Viviamo circondati dal rumore. L’informazione è rumorosa, l’intrattenimento che consumiamo è rumoroso, e cerchiamo di essere il più possibile rumorosi anche noi con le nostre vite.
Di conseguenza, anche le nostre letture tendono ad essere piene di scene e situazioni che “gridano”. Se da un lato questo non è sempre un male, quando tutto è rumoroso, rapido, incisivo, è facile sommergere l’essenziale.
Con Sunburn, Andi Watson e Simon Gane scelgono di andare controcorrente, confezionando un fumetto silenzioso, dove il racconto di un’estate di crescita e trasformazione si riesce a scorgere in tutta la sua purezza.
Quando una coppia di amici di famiglia invita Rachel in modo del tutto inaspettato a trascorrere l’estate su una splendida isola greca, la ragazza coglie al volo l’occasione per lasciarsi alle spalle la monotonia di una periferia inglese grigia e priva di stimoli. Tra serate raffinate, bei vestiti in regalo e lunghe passeggiate sull’isola, la vacanza sembra essere l’idillio caldo e irreale che sognava. Come se non bastasse, Rachel fa la conoscenza di Benjamin, un giovane e attraente coetaneo, con cui ben presto scoprirà i tumultuosi sentimenti dell’adolescenza.
Tuttavia, le stranezze e i sospetti riguardo alle vere relazioni tra le persone piano piano vengono a galla, e la giovane si trova costretta a fare i conti con la complessità dei rapporti nel mondo adulto.
La scrittura di Sunburn è perfettamente allineata alla lentezza sonnecchiosa dell’estate isolana: i personaggi si muovono senza fretta all’interno delle lunghe giornate, seguendo un ritmo del racconto che concede il giusto respiro e si prende il proprio tempo. Ne risultano dei momenti slice of life molto belli in cui il lettore può viaggiare con la fantasia, emozionarsi insieme ai protagonisti o iniziare a sentire quell’inquietudine simile al pizzicare di un vestito sulla pelle scottata.
Come già detto, quella di Watson è una penna silenziosa, il cui interesse è il realismo dell’intimità, non una spettacolarizzazione ricca di tropes posticci. Ai lunghi silenzi rotti solo dallo sciabordare del mare e dal frinire dei grilli è anche lasciato il ruolo di far percepire al lettore un disagio sottile, che va a crescere lento e inesorabile come le ombre che strisciano fuori man mano che il sole estivo cala verso il mare.
Anche la componente grafica è di alto livello; anzi, disegni e colori sono probabilmente il vero gioiello del volume. Con un tratto minimale ma incredibilmente raffinato, Gane riesce a rendere la narrazione intensa, immediata ed emotivamente vicina. Lo sguardo del lettore può perdersi qua e là nelle vignette apprezzando i dettagli del suo pennino, particolari che non scadono mai nel virtuosismo fine a se stesso, ma che lasciano invece emergere il colore, forse la caratteristica più distintiva del volume.
La tonalità di azzurro, praticamente onnipresente e protagonista anche sulla copertina, si pone infatti sempre in forte contrasto con il bianco delle case e il marrone della terra riarsa. Questa tensione a due polarità popola la maggior parte delle tavole, creando un effetto mozzafiato soprattutto negli scorci in doppia splash page, ma anche attorno a figure umane delineate con delicatezza, sospese sotto un cielo che pare veramente infinito.
Narrativamente parlando, la storia si inserisce nella nutrita – e forse un po’ affollata – categoria del romanzo di formazione, rappresentandone per certi aspetti un esempio classico, mentre per altri rivelandosi assolutamente non banale. È evidente la cura degli autori – entrambi uomini – nel loro tentativo di inquadrare l’esperienza adolescenziale femminile e di presentare un punto di vista a loro distante. L’esperienza di Rachel alla scoperta di se stessa si intreccia poi con un tema di crescita relazionale e sentimentale più universale. Sebbene emerga soltanto alla fine del libro, proprio quest’ultimo argomento ne rappresenta il fulcro, andando a scoperchiare complessità del mondo adulto con cui la ragazza è costretta a fare i conti.
Il tatto, l’assenza di moralismi e il coraggio di non dare un giudizio altisonante sulla questione, lasciando invece al lettore lo spazio per fare le sue riflessioni sulla scelta di Rachel rappresentano un’ennesimo punto di forza del volume, rimanendo coerenti con la scelta di confezionare un’opera silenziosa, che non ha il bisogno di gridare in faccia risposte sbrigative tagliate con l’accetta solo per dare a chi legge una gratificazione facile.
In conclusione, Sunburn è un fumetto intimo, silenzioso, in cui la maturazione della protagonista gira attorno a quanto in là possa andare la nostra capacità di accettarci e amarci l’un l’altra per quello che siamo, nonostante tutto. Paesaggi mozzafiato, una giovane donna con cui è impossibile non empatizzare e il fascino delle assolate estati adolescenziali donano al fumetto una capacità fuori dal comune di penetrare sotto la pelle.
Abbiamo parlato di:
Sunburn
Andi Watson, Simon Gane
Traduzione di Andrea Toscani, Vania Vitali
Saldapress, 2024
224 pagine, cartonato, colore – 24,00 €
ISBN: 9791254613474