Manu Larcenet, Van Gogh e la crisi di mezza età

Manu Larcenet, Van Gogh e la crisi di mezza età

Il terzo volume di "Terapia di gruppo" ci accompagna in un turbinìo di episodi autoironici, vicende impudenti e di visioni allucinate e comiche.
Terapia Gruppo Evidenza

Jean-Eudes De Cageot-Goujon, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Manu Larcenet, torna con il capitolo conclusivo della trilogia Terapia di gruppo.

Il tomo segue le vicende dei precedenti due volumi (trovate qui la recensione del primo volume), presentando il protagonista, ovvero l’autore medesimo, alle prese con una questione esistenziale forse ancora più viscerale di quelle già vissute, che si limitavano a una crisi di ispirazione e il conseguente ricovero in psichiatria.

Deluse le aspettative di raggiungere un livello di misticismo e serenità suprema paragonabili a quelle del Dalai Lama, Larcenet si scontra infatti con una dura realtà: notando che i suoi figli sono cresciuti troppo in fretta e che preferiscono i manga ai suoi fumetti, si rende conto di non essere più un venticinquenne con le idee del secolo, ma un obeso artista in crisi che ha ormai superato la mezza età, “vecchio” e “non alla moda”, incapace di affrontare i propri demoni interiori.

Lo scorso week-end ho capito di essere sia torrente sia cinciallegra sia ruscello, come pure condor e foglia di insalata.

Il volume, dalle illustrazioni irriverenti e dalle didascalie sagaci, va a sdoganare e sdrammatizzare la difficoltà di trovare il proprio posto in un mondo in fermento. La narrazione pungente, che non risparmia critiche a una società spietata, instabile e incentrata sull’apparenza, viene arricchita dall’adozione di molteplici stili di disegno, dall’alternarsi di varietà cromatiche, dal sovrapporsi di grafiche differenti.

Il susseguirsi di riferimenti artistici importanti, da Leonardo da Vinci a Van Gogh, con i quali Larcenet si confronta direttamente in gag buffonesche, accompagnano l’odissea tragicomica del protagonista, che si palesa con crescente intensità con lo scorrere delle pagine. È proprio nella prosecuzione dei capitoli che si esaspera la nevrosi dell’autore, chiamato a confrontarsi con le incomprensibili sfide e gli estranei dilemmi di una società che sembra averlo lasciato indietro, e riguardanti ora la figura paterna moribonda e schiava del patriarcato, ora la donna eroica e salvatrice di cuccioli, nuovo modello di riferimento femminista.

Terapia Di Gruppo 1 1

Gli sketch dallo stile caricaturale, in cui l’autore si confronta con importanti filosofi o immensi mistici nel tentativo di ritrovarsi, vanno a costituire tavole molto curate e di grande valore, la cui narrazione frammentaria non intacca una struttura di fondo ben definita e dal ritmo incalzante e delineato. Un libro in cui il registro comico non mortifica la dignità della profonda tematica affrontata, bensì la esalta, e che conclude la catarsi di Larcenet – autoproclamatosi personaggio primario della sua stessa opera – nella ricerca di sé stesso attraverso una dolorosa ma necessaria epopea. Come affermava infatti Nietzsche: “Bisogna avere il caos dentro di sé per generare una stella danzante“.

Abbiamo parlato di:
Terapia di gruppo – Volume 3: La tristezza durerà per sempre
Manu Larcenet
Traduzione di Emmanuelle Caillat
Coconino Press Edizioni, 2024
Cartonato, colori, 56 pagine – 18,00 €
ISBN: 9788876186325

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