Michelou non è un ragazzo comune: un incidente avvenuto anni prima ne ha interrotto i processi cognitivi e il risultato è un omone grande e grosso con la mente di un ragazzino. Quella raccontata da Zidrou non è la storia di questo ragazzo, quanto piuttosto dell’ormai anziana madre: la signora Hubeau si prende cura del figlio, lo sostiene nei piccoli e grandi problemi e riversa su di lui un affetto tale che solo un genitore è in grado di comprendere e donare, assoluto e disperato.
Il ricordo dell’incidente è indelebile, la costante con cui la signora Hubeau deve continuamente confrontarsi, insieme alle avversità sempre crescenti nel dover convivere con una situazione del genere.
Il lettore segue la vicenda raccontata dal punto di vista della signora, sola per la prematura morte del marito e aiutata solamente dalla figlia che ha però una sua vita da mandare avanti. La bravura dell’autore è quella di far trasparire la dolcezza, la pazienza, il dolore e le difficoltà che la protagonista vive in una situazione che non ha scelto ma di cui è fatta carico senza tentennamenti. Il segno grafico di Roger Ibanez si pone in bilico tra i disegni animati di Sylvain Chomet e la linea chiara dei fumetti d’Oltralpe. I personaggi risultano vivi e proprio per quello è facile sentirli vicini, nonostante il feeling cartoonesco. Il disegno concorre quindi in modo importante all’empatia che la storia scatena, non lasciando indifferente chi vi si approccia.
Abbiamo parlato di:
Mentre il re di Prussia faceva la guerra, chi gli rammendava i calzini?
Zidrou, Roger Ibanez
Traduzione di Pier Paolo Ronchetti
Panini 9L, maggio 2015
56 pagine, brossurato, colori – 14,90 €