
Marija, detta Iĉi, e Jošef, sono sloveni, ma si sono incontrati e innamorati a Trieste, in Italia, dove vivono e vedono il loro futuro insieme alla figlia Miranda. L’avvento del fascismo e delle leggi razziali cambia tutto, costringendoli a un continuo peregrinaggio e all’ostilità delle persone, in cui Miranda cresce sognando la libertà e una rivoluzione, quella che verrà poi delusa dalla Jugoslavia di Tito.
Partendo da scritti e ricordi di sua nonna, quella Miranda figlia di Jošef e Iĉi, Anna Dietzel racconta una delle tante storie dimenticate del ventennio fascista, quella delle minoranze etniche di confine, in particolare quelle slave, costrette a rifiutare le proprie radici e a subire discriminazioni da parte degli italiani. Intrecciando la Storia del Novecento con i suoi drammi e le sue speranze disilluse al memoir che non scade nel biografismo, Dietzel costruisce un racconto di formazione dal sapore quasi antico, capace di raccontare la quotidianità, drammi piccoli e grandi all’interno di una cornice più ampia e di enormi cambiamenti politico-sociali.
Quello che colpisce di Dietzel è però lo stile, unico e molto personale. Come in Tre di Notte a Miltenberg, anche qui dimostra un controllo assoluto del ritmo narrativo e uno stile di disegno molto particolare: le figure, realizzate con un tratto finissimo e colorate con toni tenui, sono eteree e sembrano stagliarsi su uno sfondo teatrale, come se fossero ritagliate e attaccate sul foglio e a queste fossero giustapposti oggetti di uso comune, fotografie e altri elementi caratterizzanti dell’epoca. Uno stile compositivo che per certi versi richiama Heimat di Nora Krug, nel suo mescolare ricordi e storia.
La scelta di rappresentare i personaggi come animali antropomorfi (gatti, in questo caso) richiama opere illustri. Qui io non conto, come fu all’epoca L’inverno d’Italia di Davide Toffolo si inserisce così di diritto nel racconto dei soprusi del fascismo sulle minoranze slave in Italia, una parte della nostra storia che è stata dimenticata troppo in fretta.
Abbiamo parlato di:
Qui io non conto
Anna Dietzel
BeccoGiallo, 2025
152 pagine, brossurato, colori – 20,00 €
ISBN: 9788833143880

