L’evoluzione della Justice League, l’animazione del Sudafrica

L’evoluzione della Justice League, l’animazione del Sudafrica

In questa puntata: cambio di strategia per Justice League, l'animazione del Sudafrica, gli adattamenti di The Death of Stalin e Hilda e molto altro ancora.

Justice League

Con la presentazione di Justice League ai giornalisti presenti sul set, avvenuta pochi giorni fa e fonte di numerosi dettagli sulla produzione dell’adattamento sul super-gruppo DC Comics, non è passato inosservato il “cambio di rotta” deciso dalla Waner Bros., che ha optato per una strategia diretta ad assicurarsi la fiducia del pubblico di appassionati di fumetti.

La continua sottolineatura della differenza, visuale e narrativa, che Justice League avrà rispetto al recente Batman V Superman: Dawn of Justice fatta in più di una occasione dal regista Zack Snyder e dalla produttrice Deborah Snyder, ha infatti denotato come la major americana abbia preso sul serio le forti critiche piovute sul lungometraggio che ha visto Batman e Superman incontrarsi e dare il via all’universo cinematografico DC.
Un atteggiamento comunque non nuovo all’interno della Warner Bros., che nel corso degli anni ha più volte corretto la propria visione sugli eroi DC Comics, come fa notare un articolo di Scott Mendelson apparso nei giorni scorsi su Forbes il quale, dopo una carrellata di 20 anni tra reboot di Batman e nuovi franchise, si è riallacciato al discorso attuale:

… se i realizzatori del film devono essere presi in parola, il primo film della Justice League sarà più divertente, più ottimista, più leggero e diretto ai bambini, presentando gli eroi nella loro caratterizzazione più classica. Questo potrebbe anche essere stato il piano iniziale per tutto il tempo, in una certa misura. Accada quel che accada, Dawn of Justice certamente suona come l’atto centrale di una grande trilogia che va dalla nascita di Superman alla formazione della Justice League. Ma non c’è dubbio che la reazione a Dawn of Justice abbia certamente cambiato il film che Zack Snyder e amici avevano in testa prima del 22 marzo di quest’anno.

È interessante osservare che l’universo cinematografico DC Comics, che è stato in gran parte uno show Batman/Superman, ha costantemente creato sequel e reboot in risposta alle lamentele del capitolo precedente. Ora non c’è nulla di sbagliato in questo come concetto. Ammettere i propri errori è una buona cosa, a patto che non si facciano di nuovo e/o non farne di nuovi in una folle corsa alla correzione.

Le critiche a Batman V Superman hanno portato la Warner a un deciso cambio di strategia.
Le critiche a Batman V Superman hanno portato la Warner a un deciso cambio di strategia.

Un elemento questo notato anche da The Hollywood Reporter, il quale sottolinea quella che potrebbe essere la reazione del pubblico, a cui in gran parte questo cambio di strategia è diretto.

Se l’idea che la Warner sta facendo delle correzioni di rotta opportune dopo BvS si impadronisce del subconscio collettivo dei nerd, lo studio può scivolare al Comic-Con in una posizione particolarmente invidiabile, mostrando Suicide Squad, Wonder Woman e probabilmente Justice League ad un pubblico ansioso ed emozionato e con la certezza che è riuscito non solo a provocare una reazione, ma ad aggirare gli ostacoli per riaccendere l’entusiasmo dei fan e a tempo di record.
E se non altro, l’universo DC ancora una volta domina le chat online, pochi mesi dopo l’uscita di Batman v. Superman nei cinema. Nemmeno Captain America: Civil War ha persone che parlano così tanto.

Un altro fattore che ha attirato l’attenzione è stata la decisione di trasformare una pellicola in due parti in uno “standalone movie”, mantenendo comunque la data di quella che era la “parte 2” per un sequel diretto. La decisione della Warner in questo senso è stata molto saggia, in quanto evita errori compiuti recentemente da altre major con alcuni franchise, i cui capitoli divisi in due film collegati tra loro hanno avuto l’effetto di non generare grandissimi incassi e soprattutto di non avere una visione creativa forte, per via di una produzione troppo veloce e ravvicinata. Un esempio in questo senso è stato il recente flop di Allegiant della Lionsgate, prima parte del capitolo finale del franchise di Divergent, che secondo indiscrezioni avrebbe visto la major così ossessionata dal voler rispettare la data di uscita dal non apporre sufficiente attenzione al plot della pellicola.

L’animazione del Sudafrica

Dopo la puntata precedente di Nuvole di Celluloide, interamente dedicata all’animazione e soprattutto allo sviluppo che questa sta avendo in Francia, altro grande protagonista del Festival di Annecy è stato il Sudafrica, che ha confermato la sua crescita grazie alla presentazione di numerosi progetti, che hanno  più di un riconoscimento.
Triggerfish Animation Studios ha ricevuto il Crystal Award per la migliore poduzione televisiva con Stick Man, mentre la pellicola n Gewone Blou Maandagoggend di Naomi van Niekerk ha ottenuto il Jean-Luc Xiberras Award e infine Clea Mallinson ha vinto un premio per il cortometraggio Fairy Wheels.

Questo successo è una testimonianza del calibro degli studi sudafricani e il valore della nostra presenza ad Annecy – ha dichiarato Joy Mawela, responsabile della produzione e dello sviluppo alla National Film & Video Foundation del Sud Africa (NFVF).

Un successo sottolineato anche da alcuni accordi produttivi, tra i quali quello tra la francese Folimage e la suudafricana Bugbox Animation, le quali hanno annunciato la prima co-produzione nel settore animato tra i due paesi, con la realizzazione della serie televisiva in 2D Musi & Cuckoo. Particolare interesse ha generato invece Anansi, una serie fantasy prodotta da South Africa’s Diprente, su di un ragazzo che scopre di essere la reincarnazione dell’antico Dio ragno africano, che dovrebbe entrare in produzione nei primi mesi del 2017.

Il Sud Africa ha il chiaro potenziale per affermarsi come un territorio top dell’animazione, con animatori altamente specializzati in grado di fornire contenuti di classe mondiale a prezzi competitivi. Il paese vanta anche IP (Proprietà Intellettuali ndr) locali che sono mature per gli investimenti – ha dichiarato Wendy Spinks, direttore del consiglio del gruppo industriale Animation SA e CEO di Zeropoint Studios

Un fattore che sta cambiando nella cultura dell’animazione sudafricana e che la sta portando ad emergere in questo settore, è anche il cambiamento rispetto a certi argomenti, come denota la produzione della serie Squeers su due scoiattoli omosessuali in cerca di amore e di felicità a Città del Capo, attualmente in fase di sviluppo.
Per la Spinks, che è produttore creativo della serie e produttore esecutivo, il fatto che una serie come “Squeers” possa essere concepita in Sud Africa è un segno di forte maturità del settore.

Death of Stalin

Intervistato nei giorni scorsi da The Hollywood Reporter, il regista Armando Iannucci ha avuto modo di parlare di Death of Stalin, l’adattamento cinematografico di La mort de Stalin, graphic novel di Fabien Nury pubblicato dalla francese Dargaud che narra gli ultimi giorni del dittatore sovietico, e raffigura il caos del regime dopo la sua morte. Nel corso dell’intervista, il regista ha rivelato alcuni particolari circa la pellicola.

Ci sono trepidazioni, ma sono davvero molto eccitato. Ho lavorato su questo script negli ultimi otto mesi quindi è bello vederlo venire alla luce. Possiamo annunciare che Andrea Riseborough interpreterà Svetlana, la figlia di Stalin, e Rupert Friend sta interpretando  Vasily, suo figlio. [Stalin] farà una breve apparizione, lui è interpretato da Adrian McLoughlin.

Iannucci ha sottolineato che il film mostrerà gli eventi accaduti subito dopo la morte di Stalin e la reazione delle persone a lui più vicine nel gestire la situazione.

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Vedremo i suoi decidere cosa fare, chi informare, quale medico e quale nazionalità e attrezzature mediche sono autorizzati a usare. Molto di questo si basa su cose vere, ma quello che stiamo cercando di fare è non solo concentrarci su queste persone. All’interno della storia si vede come le loro deliberazioni hanno avuto impatto sulle persone in tutto l’impero dell’Unione Sovietica. Quindi è qualcosa su una scala espansiva molto ambiziosa. È una storia intima e molto, molto grande allo stesso tempo. Certamente seguiremo il Presidium del Comitato centrale, che è il nucleo.

Parlando della produzione, Iannucci ha risposto sul perché abbia scelto Quad Films, e non qualcosa come BBC Films, più incline a progetti storici come Death of Stalin.

Quad in realtà aveva i diritti del graphic novel, e mi hanno avvicinato. Penso che sia stato durante la stagione 3 di Veep. Ho detto che mi sarebbe piaciuto farlo, ma ero molto occupato. E hanno detto che avrebbero aspettato. Quindi, due anni più tardi, ho telefonato loro e ho detto “facciamolo”. Inoltre, penso che dopo aver fatto cinque anni di televisione negli Stati Uniti, avevo la sensazione che il prossimo film che volevo fare dovesse sentirsi europeo. Questo non vuol dire non ci sarà un mercato per questo negli Stati Uniti e ci sono ovviamente degli attori statunitensi nel cast.

Capisco perché hanno pensato che fosse appropriato per me. Ma penso che ciò che tutti noi non volevamo fare era The Thick of It [serie tv di Iannucci trasmessa dalla BBC ndr], ma nel 1950. Non è quello. Per quanto mi riguarda, sono sempre stato affascinato dalla musica di quel tempo, i compositori, come Shostakovich, e di conseguenza sono stato affascinato da tutta quella parte di “come funziona un paese sotto quel tipo di terrore?” … ciò a cui volevo guardare è stata l’idea di una dittatura e di come un intero paese possa essere ritenuto sotto il dominio di una sola persona, come si può piegare la volontà collettiva, quella sorta di autocrazia. Mi sembrava una superficie molto interessante.

Intanto, Gaumont sta gestendo l’uscita video e cinematografica della pellicola in Francia, mentre altre pre-vendite sono state concluse con Concorde/Telemunchen in Germania, Madman in Australia, Odeon in Grecia, Ascot Ellie in Svizzera e Kinoswiat in Polonia. Infine, attraverso il suo account Instagram, il music supervisor Mark Pusey ha diffuso una immagine dal set.

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Hilda

Silvergate Media ha concluso nei giorni scorsi un accordo con Netflix, prima rete Internet TV del mondo, per la realizzazione di una serie animata per bambini intitolata Hilda, basata sulla serie di graphic novel di Luke Pearson e pubblicato dalla casa editrice Nobrow, disponibile esclusivamente su Netflix in tutto il mondo a partire dall’inizio del 2018.
Il fumetto racconta di una impavida ragazza dai capelli blu nel suo viaggio dalla sua casa in un vasto deserto magico pieno di elfi e giganti, fino alla vivace città di Trollberg, dove incontra nuovi amici e scopre creature misteriose e molto altro ancora più pericoloso di quanto avesse mai previsto.

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Cinebrevi

La protagonista di Supergirl Melissa Benoist ha ricevuto il premio Breakthrough Performance Award ai Saturn Award svoltisi nei giorni scorsi.

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