L’originalità del lavoro di Chris Ware nell’ambito del mondo del fumetto lo rende un personaggio difficile da inscatolare nella comune definizione di fumettista. Questo perché le opere da lui realizzate (alcune delle quali inedite in Italia), sono creazioni che a loro volta mettono in crisi la definizione stessa di fumetto.
Quello che fa Ware è mescolare e intrecciare tra loro diversi aspetti che costituiscono gli strumenti della narrazione fumettistica, cioè i componenti di immagine e testo, spingendosi fino a tutti gli elementi a loro correlati, come ciò che ruota intorno all’aspetto e alla realizzazione tipografica di un volume o la percezione stessa del media o, ancora, le parti redazionali che lo accompagnano. Il lavoro di Ware è, in pratica, arte figurativa e architettura applicata al fumetto.
Il risultato sono prodotti complessi, che combinano in sé indissolubilmente lo stesso oggetto libro, il fumetto, la metanarrativa, la grafica, il disegno e una profonda e ironica lucidità di scrittura.
Non esula da queste caratteristiche il volume Quimby The Mouse pubblicato da Oblomov. Si tratta di un albo che porta in Italia il lavoro che precede la sua opera più famosa e premiata, la graphic novel Jimmy Corrigan, quindi materiale datato e vicino agli esordi dell’autore.
Siamo davanti a una collezione di strip surreali che raccontano le avventure del topo Quimby, un personaggio che è un po’ Ignatz di Krazy Kat, un po’ Topolino, un po’ Felix, un po’ Nemo di Winsor McCay. L’estetica delle tavole richiama diverse riviste d’epoca, finte pagine di pubblicità e della posta. In alcune pagine fa poi la sua comparsa proprio Jimmy Corrigan, che evidentemente iniziava ad affacciarsi nelle idee del suo autore.
Le strisce mettono in scena delle sequenze di situazioni estremamente minimali, momenti di semplice e brevissima quotidianeità con alcune incursioni oniriche e surreali. Un livello zero di narrazione che richiama direttamente le chiare ispirazioni di Ware e diventa la base per una continua serie di sperimentazioni del medium.
Passiamo da strisce dall’aria e dall’approccio più classico a tavole che simulano quasi l’animazione (sempre con un piglio d’epoca), fino a pagine dove la composizione delle vignette diventa quasi il percorso di un gioco da tavolo, che può comportare anche l’atto di girare fisicamente il libro che avete tra le mani.
L’opera sembra quasi una reinterpretazione degli Esercizi di Stile di Queneau, dove il pretesto per le variazioni stilistiche non è però un micro-storia di partenza, ma la stessa idea di strip a fumetti.
Passiamo da sequenze mute ad altre estremamente verbose, fino ad arrivare ad una situazione che sembra voler ribaltare il canone delle storie senza balloon: abbiamo un paio di tavole in cui ambientazione e balloon sono presenti, ma spariscono completamente i personaggi, evocati solo dalle loro voci disegnate.
Ricerca visiva e nostalgia sembrano l’approccio dominante dietro questo volume. Come tutto il resto del lavoro, lo stile grafico di Ware varia e cambia da una pagina all’altra, scegliendo via via il bianco e nero o il colore. Si passa da un approccio estremamente retrò che richiama gli albori della storia del fumetto a strisce, al suo stile più glam che porterà avanti con Jimmy Corrigan. I cambi di stile non intaccano però il suo rigore nella realizzazione di ambienti e oggetti.
Più che una vera e propria lettura, Quimby The Mouse è una sorta di amarcord sensoriale e di oggetto esplorativo delle potenzialità del mezzo fumetto. Un atto d’amore di un autore verso un certo modo di intendere il fumetto e il modo (e il mondo) in cui veniva pubblicato, ma anche verso il fumetto stesso inteso come medium. Il risultato è un prodotto straniante, affascinante però solo per un certo tipo di lettori e che facilmente lascerà perplessi tutti quelli che lo sfoglieranno alla ricerca di gag o battute divertenti. L’umorismo tipico a cui guarda Ware qui arriva filtrato attraverso la lente di un appassionato ricercatore.
Abbiamo parlato di:
Quimby The Mouse
Chris Ware
Oblomov Edizioni, 2017
68 pagine, bianco e nero e colore – 25,00 €
ISBN: 9788885621039