Il Confine – Portfolio: la forza di quello che non viene detto

Il Confine – Portfolio: la forza di quello che non viene detto

Uscito durante Lucca Comics 2018, il Portfolio de “Il Confine” raccoglie i lavori di dodici artisti di primo piano e una breve storia che comincia a svelare il mistero della nuova serie SBE.

Al confine tra Italia e Francia, alle pendici del Monte Longo, c’è un bosco nel quale pare si aggiri una figura misteriosa: forse un uomo o forse qualcosa di più spaventoso. È chiaramente una fiaba creata ad arte per tenere i bambini lontani dal bosco ma, interrogando gli abitanti della zona, si percepisce comunque un certo disagio nei confronti di quel luogo nel cui passato sembrano celarsi diversi misteri. Recentemente una slavina ha investito il bosco e le zone circostanti travolgendo, tra gli altri, anche uno scuolabus pieno di studenti ancora dispersi. I soccorsi hanno recuperato due operai di una compagnia telefonica in evidente stato di shock che farfugliano strane storie di ondate rosse e distorsioni spazio temporali.

Queste poche righe riassumono il mio tentativo di partecipare al gioco, o alla sfida se preferite, proposta dagli autori de Il Confine  che hanno deciso di imperniare la promozione di questa nuova serie Bonelli/Audace in maniera assolutamente anticonvenzionale.

Non ci viene anticipato nulla e quel poco che viene dato in pasto a stampa e lettori in attesa è presumibilmente fuorviante: lo stesso portfolio in questione ne è la prova. Non è un’anteprima, né un trailer, non è indirizzato a una fascia ampia di pubblico ma solo a 600 persone disposte a investire 50 euro in un bell’oggetto da collezione che, più che spiegare cosa sia Il Confine  lo evoca, lo suggerisce, dà indizi e li contraddice.

Sembra però chiaro che questa metodologia non sia solamente una manovra di marketing, un metodo originale di creare aspettativa, ma che sia parte integrante del linguaggio e della narrazione della serie stessa. Dalle varie interviste, dichiarazioni e parole dette a mezza bocca da Giovanni Masi, Mauro Uzzeo e Vincenzo Sarno (responsabile ufficio sviluppo Bonelli) emerge il profilo di una serie che preferisce essere il meno esplicita e descrittiva possibile, caratterizzandosi così come una vera e propria sfida lanciata ai lettori.

Gli autori de Il Confine procedono in una direzione diametralmente opposta rispetto a quella presa dalla maggioranza dei prodotti dell’intrattenimento odierno – e più specificamente dal canone bonelliano che richiede di spiegare tre volte lo stesso concetto  – , che fanno leva su narrazioni didascaliche e che prendono per mano i propri utenti fino alla risoluzione di qualunque dettaglio presente nella storia. Qui invece si mette in mano ai lettori una buona parte della narrazione, lasciando loro alcuni indizi che dovranno essere completati: si punta maggiormente sul non detto, sul suggerito, evocando un racconto piuttosto che spiegarlo.

Sembra essere proprio questa, infatti la filosofia alla base del portfolio in questione.
Dodici illustrazioni realizzate da altrettanti big del mondo del fumetto italiano e mondiale corredate dal racconto Gli squarci di montagna ci introducono, più di quanto possa sembrare a un primo sguardo, al mondo de Il Confine  senza però spiegarcelo.
Il racconto, scritto a quattro mani da Uzzeo e Masi, vede protagonista e narratore uno dei due operai sopravvissuti alla slavina: un testo dalle atmosfere lovecraftiane e che ricorda stilisticamente il Melville di Moby Dick.

Utilizzando una narrazione in soggettiva, dal punto di vista di uno dei personaggi, i due autori permettono al lettore di entrare nella storia e farla propria: si vive l’inquietudine del narratore condividendone le stesse, poche, informazioni e incertezze. Nel frattempo un espediente grafico, una linea rossa che attraversa il testo prima verticalmente per poi inclinarsi in senso orario a ogni pagina come fosse una lancetta di orologio, scandisce visivamente il passare del tempo – curiosamente nel momento in cui la linea attraversa la pagina in senso orizzontale si posizioni esattamente prima del capoverso che comincia con la frase “Una striscia arancione vorticò nell’aria…

Un vero e proprio fil rouge che collega due terzi delle illustrazioni presenti nel portfolio: linee, punti, riflessi di luce e altri espedienti che gli artisti hanno inserito nella loro interpretazione del mondo de Il Confine. Dodici disegni in cui ogni artista ha dato corpo alle suggestioni di questa storia portando a un risultato eterogeneo declinato ogni volta in maniera decisamente personale: l’impressione è che non sia stata data alcuna un’indicazione a monte se non quella di interpretarne un frammento.

C’è chi ha preferito descrivere un momento specifico della storia, chi, come LRNZ, ha stratificato il suo racconto per immagini in più elementi e livelli di lettura – sempre indiziari – e chi come Žeželj o Gipi ha preferito puntare su un approccio più evocativo, volto a trasmettere delle emozioni a dispetto del nostro desiderio di informazioni sull’intreccio.

Quello che però risulta evidente è l’intenzione di Uzzeo e Masi di raccogliere la sfida che Michele Masiero ha lanciato con la creazione dell’etichetta Audace: quella di osare quanto più possibile, sperimentare e cercare nuove strade che la tradizione di narrativa popolare (o se preferite mainstream) che caratterizza da sempre la SBE non può permettersi.

C’è poi una tredicesima illustrazione “nascosta” che contiene un indizio fondamentale per scoprire i segreti de Il Confine che è stata ritagliata in 60 pezzi timbrati e numerati che sono stati inseriti nei vari portfolio.
Per scoprire questa illustrazione i lettori dovranno pertanto mettersi in contatto con gli altri acquirenti del portfolio e tentare di completare il puzzle.
Qui c’è la nostra:

Qui invece le potete vedere alcune delle tavole del primo numero disegnato da Giuseppe Palumbo che erano in mostra all’Arfestival del 2019.

Abbiamo parlato di:
Il Confine – Porfolio
Mauro Uzzeo, Giovanni Masi, Carlo Ambrosini, Alessandro Barbucci, Giacomo Bevilacqua, Massimo Carnevale, Gipi, Shintaro Kago, Tanino Liberatore, LRNZ, Emiliano Mammucari, Giuseppe Palumbo, Rita Petruccioli, Danijel Zezelj
Sergio Bonelli Editore, 2018
Dimensioni: 28×40 cm – 49,90 €

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