Scoprendo Samuel Stern: intervista ai creatori del nuovo eroe Bugs Comics

Scoprendo Samuel Stern: intervista ai creatori del nuovo eroe Bugs Comics

Lo Spazio Bianco ha intervistato Gianmarco Fumasoli e Massimiliano Filadoro, le due principali menti che si nascondono dietro al progetto Samuel Stern, il nuovo protagonista della serie horror che arriverà prossimamente in tutte le edicole italiane.

Abbiamo raggiunto Gianmarco Fumasoli, sceneggiatore e direttore editoriale di Bugs Comics, e Massimiliano Filadoro, scrittore e sceneggiatore, per approfondire e carpire i segreti e le scelte che hanno portato alla nascita di Samuel Stern, il nuovo eroe che alla fine del 2019 approderà con il suo mensile in tutte le edicole italiane. Scelta contro corrente mentre tutti cercano di entrare nel circuito librario? Scopriamolo insieme.

Gli autori

GIANMARCO FUMASOLI
Editore, si forma in Sceneggiatura e nel 2015 apre la casa editrice BUGS Comics assieme a Paolo Altibrandi, che esordisce lo stesso anno a Lucca Comics & Games e con la quale pubblica “Mostri”, “Alieni” e “Gangster”, riviste contenitore di fumetti “di genere” per le quali è anche sceneggiatore. BUGS Comics pubblica anche una serie per bambini, I MoFtri”. Dal 2017 insegna nel corso Comics, Soft Skills presso Academic Gym di LUISS a Roma e nel 2018, viene aperta la BUGS Academy, la prima scuola di fumetto a nascere in seno a una casa editrice. Attualmente è al lavoro su nuovi mercati e nuovi prodotti BUGS Comics per la quale è direttore editoriale.

MASSIMILIANO FILADORO
Esordisce come sceneggiatore di fumetti nel 1998 con il fumetto per bambini New Ort Magazine. Negli anni ha lavorato per varie realtà editoriali quali Lo Scarabeo Edizioni, Play Press, Comic Art, Yoga  Journal, Coniglio Editore, Dinky Srl e Clair de Lune. Ha scritto storie brevi per le riviste iComics, Shinigami, Splatter, Lancio Story e Skorpio. Sempre per l’Editoriale Aurea ha realizzato gli albi della serie “Detective Caniveau” scritti a due mani con lo sceneggiatore Roberto Dal Prà e disegnati da Rodolfo Torti. Dal 2012 svolge il compito di docente di Sceneggiatura. Entrato nel 2015 nella Bugs Comics ha firmato varie storie per le riviste Mostri, Alieni e Gangster ed ha creato assieme ad Adriana Farina e Gianmarco Fumasoli le strisce dei MoFtri.

 

Salve ragazzi e ben ritrovati su Lo Spazio Bianco. Come avete scelto il nome della vostra creatura?
Intanto grazie Michele e un saluto a tutti i vostri lettori. Il nome e il cognome di Stern hanno significati importanti che riflettono quello che è il suo compito e che sarà il suo destino. Per esempio, la traduzione di Stern, in tedesco, è “Stella”. Stella intesa come una piccola luce in una sconfinata distesa di tenebre, dietro alla quale, parafrasando Melville, si agitano mostri. Inoltre il nome e il cognome del personaggio hanno precise origini etimologiche, che saranno importanti nello sviluppo orizzontale della serie.

Samuel Stern seguirà una sorta di continuity serrata e archi narrativi oppure si affiderà a episodi autoconclusivi in modo simile agli attuali personaggi da edicola?
Entrambe le risposte sono valide. Stern vedrà una forte caratterizzazione sia per la narrazione verticale, quindi con episodi indipendenti gli uni dagli altri, sia per quella orizzontale, con una crescita personale di Samuel in ogni piccolo arco narrativo.
Il tutto sarà gestito con elementi e indizi sparsi per i vari albi. Chi avrà modo di leggere ogni numero di Samuel potrà seguire con i propri occhi questa crescita, cogliendo alcune sfumature necessarie all’evoluzione del personaggio. Per chi invece leggerà la serie saltuariamente sarà possibile godersi la singola storia senza alcun problema.

Avete scelto il genere horror, sostanzialmente un classico che non passa mai di moda, magari con declinazioni diverse (oggi gli zombie e teen-vampires vanno per la maggiore), ma anche uno strumento con potenzialità espressive virtualmente infinite. Che cosa ha influito maggiormente sulla vostra scelta: le possibilità narrative, la voglia di misurarsi con un genere che ha dato eccellenze estetiche anche al fumetto o altro?
Piccola premessa: lo zombie ormai sta passando di moda. Oggi tutti noi potremmo essere in grado di affrontarne uno se ce lo trovassimo davanti. Anche mia madre, probabilmente, se suonasse alla porta di casa un morto vivente, saprebbe che con un bel colpo in testa assestato con un mattarello potrebbe tornare a cucinare la pasta in breve tempo; i morti viventi non sono più lo specchio delle paure moderne.
Tornando alla tua domanda, la paura è uno dei sentimenti più autentici dell’essere umano. Questa autenticità è quello che, in quanto autori, cerchiamo di riportare nelle nostre storie. Gli orrori del genere sono forse metafore di aspetti della vita quotidiana, ma non solo. Sono anche immagini ben sepolte nel nostro inconscio, che aspettano di essere rivelate e raccontate. Per portarci magari a un ignoto ancora più spaventoso, e ancora più affascinante.
La Bugs Comics nasce con questo ignoto. Con Mostri e a seguire con Alieni che, per quanto affronti tematiche differenti, strizza molto l’occhio all’horror. Portare questo genere in edicola era quindi la nostra naturale evoluzione.

Senza fare spoiler, che tipo di horror dobbiamo aspettarci su Samuel Stern? Qualcosa di più sottile, psicologico oppure del gore da brividi o, ancora, una miscela dei due?
La nostra intenzione è realizzare un fumetto di intrattenimento, dove i mostri e gli orrori, pur soprannaturali, siano reali, fatti di carne, sangue, nervi, viscere e legamenti. Samuel ha a che fare con i demoni, ma in un mondo reale. Questo vuol dire che prima di tutto vogliamo raccontare storie di persone, con paure e speranze reali, in cui il lettore possa identificarsi.
Questo ha comportato uno studio importante della mitologia demoniaca esistente e uno sforzo enorme per creare i nostri demoni legandoli al cuore delle nostre storie: i demoni, sono figli degli esseri umani.

Ci puoi già parlare dei team creativi coinvolti nel progetto? Possibile il ritorno di alcuni dei tanti bravi autori che avete lanciato?
Molte delle risposte di questa intervista sono state scritte a quattro mani, da me e da Massimiliano che è creatore, assieme a me, del personaggio e ne è diventato il curatore. Il lavoro con Massimiliano lui procede molto bene perché assieme copriamo al meglio tutti gli aspetti necessari per sviluppare al meglio Samuel.
Anche altri autori della Bugs sono coinvolti nel progetto, sia dal punto di vista della sceneggiatura che del disegno, così come autori esterni.
I nomi li riveleremo sulle pagine social di Samuel Stern nel corso dei prossimi mesi ma intanto posso dirti che il primo sceneggiatore a scrivere una storia, dopo me e Massimiliano, è Luca Blengino, attualmente al lavoro su uno dei primi numeri di Samuel. Visto che si parla di creativi, vorrei anche dire che il logo è frutto del lavoro di Paolo Altibrandi.
Approfitto della tua domanda per ribadire che Samuel Stern è su Instagram e Facebook come @samuelstern.bugscomics.

Quanto è diverso, e quali difficoltà ci sono nel lavorare a un progetto così ambizioso anziché sulle riviste antologiche che hanno sin qui contraddistinto la vostra politica editoriale e quanto della vostra esperienza sugli antologici si riversa nel nuovo progetto, anche dal punto di vista della promozione del prodotto?
Sono due mondi completamente diversi, da tutti i punti di vista. In alcuni casi è più semplice e in altri molto più difficile. Uno degli aspetti più complicati da affrontare è mantenere il livello di allerta molto alto sulla coerenza tra numero e numero.
Dei primi cinque volumi ci siamo occupati Massimiliano ed io ma dal sesto in poi sono subentrati nuovi sceneggiatori e, comunque, ogni numero ha un disegnatore differente. Fare in modo che Samuel parli sempre nello stesso modo, interagisca con i suoi collaboratori o con le figure ricorrenti nella stessa maniera e, anche graficamente, sia sempre riconoscibile è molto difficile ma fondamentale.
Per fare qualche esempio banale, ogni autore che scrive Stern deve sapere se beve, cosa mangia, cosa farebbe se una vecchietta dovesse attraversare la strada, se gli piace uno sport, il suo rapporto con le donne e così via.
L’identità del personaggio non è prescindibile così come la struttura di casa sua, i luoghi ricorrenti che frequenta: ogni particolare, che passa attraverso mani differenti di storia in storia, deve essere lo stesso. Tutto questo si risolve avendo una base solida, una struttura che ti permetta di presentare il personaggio come una persona vera: la famosa “bibbia” di Stern. Scritta insieme a Massimiliano e con lo sviluppo dei character design e delle location di Fabrizio Des Dorides, la bibbia rappresenta tutto quello che ogni nuovo autore che si affacci al progetto, deve conoscere su Samuel ed è in continua evoluzione.
Uno degli aspetti più interessanti del personaggio è che a un certo punto ci siamo resi conto, tanto era dettagliata la sua vita, che non eravamo più noi a scrivere liberamente le sue storie ma lui a indirizzare le nostre scelte sulla base di quegli stessi comportamenti che noi gli avevamo attribuito. Credo che quando raggiungi questo, hai lavorato bene.
Dal punto di vista organizzativo, al di là di quello artistico, si tenta di raggiungere un numero di punti vendita più elevato e un pubblico maggiore, quindi la promozione dovrà essere differente sia come messaggi che come quantità. In linea generale l’esperienza fatta fino a oggi ci sta aiutando a capire da dove partivamo ma la strada da fare per arrivare al prossimo novembre è lunga e impervia.

 

Una scelta coraggiosa, in questo momento, quella di uscire nelle edicole. Mentre è possibile notare una sorta di fuga da questo importante canale distributivo voi avete deciso di sfidare un mercato così difficile. Come mai?
Sinceramente non vedo tutta questa fuga dal canale delle edicole. Sicuramente c’è una crescita delle librerie, ma i prodotti che andavano ieri in edicola, continuano ad andarci oggi e i nuovi lanci delle case editrici abituate a investire in quel determinato punto vendita, continuano ad avvenire.
Se ne parla tanto ma ripeto che io sinceramente non vedo una fuga,  quanto un ampliamento delle “vetrine” con una diversificazione tecnica e di contenuti del materiale mandato in distribuzione.
Chi prima andava solo in edicola, oggi tiene in alta considerazione anche le librerie, ma non abbandona nulla.
Parlando della difficoltà del mercato, ti assicuro che parliamo solo di difficoltà economica perché tutto il resto, per assurdo, sembrerebbe molto più gestibile. Spero di non sbagliarmi.

Quanto è difficile organizzare, costruire artisticamente ed economicamente un progetto così complesso?
Tanto difficile se vuoi farlo bene e qualcosa comunque sfugge. I problemi ci sono sempre e sono tanti. In parte, generalizzando, sono figli del cambiamento. Ogni volta che si affronta una nuova sfida – come lo scorso anno per aprire la BUGS Academy, per esempio – abbiamo dovuto affrontare una serie di ostacoli e risolverli. In parte molti problemi sono legati in maniera molto diretta e specifica all’operazione che stiamo facendo. Bisogna sempre tenere tutto in equilibrio e capire quando ti trovi davanti a un ostacolo, quale sia il modo migliore per superarlo che però non pregiudichi il lavoro fatto fino a quel momento.
Quello che posso dirti con estrema tranquillità è che se hai una squadra affiatata i problemi si risolvono, sempre. Anche quando sembrano insormontabili, anche quando ti svegli di notte con l’ansia, poi si riesce a fare tutto. Chiaramente alcune dinamiche sono dovute cambiare.

Samuel Stern avrà una sorta di legame con la vostra Academy? Possibile una sorta di collaborazione creativa?
Tutte le nostre realtà avranno un forte legame tra loro. I prodotti da fumetteria e libreria, le edicole, la BUGS Academy e alcuni nuovi canali che stiamo sviluppando tramite P&Co., i nostri partner. Ogni aspetto della Bugs si legherà all’altro in un modo o nell’altro. Non c’è modo di fare diversamente, siamo sempre noi.

Possiamo aspettarci altri progetti firmati Bugs nel 2019 oppure tutti i vostri sforzi sono mirati all’uscita del primo numero di Samuel Stern?
Bella domanda. Avrai notato che i primi mesi di questo 2019 sono stati abbastanza tranquilli per la casa editrice. La pianificazione del lavoro per le edicole ha dato vita a non poche difficoltà ma siamo comunque al lavoro su altri progetti che vedranno la luce entro fine anno per poi riprendere nel corso del 2020 con la nostra solita regolarità e, si spera, anche con tante novità.

 

Grazie mille per la bella chiacchierata, Gianmarco e Massimiliano. A questo punto non ci rimane che salutarvi e augurare un lunga e fortunata vita editoriale a Samuel Stern. A presto.

Intervista realizzata via mail il 14/04/19

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