Jumbo Max, la nuova serie dell’autore di Sidooh

Jumbo Max, la nuova serie dell’autore di Sidooh

Con "Jumbo Max" Tsutomo Takahashi costruisce le basi per un Breaking Bad in salsa nipponica.

61qcuLhQOML._AC_UF1000,1000_QL80_Tateo è un mite farmacista con alcuni piccoli appartamenti di proprietà, tarchiato e con una disfunzione erettile. Oltre al comprensibile disagio il suo problema gli instilla alcuni dubbi sulla giovane e bella moglie, soprattutto dopo che questa gli comunica di essere rimasta incinta. Quando si occupa di sgombrare uno dei suoi appartamento dalle cose di un’inquilina insolvente, Tateo fa la conoscenza di Sumaoka, il padre. Per ringraziarlo dell’aiuto l’uomo decide di regalare al farmacista una pastiglia definita come “miracolosa”, trovata fra le cose della figlia che è nel giro del porno. Tateo, che aveva provato senza risultati diverse soluzioni, scopre che il medicinale è veramente efficace anche in casi disperati come il suo, così contatta Sumaoka per averne altre. La ricetta è però morta con il suo inventore, perciò il farmacista decide di analizzare le pastiglie per scoprirne i principi attivi e riprodurle, mettendosi in società con l’uomo. Per farlo però Tateo deve iniziare non solo a mentire alla moglie, ma anche farsi coinvolgere in decisioni che esulano dalla legalità.

Alla chiusura del volume d’esordio di questa nuova serie di Tsutomu Takahashi, è chiaro come la storia abbia più di un elemento che rimanda a Breaking Bad, spostando il focus dalle droghe al mondo del porno e del viagra. È palese che il viaggio di Tateo lo porterà a compiere scelte che potranno cambiare completamente la sua morale e la sua natura, che al momento è quella di un uomo mite e corretto, al punto tale che spesso gli altri – ad esempio la moglie – approfittano di lui.

Con questi primi capitoli Takahashi conferma le sue buone capacità di gestire ritmo e tensione, mantenendo la presa sul lettore dalla prima all’ultima pagina, titillando con maestria la curiosità e confezionando personaggi solidi e con cui è facile empatizzare, anche quando non esattamente positivi come nel caso di Sumaoka. Seppure mai esplicitamente umoristica, anzi spesso i toni sono seriosi e melanconici, una certa sensazione di humor sembra navigare sottopelle alle vicende, con un effetto interessante.
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Il tratto dell’autore è come sempre realistico, la gabbia è libera e piuttosto dinamica anche se al momento la storia poggia soprattutto sul dialogo. Non a caso le inquadrature più frequenti sono i primi piani. La scelta più peculiare è quella che l’autore ha compiuto per il volto del suo protagonista: la faccia di Tateo ha dei connotati che sembrano quasi richiamare i tratti somatici di un pesce – soprattutto nella forma e nell’apparente fissità degli occhi – ma senza alcuna finalità umoristica. Se è chiara l’intenzione dell’autore di conferire un’ulteriore elemento di apparente debolezza del personaggio, il risultato risulta spesso strano.

Il chiaro spunto scelto per Jumbo Max può far nascere facilmente nel lettore il dubbio che la storia possa, almeno a grandi linee, avere sviluppi prevedibili – sarà da scoprire se l’autore seguirà completamente l’esempio dell’opera di Vince Gilligan trasformando il suo protagonista in un vero criminale o se deciderà nei prossimi volumi di scegliere strade alternative – ma ci sono diversi elementi che rendono comunque curiosa questa reinterpretazione in chiave nipponica.

Abbiamo parlato di:
Jumbo Max vol. 1
Tsutomo Takahashi
Traduzione Luca Falasca
Panini Comics, 2023
208 pagine, brossurato, bianco e nero – 7,50 €
ISBN: 9788828743286

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