La storia degli dèi egizi a fumetti: il Pantheon di Hamish Steele

La storia degli dèi egizi a fumetti: il Pantheon di Hamish Steele

Massacri, incesti, genitali d'oro e la guerra fra Seth e Horus, in un libro firmato da Hamish Steele altamente irriverente edito da Franco Cosimo Panini.

Pantheon_cover-ITAUn fumetto irriverente sulla storia degli dèi egizi. Pantheon, pubblicato dall’editore Franco Cosimo Panini, è la personale rivisitazione dei miti egizi dell’autore Hamish Steele, creatore del webcomic Deadendia, adattato da Netflix in serie TV animata.
Il libro cerca di fare ordine in oltre seimila anni di cultura egizia, addentrandosi con piglio a dir poco ironico in un corpus di miti stratificato e complesso.
 
Al centro della storia di Steele c’è l’aspra battaglia per il potere fra Seth, dio della violenza, della virilità e di molte altre cose, e suo nipote Horus. Il primo ha ucciso il fratello Osiride usurpandone il trono e Horus, che si considera il legittimo erede, cerca vendetta.
A questa coppia di attori principali si affianca una schiera di divinità piuttosto famose come Ra, Anubi, Iside e Nefti, tutti personaggi più o meno imparentati che donano alla trama un sapore di commedia in stile sitcom, in cui l’ambientazione è l’intero Egitto. Un ambiente che potrebbe apparire molto ampio, non fosse che il 97% del territorio è coperto dal deserto.
Le appassionanti, deliranti e a volte grottesche peripezie di questo variegato pantheon si svolgono fra i palazzi degli dèi in terra, alcune città popolate da umani e la Duat (il regno dei cieli), dove intrighi, vendette e carneficine varie sono all’ordine del giorno.
Al netto di parentele complesse e di snodi narrativi repentini, la trama appare lineare ed essenziale, grazie alla capacità di Steele di riformulare e interpretare i fatti senza stravolgere la mitologia antica, nonostante la difficoltà di dover armonizzare fonti di epoche e provenienze diverse. In aiuto del lettore, soprattutto per la comprensione dei vari legami fra gli dèi, è presente a inizio libro un albero genealogico disegnato in stile “geroglifico egizio”, che permette di capire chi è figlio di chi, sposato con chi o fratello di chi.

La trama di Pantheon, articolata in dodici capitoli, si sviluppa in modo rapido e incalzante, sia che si parli dei problemi di invecchiamento di Ra, sia che si affronti lo sterminio di esseri umani o un infanticidio. L’autore si diverte inoltre a inserire riferimenti contemporanei all’interno del mondo antico: nella Duat ad esempio è d’uso dilettarsi con il gioco “Chi vuol esser giudicato”, introdotto da un logo molto simile al nostro “Chi vuol esser milionario”. Altrove invece, una divinità si trasforma in un uccello dotato di cannoni laser mentre chi volesse cimentarsi con la mummificazione di un amico, può affidarsi all’esaustiva guida presente nel libro (spoiler: l’utilizzo del sarcofago è facoltativo).
Il ritmo narrativo è sostenuto anche da dialoghi essenziali e serrati, quasi sempre dei botta e risposta perentori fra gli dèi, che non lesinano sull’utilizzo di un linguaggio spigliato e spesso scurrile. L’apice dell’irriverenza, che potrebbe a volte apparire perfino forzata, è raggiunto con un’insalatina condita con liquido seminale, che segue comunque una lunga serie di preziose trovate quali una vacca celeste, incesti vari e dei genitali d’oro. pantheon_tav
Tutti gli dèi protagonisti appaiono invece volutamente stereotipati: ciascuno recita il proprio ruolo, fedele al copione scritto dal mito. 

I disegni rispecchiano lo stile cartoonesco tipico dell’autore, già visto in Deadendia, e si sposano bene con il tono delle vicende narrate. A una tavola prevalentemente a tre strisce con vignette regolari, Steele alterna numerose grandi illustrazioni di una o due pagine sulle quali è facile soffermarsi per individuare dettagli e immergersi nelle varie ambientazioni.
Ogni capitolo è introdotto da un frontespizio in cui, su una porzione di muro antico, compare un geroglifico a tema, sempre molto curato. In generale tutta l’opera si ispira all’iconografia egizia, sia per la bidimensionalità delle figure, sia per la colorazione scelta, che presenta tinte molto varie ma tenui. Nella scelta delle inquadrature Steele privilegia piani ravvicinati, dall’americano a primi e primissimi piani, ma dimostra di essere a proprio agio anche in alcuni campi medi o lunghi, dove è evidente la cura per il dettaglio e per gli sfondi.

Il desiderio di Hamish Steele di tradurre in fumetto la sua passione per gli dèi, dichiarata in una nota a fine libro, trova dunque compimento in Pantheon, che risulta una lettura leggera e divertente. Un volume che, pur basato su un’irriverenza in alcuni casi fin troppo esplicita (per questo la lettura è consigliata dai sedici anni in su), può anche far riflettere sulle modalità attraverso le quali vengono tramandati i miti, alimentando un positivo desiderio di approfondire.

Abbiamo parlato di:
Pantheon
Hamish Steele
Traduzione di Alessandro Vicenzi
Franco Cosimo Panini Editore, 2021
212 pagine, brossurato, colori – 20,00 €
ISBN: 9788857016818

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