Un alchimista e una maga si incontrano in una foresta. Le loro fazioni sono impegnate in una guerra di lunga data e fra i due personaggi non dovrebbe correre buon sangue, ma, contrariamente alle aspettative e in barba alle tradizioni, l’inverosimile coppia decide di affrontare insieme un viaggio. Entrambi sono alla ricerca di qualcosa di specifico ma al tempo stesso accomunati da un dramma secolare: la scomparsa della limonata.
Inizia così Lemonade, fumetto d’esordio di Margherita Meneguzzi pubblicato da Green Moon Comics nella collana Tropico.
Nonostante la presenza di maghi e alchimisti possa far pensare a un libro puramente fantasy, così non è: le avventure di Frankobert Kraus Jagerberger VI (l’alchimista) e di Babsonia (la maga) si svolgono infatti in quello che sembra essere un imprecisato futuro, su un mondo che potrebbe essere la Terra ma che è frequentato da vampire, uomini pesce, demoni e da una quantità di popolazioni improbabili come i Guerrieri facilmente impressionabili. Ben presto a Babs e Frank si uniscono nuovi compagni d’avventura e il viaggio – corale anche se è Babsonia a guadagnarsi il titolo di “Virgilio” della situazione – prosegue in un delicato clima di nonsense, ironia e comicità: cambi di sesso, gag osé, irriverenza sociale sono ingredienti che Meneguzzi gestisce sia dare ritmo alla storia sia per affrontare temi complessi.
Pregio dell’autrice è infatti avvicinarsi ad argomenti potenzialmente spinosi come il sesso, la transizione, il rapporto figli-genitori, la religione, in modo sempre leggero ma mai superficiale e con il frequente ricorso a un umorismo sottile. Ecco quindi che un personaggio si lamenta perché in possesso di una “mappa lenta” difficilmente zoomabile, che un pranzo propone portate di forma fallica oppure che un ananas diventa oggetto di culto da venerare.
Nello sviluppo di una trama lineare basata sul classico viaggio dell’eroe, Meneguzzi inserisce alcuni elementi metafumettistici che nella loro semplicità – è il caso di un personaggio che ricorda a un altro cosa è accaduto in una pagina precedente – rendono la narrazione gradevole e divertente.
Il tono del racconto è generalmente scanzonato, il linguaggio utilizzato dai personaggi spigliato, giovanile e in grado di offrire una caratterizzazione puntuale e il racconto procede strappando più di un sorriso e di una riflessione verso un finale soddisfacente, seguito da un finalino circolare.
L’autrice propone un segno esteticamente lontano dai canoni della bellezza, stilizzato ma non semplicistico, forse sgangherato ma comunque ricercato e funzionale alla storia. I personaggi acquisiscono enfasi grazie alle loro peculiari caratteristiche grottesche, mentre gli sfondi e le ambientazioni sono bene architettate, ricche di dettagli che contribuiscono a identificare i vari luoghi visitati dai protagonisti. I colori attingono a una palette pastello e appaiono luminosi e freschi, con una saturazione scarsa in grado di trasmettere un senso di energia e positività. La tavola si caratterizza in generale per la regolarità delle vignette e spazia dalle tre alle cinque strisce anche se non mancano belle illustrazioni a tutta pagina che a volte introducono un nuovo scenario, come nel caso della città sotterranea delle vampire.
Lemonade è una favola per adulti stratificata che si presta a diversi livelli di lettura e sancisce un esordio convincente per Margherita Meneguzzi. La giovane autrice esprime un evidente potenziale con ottime possibilità di affinamento sia dei disegni sia della scrittura, che già padroneggia egregiamente. La miscellanea di generi e tematiche di questo suo primo lavoro evidenzia ad esempio una versatilità stilistica che potrebbe essere indirizzata anche verso opere più intimiste e strutturate.
Abbiamo parlato di:
Lemonade
Margherita Meneguzzi
Green Moon Comics, 2024
96 pagine, brossurato, colori – 15,00 €
ISBN: 9791281563032