Parno Graffiti, diario di una fumettista

Parno Graffiti, diario di una fumettista

L’autrice Paru Itagaki si racconta in una collezione di brevi episodi dal tratto minimale pubblicata da Planet Manga.

parno-graffiti-beast-complex-bundleFamosa per il suo shonen Beastars, Paru Itagaki si mette a nudo attraverso una serie di brevi episodi autobiografici dal titolo Parno Graffiti. Si tratta di episodi di appena tre pagine ciascuno che, come racconta la stessa autrice, le sono stati proposti dal proprio editor: tra i temi che affronta in questa veloce collezione c’è infatti anche quello legato all’esperimento stesso – realizzare un saggio in forma di manga – e alle difficoltà e al senso di inadeguatezza di trovare i contenuti dei nuovi episodi per mantenere le scadenze con cui è stato serializzato in origine.

L’autrice si concede ai suoi lettori in maniera estremamente franca e spontanea, raccontando la vita di famiglia – per altro suo padre, Keisuke Itagaki, è l’autore di Baki The Grappler, tra i manga più venduti in Giappone – tra idiosincrasie, paure, abitudini e fissazioni con un forte taglio umoristico e autoironico. Vista la brevità di ogni capitolo, si tratta di una serie di frammenti “tematici”, e ogni episodio affronta un ricordo, la relazione con uno dei membri della sua famiglia o un elemento che fa parte della sua quotidianità. Brevi scorci che per noi lettori occidentali rappresentano la possibilità di gettare uno sguardo, non solo sulla vita di un’autrice di manga, ma anche su elementi del quotidiano di una famiglia del Sol Levante.

Per le stesse ragioni però gli episodi assumono a volte proprio un sapore di tirato via. Se l’arguzia e l’intelligenza dell’autrice rendono difficilmente respingente la lettura, si ha spesso la sensazione di un compito eseguito al minimo sindacale, con il solo intento di farlo perché andava fatto e che l’autrice abbia sfruttato le proprie capacità per risolvere con il minimo sforzo la stesura. Ad acuire questa sensazione contribuiscono anche i disegni, che vanno ben oltre il minimale. Si tratta di fumetti realizzati velocemente che a tratti appaiono al limite della bozza, quasi si trattasse di appunti in forma di vignette che qualcuno ha tracciati distrattamente durante la giornata di lavoro.
Parno_Graffiti-5f5b837f8a5a1Se probabilmente lo scopo di un tratto tanto minimale è la ricerca di una certa spontaneità e naturalezza, l’effetto finale risulta un po’ povero. Veloci tratti di pennarello grigio risolvono atmosfere e movimenti, in tavole dove il bianco di spazi vuoti e appena abbozzati domina. I personaggi, tratteggiati dai soli rapidi contorni, appaiono quasi come semplici schizzi, nonostante la scelta di far apparire alcune figure con tratti animali – l’autrice ha un becco da papera -. La figura del nonno, che viene disegnato con le fattezze di un vampiro da classico hollywoodiano del passato, risulta quella su cui l’autrice ha mostrato un impegno maggiore dal punto di vista grafico e che risulta protagonista di alcuni dei capitoli migliori.

Parno Graffiti ci offre uno spaccato interessante e ironico, a tratti anche profondamente umano, ma dal forte sapore di un lavoro frettoloso. Probabilmente avrebbe avuto una più compiuta ragion d’essere sotto forma di un blog a fumetti nel quale rapidità e qualche forzatura per rispettare l’appuntamento di pubblicazione del nuovo capitolo/post sarebbe risultato più accettabile.

Abbiamo parlato di:
Parno Graffiti
Paru Itagaki
Traduzione di Giacomo Calorio
Panini Comics, 2023
128 pagine, brossurato, bianco e nero – 9,90 €
ISBN: 9788828728825

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