La variante Loki, Awa Studios guarda a Hollywood

La variante Loki, Awa Studios guarda a Hollywood

In questa puntata, uno sguardo alla serie di Loki e alla ritrovata centralità del villain nel MCU. Inoltre, gli Awa Studios di Jemas e Alonso guardano a Hollywood.

Loki

L’esordio di Loki, nuova serie Disney+ incentrata sul villain asgardiano interpretato da Tom Hiddleston, si è fatta apprezzare con il primo episodio in quanto narrativamente e visivamente qualcosa di diverso da quanto offerto dai Marvel Studios, e come un progetto che, dopo le avventure più “normali” di The Falcon and The Winter Soldier, torna nuovamente a quella sperimentazione che WandaVision aveva inaugurato, continuando comunque sempre sulla medesima scia di evoluzione dei personaggi anche se in questo caso in maniera alquanto differente.
La nuova serie infatti parte dal presupposto di quanto visto in Avengers: Endgame, e ci presenta non il Loki originale che sappiamo essere stato ucciso da Thanos (Josh Brolin), ma una sua variante che, fin da subito, si rivela alquanto interessante perché permette agli sceneggiatori di deviare dal percorso fin qui visto e fornirci un Loki che, messo di fronte a talune evidenze quali ad esempio la morte della madre Frigga (Rene Russo) e l’utilizzo delle Gemme dell’Infinito come semplici fermacarte da parte dei custodi della Time Variant Authority, di ripensare le proprie azioni e, forse, anche il proprio ruolo.

La variante Loki è difatti poi la possibilità di sviluppare ulteriormente un personaggio che, negli ultimi anni, soprattutto dopo gli eventi di Thor: The Dark World, non pare avere influito più di tanto nel Marvel Cinematic Universe, nonostante questi sia stato l’artefice (come negli albi a fumetti) della nascita degli Avengers, nonché il villain di punta del primo capitolo cinematografico di Thor diretto da Kenneth Branagh.
In seguito, anche a causa di una debolezza del franchise dedicato al Dio del Tuono, che pare inseguire più il facile divertimento e la comicità di grana grossa a firma Waititi che uno sviluppo psicologico e narrativo dei suoi personaggi, Loki è rimasto quasi fermo mentre attorno a lui le cose cambiavano, come se il villain asgardiano avesse perso non solo una sua centralità nel franchise che lo vedeva comprimario principale e nemesi, ma anche nel Marvel Cinematic Universe stesso.
Loki ridona al personaggio quella centralità perduta e in maniera non indifferente, per il peso che sicuramente la serie avrà in particolare sul prossimo Doctor Strange in The Multiverse of Madness, film tra l’altro scritto dal medesimo showrunner della serie con Hiddleston.
È anche la possibilità per l’attore protagonista di riprendere in mano, a livello recitativo, un character che l’attore certamente riesce a interpretare con una certa versatilità e naturalezza, ma che non ha avuto modo di fare evolvere anche per il poco spazio fornitogli, costringendo Hiddleston a una certa gigioneria che lo show Disney+ potrebbe spazzare via definitivamente, donando nuovamente al pubblico un personaggio che è certamente rimasto iconico, ma che nel tempo ha perso un pochino il suo smalto.

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Loki e il Tesseract. La nuova serie Disney+ riuscirà a far ritrovare al personaggio la centralità perduta negli ultimi anni nel MCU?

Awa Studios guarda a Hollywood

Solo poche settimane fa, avevamo parlato di un interessante reportage sulle realtà editoriali che puntano al cinema e alla tv oltre Warner Bros. e Marvel Studios, e tra queste avevamo accennato brevemente ad Awa Studios, nuova etichetta creata da Bill Jemas e Axel Alonso, di cui vi invitiamo tra l’altro a leggere un  ritratto di First Issues dedicata ad alcuni dei fumetti pubblicati da questa casa editrice.
Dopo che, per alcune settimane, l’account twitter ufficiale della casa editrice aveva solleticato i lettori con accenni a possibili riduzioni televisive e cinematografiche, chiedendo loro suggerimenti su attori, registi e fumetti da proporre agli studios, nei giorni scorsi vi è stato un ulteriore e decisivo passo con l’annuncio di una propria casa di produzione, con l’incarico di presidente affidato a Zach Studin, che in precedenza aveva lavorato anche alla Lionsgate.
La casa editrice ha realizzato qualcosa come oltre 20 serie a fumetti con 250 personaggi in appena 16 mesi, confermandosi come una delle realtà più competitive nel panorama editoriale americano, il cui vasto portfolio punta ora ad attirare l’attenzione del mondo del cinema; la scelta di un veterano come Studin nel ruolo di presidente della nuova società punta a sfruttare collegamenti e conoscenze all’interno dell’industria hollywoodiana, cercando di sfruttare al tempo stesso la carica di novità e idee che AWA Studios è riuscita a incanalare in questi mesi ponendosi come una possibile concorrente di spessore nei confronti di produzioni più altolocate come quelle di Warner e Marvel Studios.

La differenza sostanziale, comunque, resta nel quadro generale delle IP da proporre, in cui è chiaro che Awa Studios non voglia puntare a “universi condivisi” sulla falsariga di quello che è stato fatto (in maniera non ottimale) di recente da Mark Millar e Netflix. Guardando infatti ai fumetti proposti dalla casa editrice, è chiaro l’intento di coinvolgere vari generi sia televisivi che cinematografici, variando l’offerta.

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Where is Anna Frank

Il film di animazione Where is Anna Frank, prodotto da Jani Thiltges e diretto da Ari Folman, è il secondo film selezionato per il prossimo Festival di Cannes che si svolgerà dal 6 al 17 luglio.
La pellicola è basata sul Diario di Anna Frank e su Kitty, l’amica immaginaria della ragazza ebrea. Kitty, a cui la Frank dedicò il suo diario, prende magicamente vita nella casa di Anna Frank ad Amsterdam. Pensa che se è viva, deve esserlo anche Anna, quindi intraprende un’incredibile ricerca per trovarla.
Il progetto è una coproduzione tra Belgio, Lussemburgo, Israele, Paesi Bassi e Francia e sarà proiettato fuori concorso, celebrando la sua prima mondiale a Cannes.
L’animazione è stata in gran parte prodotta in Lussemburgo da Doghouse Films e la tecnica utilizzata combina ambientazioni 2D e stop-motion classica.

whereisannafrank

Venom: La furia di Carnage

La campagna promozionale del sequel diretto da Andy Serkis sta accelerando, nelle ultime settimane, soprattutto con l’avvio di un contest artistico lanciato sui social network della pellicola con protagonista Tom Hardy.
L’iniziativa, realizzata dalla Sony Pictures in partnership con Talenthouse Artworks, invita i fan a sottoporre alcuni poster ispirati al sequel, dei quali cinque saranno scelti tra i migliori con un premio di ben 2000 dollari, oltre al fatto che i poster saranno utilizzati per la campagna marketing del film. Potete vedere alcuni dei poster realizzati di seguito.

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