Ci sono un egiziano, diversi italiani, dei francesi, tedeschi, turchi e quant’altro. Oppure, volendo: ci sono i cattolici, i luterani, i musulmani e i mercenari. Ambientato poco prima e durante il Sacco di Roma del 1527, in cui appunto si scontrarono violentemente (allora come oggi) culture, religioni e politiche diverse, L’astrolabio di ghiaccio racconta la vicenda fantastica di un giovane astronomo egiziano, Bashir, mandato a Roma a recuperare un misterioso manoscritto di inestimabile valore.
Attorno a questo personaggio si incrociano, dipanandosi in vari fili, le vicende degli altri protagonisti mentre la Storia scorre e incrocia i destini di tutti gli attori, inventati o realmente esistiti. Ne esce un romanzo che con un accurato lavoro di ricostruzione mischia realtà e fantasia con gusto e raffinatezza, toccando in realtà tematiche molto scottanti e altrettanto attuali (scontro di religione e culture, violenza o convivenza) senza retorica, con coraggio e schiettezza. Diviso in due parti, di cui forse è migliore la prima in cui i tarocchi fanno da sottofondo esoterico alla narrazione, il fumetto si perde con un happy-ending un po’ troppo sopra le righe rispetto all’atmosfera della narrazione.
Colpiscono la precisione e il realismo dei disegni che pagano dazio nel formato di stampa che a volte sembra soffocarne il potenziale espressivo.
Abbiamo parlato di:
L’astrolabio di Ghiaccio
Luca Blengino, Antonio Palma, Hubert
RW Lineachiara, 2014
112 pagine, brossurato, colore, 13,95 €
ISBN: 9788897965602
