Come ha vissuto la quarantena un editore di fumetti? E cosa accade ora che si deve ripartire?
Lo abbiamo domandato ad alcuni autorevoli editori italiani che, fra il desiderio di lasciarsi il lockdown alle spalle e la speranza che una situazione del genere non si ripeta, ci hanno raccontato come vedono il futuro. Fra le preoccupazioni maggiori il probabile annullamento delle principali fiere di settore.
In questo secondo appuntamento di una serie di interviste, rispondono Gianmarco Fumasoli per Bugs Comics e Edo Chieregato per Canicola.
Intervista a Gianmarco Fumasoli (Bugs Comics)
Per gli editori di fumetti in generale, e per la vostra casa editrice in particolare, quali sono stati i problemi più gravi causati dall’emergenza Coronavirus?
Per noi, il problema è stato che il Coronavirus è arrivato nel mezzo del lancio di Samuel Stern, prodotto nel quale abbiamo investito tutte le nostre forze e al quale lavoravamo da tre anni. Non poteva esserci momento peggiore. 5 mesi prima o dopo avrebbe fatto una differenza enorme. Le edicole sono rimaste in piedi ma la botta è arrivata anche a loro perché era difficile raggiungere il punto vendita e, comunque, le persone che hanno avuto problemi lavorativo/economici e dovevano mettere il pasto a tavola, sicuramente non compravano fumetti. Diciamo che il percorso sarà più complicato del previsto ma comunque ne stiamo uscendo.
Le fiere, le mostre, gli incontri in fumetteria, gli eventi culturali: saranno ancora possibili, e come?
Credo che cambierà tutto drasticamente, almeno fin quando non ci sarà un vaccino o una cura. Ora siamo tutti abbastanza tranquilli e speriamo che non ci sia una ricaduta in autunno nonostante qualcuno la dia per certa. In quest’ottica positiva, in attesa appunto di una cura, si dovrà ristrutturare il tutto garantendo la sicurezza minima. Non credo che tutte le fiere riusciranno a farlo rispettando quello che il governo impone ma alcune sicuramente sì. Spero che per il 2021 si torni alla normalità o almeno a quella che sarà la nuova normalità.
Se ne esiste uno, qual è l’insegnamento che il Covid-19 ha lasciato agli editori di fumetti?
Non credo ci sia un insegnamento specifico per gli editori a fumetti. Credo che gli insegnamenti che il Covid-19 lascerà, saranno validi per tutti o molti settori del commercio. Diversificare. Non puntare solo e soltanto a quelli che sono i canali classici di diffusione e distribuzione del prodotto ma muoversi su differenti modalità e diffusioni perché il futuro, comunque, potrebbe essere incerto e sicuramente studiare meccanismi alternativi è importante. E questo può valere anche per i punti vendita. Studiare un meccanismo che coinvolta editore e punto vendita potrebbe avere un senso.
Qual è il vostro piano editoriale per la ripresa e quali sono i cambiamenti principali che avete dovuto apportare?
Il nostro piano editoriale e le attività hanno subito chiaramente degli stravolgimenti e sono ancora in lavorazione. Sicuramente abbiamo dovuto ristrutturare la BUGS Academy e ancora siamo in valutazione e organizzazione di come partire con il prossimo anno in un momento in cui ancora non è chiaro come il governo si muoverà per il “rientro in aula”. Per ciò che concerne il nostro lavoro in edicola, il piano non ha subito grosse modifiche. Samuel prosegue la sua strada nonostante l’interruzione delle fiere che implica comunque una remissione nel momento in cui Samuel stesso aveva dato alla BUGS una vetrina differente e molto più ampia mentre, il lavoro in libreria e fumetteria ha chiaramente subito un rallentamento, sia per le fiere che per i punti vendita obbligati alla chiusura.
Intervista a Edo Chieregato (Canicola)
Per gli editori di fumetti in generale, e per la vostra casa editrice in particolare, quali sono stati i problemi più gravi causati dall’emergenza Coronavirus?
Canicola è un’associazione culturale e l’attività editoriale è strettamente legata a quella associativa ovvero a progetti di valorizzazione in varie forme. Le problematiche sono state quindi duplici, da una parte quella strettamente legate al lavoro quotidiano di redazione dall’altra le mancate opportunità per dare pieno senso e valorizzazione ai nostri sforzi e investimenti progettuali.
Le fiere, le mostre, gli incontri in fumetteria, gli eventi culturali: saranno ancora possibili, e come?
Vogliamo credere che dopo l’emergenza tutto tornerà alla normalità.
Se ne esiste uno, qual è l’insegnamento che il Covid-19 ha lasciato agli editori di fumetti?
In generale ci piacerebbe pensare una maggiore razionalizzazione qualitativa della produzione, ma non siamo ottimisti su questo.
Qual è il vostro piano editoriale per la ripresa e quali sono i cambiamenti principali che avete dovuto apportare?
Sostanzialmente il nostro piano editoriale è immutato, purtroppo sono invece saltati diversi progetti annessi che in parte stiamo cercando di recuperare in maniera alternativa. Oltre alle mostre e alle presentazioni live quello che più ci ha ferito è perdere la continuità nelle attività pedagogiche con i bambini.
Interviste realizzate via mail nel mese di giugno 2020