di AA VV
Panini Comics , mar. 2008 – 80 pagg. col. bros. – 2,80euro
Termina con questo numero una delle run più scialbe degli ultimi anni su Spider-Man. Stiamo parlando del ciclo di Peter David per il quale la Marvel aveva varato appositamente Friendly Neighborhood Spider-Man, collana dal target decisamente pre-adolescenziale. I difetti maggiori di questo ciclo sono da ricercarsi in finali raffazzonati e sbrigativi, personaggi bidimensionali e senza psicologia, dialoghi brillanti sì, ma che alle volte appaiono davvero sciocchi ai lettori più navigati, pur essendo alle volte gustose alcune citazioni, e di un Peter molto poco “Back in Black”, come invece dovrebbe dettare il momento difficile che vive. Questi due episodi finali vedono la chiusura, come al solito tirata via, di alcune sottotrame e un confronto Peter-Jameson che, pur essendo interessante, sa un po’ di già visto, nonostante ora J.J.J. sappia che Peter è l’Uomo Ragno. Sicuramente non ha aiutato David la casa editrice, che l’ha costretto a scrivere di un Uomo Ragno depresso e disilluso, quando invece avrebbe voluto realizzare storie solari. E i risultati, pessimi, si sono visti. Concludono l’albo un’inutile storiella di Eliopoulos e il vero gioiellino, i Thunderbolts di Ellis&Deodato Jr., di cui nel prossimo numero sarà pubblicata la fine del primo story-arc. (Salvatore Cervasio)

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