Dopo aver chiuso la quasi ventennale esperienza di Brendon, che continua comunque la sua corsa in speciali completamente a colori dal 2016, Claudio Chiaverotti allunga la sua collaborazione con la Sergio Bonelli Editore dando vita a Morgan Lost, eroe di una nuove serie dalle atmosfere crime/noir.
Il protagonista, il cui tratto distintivo è una mascherina tatuata sul volto, simbolo del suo drammatico passato, agisce nelle strade di New Heliopolis, città ucronica costantemente sorvolata da enormi dirigibili. In essa, il protagonista, svolge il ruolo di cacciatore di taglie dei serial killer, figure che nella sua realtà sono idolatrate al pari delle star con tanto di classifica di gradimento televisivo.
Proprio durante la caccia a un nuovo assassino, Morgan si trova a fare i conti con i suoi peggiori demoni interiori.
L’uomo dell’ultima notte è il classico primo episodio di lancio per una nuova testata, dove vengono infatti presentati, oltre al protagonista e alcune delle sue peculiarità, anche il cast di comprimari, il background della vicenda e le nemesi del protagonista.
A una narrazione forse troppo didascalica, ma funzionale alla costruzione dell’albo, che, oltre alla storia principale, dissemina tracce, indizi ed eventi che probabilmente costituiscono l’ossatura del futuro della saga, Chiaverotti contrappone la costruzione di un universo coeso, interessante e di grande fascino.
Pur nel suo classicismo statico, il racconto e i suoi protagonisti conquistano l’attenzione del lettore fin da subito, trascinandolo nel mondo violento e tragico dell’eroe. Messo da parte il fantasy a volte esageratamente kitsch e arzigogolato di Brendon, lo sceneggiatore crea, con le debite differenze, una sorta di Dark Knight bonelliano, protettore di una megalopoli fredda e al quale un evento traumatico ha definitivamente cambiato la vita e l’equilibrio mentale, portandolo a identificarsi nella mente folle dei serial killer pur di arrivare alla loro cattura.
Questo parallelo sembra rafforzato dal personaggio di Finker Dead, il serial killer alle origini della missione di Morgan, da confrontare con Joe Chill, l’assassino dei genitori di Bruce Wayne, ma anche chiaro omaggio a Hannibal Lecter, uno dei serial killer cinematografici più noti.
Nonostante una costruzione dei dialoghi troppo forzata e verbosa e uno svolgimento dell’intreccio non sempre plausibile, rimangono di grande interesse alcuni spunti forniti da questo primo racconto, che, se ben sviluppati, possono garantire un grosso potenziale alla serie.
Da citare sicuramente la setta/dipartimento che forma Il Tempio della Burocrazia, sorta d’inquisizione che si occupa di mantenere una calma forzata, ovattata e falsa, la suggerita e possibile esistenza di dimensioni alternative a quella in cui si svolgono le avventure di Morgan Lost e la doppia personalità di New Heliopolis che, in origine, era stata battezzata più biblicamente come New Canaan.
La città creata dall’autore e visualizzata da Alessandro Poli è una Gotham city all’ennesima potenza, una città labirinto simile a quella immaginata da Terry Gilliam nell’immaginifico Brazil o ancora la sorella “nera” della Metropolis sfavillante di Fritz Lang, una megalopoli depositaria di antichi segreti sovrastata da minacciosi e giganteschi gargoyle e statue di fattura egizia.
A rendere in modo adeguato l’atmosfera cupa e opprimente del racconto contribuisce l’ottima prova del disegnatore Michele Rubini, già messosi in mostra con alcuni eccellenti numeri di Zagor. L’autore, in possesso di un tratto raffinato, elegante ma di grande potenza espressiva, offre una prova dal forte sapore cinematografico, grazie a un attento studio dell’impostazione delle tavole e una naturale, ma non banale, predisposizione all’inquadratura a effetto, pur rimanendo nei canoni della solita e a volte “restrittiva” gabbia bonelliana.
Impressionante e particolareggiata la sua resa grafica di New Heliopolis, che appare imponente, oscura e minacciosa. A dare ulteriore spessore al comparto artistico si aggiunge la colorazione in bicromia (grigio/rosso) scelta per questa testata e tesa a mostrarci il mondo direttamente dagli occhi del daltonico protagonista. Si occupa di questa operazione l’Arancia Studio, che alterna con intelligenza il grigio/nero dei più classici gialli anni ’30 a un rosso sangue che rompe la monotonia con violente e suggestive sferzate, che donano ulteriore profondità ai disegni. Bella la copertina di Fabrizio De Tommaso, che “sacrifica” la solita illustrazione a effetto per una griglia posizionata alle spalle del protagonista, occupata dalle minacce e i pericoli che lo attendono.
Morgan Lost può essere considerato probabilmente come il prodotto maggiormente ibrido nelle ultime proposte della casa editrice milanese. A un taglio narrativo fin troppo classico e un protagonista desueto e prevedibile (almeno per ora), si contrappone una ricerca dell’innovazione che, partendo dalla componente grafico-cromatica, cerca probabilmente sbocchi verso quel pubblico una volta difficilmente raggiungibile. Un risultato che, basandosi su questo primo riuscito numero, sembra comunque possibile.
Abbiamo parlato di:
Morgan Lost #1 – L’uomo dell’ultima notte
Claudio Chiaverotti, Michele Rubini
Sergio Bonelli Editore, Ottobre 2015
98 pagine, brossurato, bicromia – € 3,50
ISSN: 9772421692003-50001