Il 10 giugno si è tenuto presso la sede di Disney Italia l’incontro con Malika Ayane e Giovanni Caccamo che hanno doppiato Lava, il corto Pixar che precederà il lungometraggio Inside Out in uscita il 16 settembre 2015 in tutte le sale. I due cantanti interpretano per l’occasione Uku e Lele, due vulcani che cantano al mondo il loro bisogno di trovare l’anima gemella.
Punto forte del corto, meno brillante di alcuni suoi predecessori come La Luna, è la canzone su cui si regge completamente la storia. Orecchiabile e funzionale, la traccia realizzata per l’occasione ha una buona resa anche in italiano grazie alle voci dei due artisti, nonostante si perda il gioco di parole al centro della melodia: “Someone to Lava/Someone to Love“.
Come prima domanda viene chiesto ai due doppiatori come sono stati contattati e come è stato lavorare sul doppiaggio di un corto d’animazione.
La prima a rispondere è Malika Ayane: «È nata tra i tavolini di un bar romano. Marco Guadagno mi ha chiamato e mi ha detto che la Disney Italia mi stava cercando. Poi ho sentito Pixar e quando ho capito che mi voleva coinvolgere in qualcosa ho venduto l’anima in trentadue secondi netti senza neanche sapere cosa avrei dovuto fare. Ho chiamato io Giovanni per coinvolgerlo dicendogli: “Andiamo a fare i vulcani!”.»
«La cosa curiosa è data dal fatto che qui non siamo noi. Non sono Giovanni e Malika a cantare, ma Uku e Lele», ha aggiunto Giovanni Caccamo. «Ci siamo messi al servizio del racconto e a nostra volta abbiamo messo al servizio della narrazione il nostro timbro e la nostra padronanza vocale. Padronanza vocale che in certi momenti ci ha anche abbondonato, poiché è stato molto complesso riuscire a dar voce a questi personaggi in maniera credibile. Abbiamo dato loro ciò che potevamo.»
Dopo averci raccontato che per il doppiaggio di Lava hanno impiegato 48 ore, Malika ha parlato della difficoltà di poter adattare il proprio timbro alla melodia di un canzone così lontana dallo stile che la contraddistingue: «È stata una sfida molto interessante proprio per il fatto che dovevo cantare con un vibrato molto forte. Io sono terrorizzata dai vibrati troppo marcati. Trovo che cercare di essere qualcun altro sia una della più grandi fortune che ti possa capitare quado fai questo lavoro, specie se i due in questione sono bellissimi, raccontati da Dio e con un emotività che già con le sole immagini riesce a rapirti.»
Dopo una breve interruzione per una intervista in diretta live su RTL 102.5, Malika Ayane ha detto la sua su Inside Out: «Al di là del fatto di esserci, Inside Out è un film straordinario che bisogna vedere, con figlie nipoti. Fatevi portare dei bambini dai vicini per non sentirvi a disagio e andate a vederlo perché è veramente bello!»
Alla nostra domanda, relativa la tipologia di indicazioni ricevute da Pixar, Giovanni ci ha risposto che «Le indicazioni erano meticolose quasi su ogni vocale o sillaba. La cosa pazzesca è che devi avere controllo massimo di ogni parola e dell’insieme, del significato ma anche dell’estensione, dell’intensità vocale… Quindi di tutta una serie di dettagli che devi curare e che di fatto alla fine si risolvono in una semplicità che ti arriva poi da spettatore.»
Malika ha confermato di aver ricevuto «indicazioni molto dettagliate. Ma quando capivi a cosa si riferivano immedesimarsi diventava piuttosto facile. È stato l’aspetto pratico quello più difficile, riuscire a essere sincronizzati, intonati e non sbracare nel testo. Ho scoperto di avere di quei difetti di pronuncia!»
Si è passati poi a parlare dell’universalità delle canzoni Disney citando la colonna sonora di Toy Story e di Tarzan e Someday My Prince Will Come, canzone di Biancaneve cantata da Barbara Streisand.
Infine alle domande “Qual è il tuo rapporto con Pixar?” e “Quali sono i vostri personaggi preferiti?” Giovanni ha risposto di adorare Dory di Alla ricerca di Nemo, mentre Malika ha confessato di essere una fan sfegatata dei film Pixar: «Trovo nell’animazione Pixar degli elementi innovativi, già presenti sin dall’inizio e che continuano a caratterizzarne il lavoro. Questo vuol dire essere in grado di vedere oltre. Basti pensare ad un film come Wall-E, ma anche all’uso degli effetti speciali e all’intelligenza cinematografica dei loro lavori. Trovo che sia tutto pazzesco e contemporaneamente inarrivabile e che Pixar abbia creato la cosa più simile a Orson Wells nella rivoluzione del cinema del nostro tempo. Il mio personaggio preferito è Mike Wazowski.»