La musica di Marie: il vangelo Steampunk di Furuya Usamaru

La musica di Marie: il vangelo Steampunk di Furuya Usamaru

Coconino Press presenta una lunga opera di Usamaru Furuya: tra atmosfere steampunk e sentimento religioso con riflessioni sul progresso tecnologico.

musica-marie-furuya (1)In un futuro indefinito, a seguito dell’autodistruzione a causa dei conflitti, l’umanità ridotta a piccoli villaggi vive in perfetta pace grazie alla presenza di Marie, un’enorme divinità-automa che sorvola la Terra diffondendo la sua musica che mantiene calmi gli animi; i protagonisti del racconto sono Kai e Pipi, abitanti di Pyrite, terra di meccanici e laboratori.

La musica di Marie è un’opera a mezza via fra la sensibilità pacifista di Nausicaa nella valle del vento di Hayao Miyazaki e il positivismo tecnologico e religioso, con un che di spiritualista, di Leiji Matsumoto: in questa lunga avventura Usamaru Furuya ha inserito tutti gli interrogativi di carattere religioso che l’uomo custodisce in sé da millenni, fondendoli con riflessioni sullo sviluppo tecnologico. Furuya valorizza il progresso tecnologico nella sua forma più pura, quella dell’atto creativo e artigianale, in Pyrite infatti tutti i cittadini sono dediti alla creazione di macchinari e vivono un’esistenza pacifica, animati da una sorta di armonia cosmica che ricorda quella della mistica pitagorica.

Questa pace nasconde però un implicito compromesso: nell’umanità dipinta dall’autore il progresso tecnologico è fermo alla prima rivoluzione industriale e non potrà mai avanzare oltre quella soglia. È qui che l’autore sofferma maggiormente la sua riflessione, domandandosi quale sia il limite oltre il quale la tecnologia rende i suoi creatori degli abomini che pretendono di sostituirsi alla divinità, e se è necessaria l’esistenza di una divinità-controllore che ponga delle barriere oltre le quali non è permesso andare.

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Questo è il dilemma di fronte al quale viene posto il protagonista Kai: una scelta fra il mantenere una deterministica pace costruita sui limiti e le barriere al progresso tecnologico umano, oppure il rinnegare la divinità e la metafisica, aprendo la strada a un rapido progresso ma anche a rovinosi conflitti.
Attraverso la scelta compiuta da Kai, Furuya comunica un invito a recuperare una dimensione spirituale collettiva, rinnegando l’idolatria delle macchine e riacquisendo un rapporto più intimo con il concetto del divino.
Dietro l’armonia infusa negli uomini dalla musica di Marie, nome dal chiaro riferimento biblico, si cela semplicemente un ideale comune, un collante (in questo caso la religione o un sistema di valori) che permette all’umanità di riscoprirsi unita.

La musica di Marie, prima opera lunga dell’autore, gode di una narrazione solida e fluente, ma soffre di un brusco cambio di ritmo: per la quasi totalità del volume le vicende seguono i canoni di un classico slice of life, mostrando la quotidianità dei personaggi e la loro evoluzione. Il racconto in queste fasi, sebbene funzionale alla preparazione della galoppata conclusiva, è fin troppo decompresso, e stride appunto con un finale che nel giro di due capitoli viene più volte narrato e capovolto dall’autore, con un effetto stordente che lascia il lettore spaesato a chiedersi se abbia appena letto le agiografie di un santo/mistico, i deliri post-traumatici di una donna dal cuore spezzato o l’allucinazione collettiva di un popolo che ha sviluppato con fervida fantasia i contenuti di antichi libri sacri.

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Il tratto di Furuya nel rappresentare i personaggi è ancora distante da quello di opere più recenti edite in Italia, come ad esempio il meraviglioso Lo Squalificato, ma risulta comunque pulito e ben intelligibile, sino ad esplodere nelle maestose splash page grandangolari in cui l’autore mostra enormi paesaggi meccanici, foreste di ingranaggi e ambienti sotterranei che ricordano le vertiginose architetture di Tsutomu Nihei.

L’autore ha inoltre dedicato un grandissimo sforzo nel world building, studiando nel dettaglio i costumi, i luoghi e le costruzioni peculiari di ogni popolo rappresentato, realizzando un universo fortemente impregnato degli stilemi del genere steampunk che resta nitidamente impresso nella memoria.

Abbiamo parlato di:
La musica di Marie
Usamaru Furuya
Traduzione di Paolo La Marca
Coconino Press, ottobre 2019
527 pagine, brossurato, bianco e nero – 25,00 €
ISBN: 9788876184680

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