Nel 2019, in occasione dell’uscita del film Joker diretto da Todd Phillips, si tentò di decifrare la figura della nemesi di Batman, scegliendo undici storie significative, alle quali si aggiunse Arkham Asylum di Grant Morrison.
Inquadrare un personaggio metamorfico e mefistofelico come quello creato nel 1940 da Bob Kane, Bill Finger e Jerry Robinson non è impresa di poco conto, ma è sicuramente stimolante e divertente. Pertanto gli sceneggiatori e gli artisti chiamati a raccolta dalla DC Comics ci hanno provato, vedendo i loro sforzi premiati dalla pubblicazione nel volume, edito in Italia da Panini Comics, Joker: speciale 80° anniversario.
Quando ci si avvicina a un’antologia, è bene tenere a mente che si è di fronte a un’opera di carattere eterogeneo, nella quale ogni autore offre la propria visione del personaggio, con risultati ora soddisfacenti, ora deludenti. Il caso del fumetto in questione, per chi scrive, è fortunato, dal momento che nel complesso i vari racconti, pur non offrendo spunti ugualmente interessanti, non scendono sotto il livello di guardia, restando godibili o, mal che vada, “solo” facilmente dimenticabili.
La chiave di lettura offerta da Antonio Solinas nell’introduzione è vincente: queste dieci storie sono interpretabili, in linea con la natura del protagonista, come dieci barzellette. Se il vero problema di una barzelletta, quindi il fallimento di chi la racconta, consiste nella necessità di spiegarla al pubblico, si può dire che nessuna di queste burle richieda un’esegesi forzata da parte dell’oratore. Al massimo non fa ridere. Cose che capitano.
Volendo cercare un filo conduttore tra le freddure raccolte nel cartonato, esso si può trovare nel gusto per la citazione. Del resto, con 80 anni di storia alle spalle, il Principe pagliaccio del crimine gode di un vasto bacino a cui attingere, che si tratti di comics, serie televisive in live action e animate, film o videogiochi. Così, gli scrittori e i disegnatori spaziano con gli omaggi da un medium all’altro, talvolta nascondendo easter egg qua e là, talaltra rendendo evidenti i richiami.
Posto questo elemento comune, come anticipato, è possibile procedere individuando le narrazioni più riuscite per poi passare, seguendo l’ordine decrescente, a quelle di minore impatto.
L’albo si apre con Cicatrici di Scott Snyder e Jock, coppia rodata, già a proprio agio con il sottobosco gothamita ai tempi di Detective Comics: lo specchio nero. L’autore di una lunga gestione di Batman, insieme a Greg Capullo, riprende il concetto della continua e multiforme rinascita del Joker introdotto da Morrison e lo collega a una sequenza della sua run, quella in cui il villain spaventava il commissario Gordon entrando di soppiatto in casa sua. Già da questi accenni si può intuire come la diegesi sia inquietante e tagliente, tanto quanto le matite guizzanti e spigolose del penciler britannico.
Sebbene sia un po’ debole, la conclusione di Uccidere Batman non va a cancellare l’incipit e lo sviluppo intriganti progettati da Gary Whitta e Greg Miller per il segno pulito e dinamico di Dan Mora, che regala una bella carrellata su alcuni storici costumi dell’Uomo pipistrello. Oltre alle citazioni della trilogia filmica di Christopher Nolan, se ne rintracciano altre osservando i loghi, i cartelli e il lettering distribuiti tra le pagine.
Sul gradino più basso del podio si trova Un paio cascarono nel nido del calabrone, breve trama giocata da Brian Azzarello (testi) e Lee Bermejo (vignette) sul filo dell’assurdo, in un intreccio di scenette surreali graziate da un tratto meno realistico e più marcato del solito, sfoggiato dal disegnatore di Batman: Noël.
A un passo dalla medaglia di bronzo arriva La guerra dentro di Peter J. Tomasi e Simone Bianchi: ancora una volta il dualismo tra il Crociato incappucciato e il suo avversario più pericoloso è fecondo, poiché porta alla concretizzazione della massima delfica “conosci te stesso”. Il primo si specchia nel secondo e capisce la propria natura, mentre essa muta, tra una strizzatina d’occhio al primo film di Tim Burton e alla galleria di costumi degli eterni rivali.
Più leggera ma non troppo è la storia Cimici di compleanno di Tom Taylor, che si avvale delle spigolosità messe in scena da Eduardo Risso. Il tema ricorda, espandendo lo spunto iniziale proposto da Solinas, gli xenia e gli apophoreta di tradizione latina, quei testi brevi, brillanti nei quali si è cimentato anche Marziale, noto principalmente per gli epigrammi. In occasione dei Saturnali, i Romani accompagnavano ai regali dei biglietti originali in poesia; nel caso del fumetto, Mister J è sia il dono che il biglietto, che però affianca il presente come solo un incallito criminale con il gusto per la facezia potrebbe fare.
Entrando nella metà meno nobile dell’immaginaria (e giocosa) classifica, ci si imbatte ne L’ultima battuta di James Tynion IV e Mikel Janín, i quali per mezzo del segno netto e più espressivo del solito dello spagnolo riportano in scena Punchline, la nuova fiamma del Joker introdotta dallo stesso Tynion e da Jorge Jimenez nel febbraio 2020. Il sale dell’episodio sta tutto nella verve della ragazza, nel suo afflato ribelle efficacemente catturato dall’artista che ne enfatizza il ghigno e le pose aggressive.
Scendendo, è la volta de L’ultimo sorriso di Paul Dini e Riley Rossmo, in cui il disegnatore omaggia il defunto Darwyn Cooke con un richiamo a Batman: ego, albo introspettivo e iconico tra le mille vicissitudini dell’eroe. In questo caso a essere sotto osservazione è il cattivo, vittima di un incubo ben ricreato dalle matite distorte, cartoonesche e incupite dai retini dell’artista di Martian Manhunter: identità.
In zona retrocessione, Nessun eroe del duo Eduardo Medeiros–Rafael Albuquerque, che si avvale di un montaggio alternato reso vivace dal segno in costante evoluzione del brasiliano; L’esercito delle colombe del compianto Denny O’Neil, autore di un evidente ma scialbo richiamo al The killing joke di Alan Moore, e di José Luis Garcia-López; infine, Assoluzione di Tony S. Daniel: toccata e fuga trascurabile nelle perversioni del Joker.
Giunti all’ultima delle dieci storie, non resta che sottolineare la presenza all’interno del volume celebrativo di una serie di copertine e di illustrazioni: si va dalla cover di Batman #11 (1942) a quella di Detective Comics #880 (2011), passando per la galleria delle variant realizzate proprio per l’albo speciale dedicato all’80° anniversario del clown; dalle pin-up di habitué come Kelley Jones e Ivan Reis a quella di Fiona Staples.
Abbiamo parlato di:
Joker: speciale 80° anniversario
Scott Snyder, Jock, James Tynion IV, Mikel Janín et al.
Traduzione di Stefano Visinoni
Panini Comics, 2021
120 pagine, cartonato, colori – 18,00 €
ISBN: 9788828733492
Joker: 80 anni di risate mortali
Panini Comics pubblica “Joker: speciale 80° anniversario”, per festeggiare il compleanno del principale nemico di Batman.
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