Il 24 febbraio del 1967 un giovane studente incontra una misteriosa ragazza su una nave diretta a Kochi.
La giovane donna, che si fa chiamare Emanon, racconta al ragazzo di incarnare la memoria del genere umano: ricorda ogni attimo della storia dell’uomo, dal primo stadio dell’evoluzione unicellulare fino alle più grandi catastrofi compiute scientemente durante le guerre. La vagabonda ha talvolta provato a rivelare la sua anomalia ad altre persone, ma ciò l’ha resa oggetto di curiosità spiacevoli e l’ha indotta a tacere per secoli, senza potersi giovare del sollievo della perdita dei ricordi e senza riuscire a comprendere lo scopo della sua esistenza.
Tratto da un romanzo di grande successo di Shinji Kajio Le memorie di Emanon sviluppa una profonda riflessione sul peso della memoria storica nella vita di ciascuna persona e sulle conseguenze dell’oblio degli errori commessi.
L’identificazione dei lettori con i protagonisti è immediata e spontanea, facilitata dalla mancanza dei nomi dei personaggi, che l’autore omette volontariamente, creando per la vagabonda un soprannome fittizio, “Emanon”, inversione dell’espressione inglese “no name”: senza nome.
Nonostante la natura eccezionale dell’anomalia di Emanon il lettore è comunque indotto a provare nei suoi confronti un forte senso di empatia, a guardarla con gli stessi occhi innamorati del protagonista. Questo è reso possibile sia dalla libertà che l’autore, Shinji Kajio, concede al protagonista e a chi legge di credere o meno alla sua storia.
Alla credibilità di Emanon contribuiscono anche la forza di seduzione della ragazza e il potere consolatorio della sua esistenza grazie alle quali nessuna vita umana, nemmeno la più breve o anonima, sarà mai dimenticata. Qualunque essere umano infatti desidererebbe che la propria singola vita, un semplice anello della catena evolutiva, fosse ricordato per sempre.
Immerso nella sospensione del tempo e dello spazio suscitato dal viaggio per mare, il lettore è messo a suo agio, avvolto dal calore emanato dalla nascita di un rapporto sincero, ma al tempo stesso viene condotto dall’autore a fare considerazioni complesse sulla natura e il destino dell’umanità.
Shinji Kajio infatti pur mettendo in scena una tenera storia d’amore racconta in realtà il rapporto tra ogni essere umano e la propria essenza profonda, tra il ricordo individuale e finito e la memoria collettiva e infinita dell’evoluzione iscritta nei geni, di cui ciascuna persona è, pur se inconsapevolmente, concreta e diretta espressione.
L’abbondanza dei primi piani e l’intensità di espressione di sguardi e ritratti dei personaggi a opera del disegnatore Kenji Tsuruta costituisce l’ideale realizzazione grafica della trama, il realismo della rappresentazione delle strutture della nave, anonima, uguale a innumerevoli imbarcazioni simili e facilmente riconoscibili dall’esperienza dal lettore, si affianca altresì efficacemente alla riproduzione delle figure umane idealizzate, che sembrano talora galleggiare negli spazi del traghetto.
Sceneggiatura e disegno si combinano così perfettamente, e riescono a infondere nel lettore la sensazione di trovarsi in un ambiente reale con Emanon, un personaggio la cui improbabile esistenza è credibile, profondamente seducente e rassicurante.
Lo spazio che il viaggio concede alla riflessione induce a soffermarsi sull’importanza della consapevole custodia sia della memoria personale destinata alla dissoluzione che di quella collettiva che resiste alla morte, garanzie del senso dell’esistenza del protagonista e di Emanon nel reciproco ricordo l’uno dell’altra.
Abbiamo parlato di:
Le memorie di Emanon
Shinji Kajio, Kenji Tsuruta
Traduzione di Federica Lippi
Panini Comics, 2015
184 pagine, brossurato, b/n e colori – 12,90 €
ISBN: 9788891258540
Francesco
16 Febbraio 2016 a 15:44
un capolavoro, questo fumetto!
Simone Brusca
21 Febbraio 2016 a 19:54
Sono contento che ti sia piaciuto ;)