acerbo, di Nardo Conforti esplode in un turbinio di vignette, in perfetta simbiosi con la paranoia del protagonista, ammiccando non poco al Lobo Bisleyano e al Wile Coyote dei Looney Tunes!

4 volti della paura
Testi di Sauro Pennacchioli, Enrico Teodorani
Disegni di Luigi Siniscalchi
Cover Luigi Siniscalchi
Brossurato b/n 32 pag Euro 4,00

In trentadue pagine per complessive quattro storie, c’é una parte dell’interessante evoluzione grafica di Luigi Siniscalchi (dall’ ’89 al ’93) già apprezzato disegnatore di Dylan Dog, Nick Raider, Julia, ecc. che qui si muove tra splatter e horror in punta di china con la bravura di sempre. Per gli amanti del genere e dei racconti di “Zio Tobia”.

Jonathan Steele
Albo del decennale
Testi di Federico Memola
Disegni Autori vari
Brossurato b/n 48 pag Euro 3,50

È, questo, un albo commemorativo: si festeggiano i dieci anni del character con tanto di omaggi e di completa cronologia. Nel formato della testata mensile e in b/n, è un albo immancabile per i fan del personaggio.

L’inizio dell’Arcadia è questo; senz’altro positivo. Seppur, ad onor del vero, c’é da considerare che il mestiere d’editore non è facile e, sicuramente, a volte il lettore è il meno indicato a passare dall’altra parte. Sono ruoli molto diversi e non solo concettualmente; le basi per operare come editore sono difficili e articolate.
Per la neonata Arcadia i tiri da aggiustare e da mettere a fuoco sono molti, qualche ingenuità va evitata e ciò che è giustificabile in quanto frutto dell’inesperienza alla lunga non lo sarà. Fare materialmente un fumetto comporta diverse problematiche ed è molto più difficile realizzarlo che pensarlo, ovviamente. Siamo comunque fiduciosi e la voglia di vedere Arcadia sempre più impegnata e “grande” non manca…

Riferimenti:
Edizioni Arcadia: www.edizioniarcadia.com

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