Zio Paperone #199

Zio Paperone #199

Su Zio Paperone #199 viene recuperata la storia d'esordio di Ciccio di Al Taliaferro e Bob Karp

Zio Paperone 199Dopo la riproposizione di “Paperino e i pellirosse” di Pedrocchi e Pinochi, il numero 199 di Zio Paperone ripropone in formato comic book la storia d’esordio di Ciccio. “Ciccio, il cugino di Paperino”, realizzata da Bob Karp ed Al Taliaferro, il padre fumettistico di Paperino, apre il numero di aprile della rivista Disney Italia, in attesa del numero-evento previsto per metà maggio 2006.


Per quelle case di produzione che sviluppano contemporaneamente opere animate e cartacee il problema principale è coordinare i reparti animazione e fumetto in modo tale che le stesse idee confluiscano in maniera biunivoca e possano così uscire contemporaneamente (o quasi) sia al cinema sia sugli albi a fumetti. Soprattutto agli inizi, quando le tecniche erano manuali, succedeva sovente che i personaggi esordivano prima sulla carta e poi sul grande schermo. Da Topolino, Pippo e Paperino in poi, a questa regola, non si sottrae praticamente nessun personaggio, e uno dei massimi talenti in entrambe le sezioni – in quella animata soprattutto come gagman, e in quella cartacea soprattutto come autore completo – è il Maestro dell’Oregon Carl Barks, meglio noto come Uomo dei Paperi, appellativo che si merito’ proprio durante la sua carriera nel reparto animazione.
Nella sua carriera si contano moltissimi personaggi, su tutti Paperon de Paperoni, il fantastiliardario di Paperopoli, e in particolare un personaggio molto simpatico sviluppato proprio al tempo in cui lavorava nel reparto animazione per una serie di corti che non videro mai la luce: Ciccio.
Gustave Gander, o semplicemente Gus, in Italia appunto Ciccio, è frutto comunque non solo delle idee di Barks, che ne propose due versioni alternative, ma anche di tutto lo staff di animatori che lavorava con lui. Il progetto iniziale prevedeva da un lato un personaggio con i capelli color paglia, cappellino in testa, alto e snello (fisicamente un proto-Archimede), ma un po’ tonto, e dall’altro un personaggio un tantinello più basso, dalle caratteristiche evidentemente ochesche, fannullone e soprattutto un gran mangiatore. Alla creazione del personaggio partecipano anche gli animatori Harry Reeves e Lee Morehouse, senza dimenticare il regista Jack King che diresse il corto d’esordio di Ciccio: Donald’s Cousin Gus. Tra i padri putativi dell’ingordo campagnolo, pero’, sono da inserire allo stesso titolo anche Bob Karp, sceneggiatore e il grandissimo Al Taliaferro, autori dell’omonima storia uscita per le strisce quotidiane tra il 9 ed il 24 maggio del 1938, in anticipo sul cartone animato d’esordio (anche se il suo ritratto compare già nella striscia del 6 aprile dello stesso anno).

Ciccio, il cugino di Paperino

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L’arrivo di Ciccio viene annunciato da una lettera della zia Fanny Coot che dall’Honking sull’Hudson scrive al nipote Paperino dell’arrivo del figlio che, anticipato da una serie di linee cinetiche che sfondano la porta, compare nella quarta striscia del 9 maggio 1938 seduto alla tavola del cugino con in mano la coscia di pollo che questi stava per mangiare all’inizio della striscia stessa. A questo punto Paperino inizia a sfamare come può l’ingordo cugino nella speranza, vana, di poter addentare anch’egli qualcosa. Il miserello, pero’, imparerà presto che la fame di Ciccio è indomabile: egli mangerà i pesci imbalsamati del club ittico, si infilerà nella gabbia delle scimmie pur di ricevere le banane che portano allo zoo i visitatori, ruberà il latte ad un neonato, si fingerà sonnambulo pur di svuotare il frigo. Paperino, d’altra parte, le proverà tutte, iniziando col sistemare Bolivar, il suo cane sambernardo (altra invenzione barksiana), di fronte alla porta di casa, senza dimenticare un opportuno svuotamento della dispensa. L’inventiva e l’agilità di Ciccio, pero’, si riveleranno superiori: con una serie di abili mosse porterà Bolivar a legarsi strettamente all’albero di fronte all’ingresso, poi rivelerà una scorta segreta di cibo nascosta nell’ombrello! Alla fine Paperino, che nel frattempo è costretto a prendersi in casa i nipotini pestiferi Qui, Quo, Qua, riuscirà a liberarsi di Ciccio solo grazie ad un titolo del Daily Blat fortuitamente finito sotto l’occhio vorace del cugino:

Eccezionale raccolto a Honking sull’Hudson – Si prevede la massima produzione di cibo della storia.

donald_duck262La storia, successivamente rimontata per la pubblicazione su comic book1, venne riproposta su albo in Italia2 appena l’anno dopo, su Nel Regno di Topolino n.75 del 10 febbraio 1939 con il titolo di… Paperino e il cugino Paperone. Infatti Gus Gander fu il primo personaggio disneyano a prendere il nome italiano di Paperone, nonostante fossero evidenti i suoi tratti da oca. Successivamente diventa Giangio per poi assumere il definitivo Ciccio per un ritorno di fiamma, almeno in Italia, sul finire degli anni Ottanta, ottenendo numerose apparizioni in varie avventure che ne esaltavano la pigrizia e l’ingordigia, ma anche l’ottimo gusto (come nel caso delle recenti avventure in cui è agente dello GNAM, una sorta di Nuclea Anti Sofisticazioni paperopolese). Ciccio è uno dei protagonisti di Zio Paperone n.199 che ristampa la storia di Karp e Taliaferro con un nuovo titolo: Ciccio, il cugino di Paperino. Il tutto in bianco e nero con sfumature di grigio e sfondi in azzurro, rimontata come l’edizione su comic book.
La storia, preceduta da un articolo di Luca Boschi, è seguita da una biografia, scritta da Alberto Beccattini, del maestro d’oltralpe Claude Marin, morto il 31 agosto 2001, autore di Ciccio in Complotto sul pianeta verde, storia scritta da Patice Valli e Michel Motti e comparsa per la prima volta su Le Journal de Mickey nn.1622-1623.
complotto_sul_pianeta_verdeL’avventura, una riproposizione del tema dei sosia (memorabile e consigliata, in questo senso, Topolino contro Topolino, della coppia Walsh-Gottfredson) di stampo fantascientifico, narra del complotto del principe Sombridio, un alligatore infido ed assetato di potere con una tartaruga per consigliere, che trova in Ciccio il perfetto sosia per sostituire il re Obesius VII e comandare di fatto il pianeta Maripol. Fatto rapire Ciccio dalla fattoria di Nonna Papera, dove ormai da molti anni lavora dopo aver tentato inutilmente una carriera da fattore, viene sostituito da Obesius. I congiuranti, però, non hanno fatto i conti con il genio di Archimede Pitagorico che prima, grazie ad uno speciale macchinario, decifra il linguaggio utilizzato da Ciccio-Obesius, quindi costruisce delle cuffie traduttrici per poter comunicare con l’ospite siderale. Obesius a quel punto preme per tornare sul suo pianeta e ancora una volta la fortuna gioca a suo favore: Archimede, infatti, ha appena concluso la costruzione di un razzo interstellare! La compagnia, così, completata da Qui, Quo e Qua, parte per Maripol dove, superate abilmente le pattuglie orbitali, riuscirà a smascherare Sombridio ed il suo complotto e rimettere sul trono Obesius. Il buon re, riconoscente dell’aiuto, regalerà un suo ritratto a Ciccio come ricordo dell’avventura.

Finisce la Caccia al tesoro

In questo numero 199 è d’obbligo la chiusura della Caccia al tesoro, intrapresa da Paperone e Rockerduck sul numero 196.
Su un soggetto dello Studio Disney (probabilmente sviluppato da Dick Kinney), Romano Scarpa, con Giorgio Cavazzano alle chine, sviluppa una storia in quattro puntate, pubblicata a partire da Topolino libretto n.825 del 19 settembre 1971, in cui i due fantastiliardari di Paperopoli si sfidano per ottenere un ricco premio in denaro da una locale stazione televisiva a compimento di un giro a tappe che li porterà in un circo, in un deserto, in aria a bordo di una mongolfiera e su una nave da crociera dirottata da una banda di pirati (come si può vedere su quest’ultimo numero).
La storia, in sé, non è molto complessa: dinamica e divertente, è una tipica storia ad inseguimento, la cui conclusione, comunque, ispira Marco Rota, il copertinista di Zio Paperone, a realizzare le illustrazioni di copertina e quarta di copertina, che raffigurano l’incontro di Paperone e nipotini con i pirati.

È primavera!

paperino_saltacucuzzeIl numero, già così, sarebbe un buon numero, gradevole e divertente. A queste storie però ne vengono aggiunte altre quattro. La prima, realizzata graficamente da Tony Strobl con le chine di John Liggera (sconosciuto l’autore della sceneggiatura), dal titolo Paperino e le cucuzze di saltacucuzze, racconta di come Paperino e Qui, Quo, Qua, intenti a cantare la bellezza della primavera ed il suo ritorno dopo un lungo inverno, debbano all’inizio rifiutare una ricca proposta di lavoro dello zione, che li avrebbe portati al Polo Nord a soffrire il freddo ed il gelo. Paperone però costringe Paperino, grazie al suo miglior venditore, a fare un milione di cucuzze di debiti. Il nipote così si vede necessitato ad accettare la proposta di Paperone e, nipotini al seguito, parte per il Polo, dove dovrà ricevere un diamante da un emissario dello zio. La corsa sui ghiacci risulterà piena di difficoltà a causa dell’intervento dei Bassotti, giunti a conoscenza dell’affare paperoniano grazie ad una microspia nascosta all’interno del deposito. In un primo momento i nipoti di Capitan Bassotto riescono a rubare il diamante, ma Paperino e nipoti recuperano il prezioso oggetto e fanno ritorno a Paperopoli, dove pero’ scoprono che il loro viaggio era semplicemente un’esca per far uscire i Bassotti allo scoperto e consentire al vero trasporto di concludersi senza problemi. Alla fine il povero Paperino scopre che i contratti che aveva firmato erano tutti fasulli, in quanto Paperone doveva fargli credere di essersi indebitato per accettare la pericolosa missione. Nonostante tutto, Paperino e nipoti non si abbattono e tornano a cantare felici la primavera.
A seguire un bell’articolo di Alberto Beccattini sul lungometraggio animato disneyano (l’ultimo ideato da Walt Disney, che purtroppo non avrà la possibilità di vederlo compiuto) Il libro della giungla. Basato sul romanzo di Kipling, il film animato darà origine, come ogni opera disneyana, a una lunga serie di prodotti: dalla riduzione a fumetti ad una serie di speciali e di storie per gli albi statunitensi e per il mercato estero che esploreranno non tanto la vita di Mowgli nella giungla prima del suo ritorno tra gli uomini, ma del suo nuovo rapporto con gli animali dopo il suo allontanarsi da essi.
Mowgli, in queste storie, continuerà a vedere Baloo e Baghera, re Luigi e gli altri amici della giungla, ma soprattutto dovrà sfuggire alle grinfie di Kaa e di Shere Kahn, proprio come nella storia Mowgli a caccia di farfalle, disegnata dal grandissimo Al Hubbard su testi di Cecil Beard e pubblicata proprio su Zio Paperone n.199.
Il numero è infine completato da due storie autoconclusive (di una tavola ciascuna) a firma di Strobl con Pico de Paperis protagonista, e dalla solita pin-up di Don Rosa (ovvero da una illustrazione realizzata dall’artista del Kentucky per Le Journal de Mickey). In quest’occasione viene pubblicata quella ispirata alle storie Paperino e il mistero degli Incas di Barks e Paperino e il ritorno a testaquadra di Rosa (il seguito della storia barksiana): come già nelle storie, anche nelle illustrazioni il buon Don si diverte a lanciare la sfida al lettore, ovvero trovare il D.U.C.K. (acronimo che sta per Dedicated to Uncle Carl by Keno, dedicato a zio Carl da Keno) nascosto tra le linee del disegno.
Io, questa volta, sono riuscito a trovarlo. E voi?

Leggi la recensione del numero 198 di Zio Paperone

Riferimenti:
Disney Italia: www.disney.it
Carl Barks Library: coa.inducks.org/magazine.php
L’indice mondiale dei fumetti Disney in Italia – I.N.D.U.K.S.: www.fumetti.org/Inducks
Al Taliaferro su Wikipedia.it: it.wikipedia.org/wiki/Al_Taliaferro
Claude Marine su Wikipedia.fr: fr.wikipedia.org/wiki/Claude_Marin
Claude Marine sulla Comiclopedia: www.lambiek.net/artists/m/marin-claude.htm
Bob Karp sulla Wikipedia.en: en.wikipedia.org/wiki/Bob_Karp


  1. Una delle ultime negli Stati Uniti su Donald Duck n.262 del marzo 1988, ed.Gladstone 

  2. La sua prima pubblicazione risale al 10 dicembre del 1938 su Paperino e altre avventure n.49, edito dall’Anonima Periodici Italiani 

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