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Qualcuno ricorda la Magnavox Odyssey, la prima consolle per videogiochi domestica, lanciata nel 1972? Quali sono le origini di Super Mario Bros e quali leggende si nascondono dietro la prima visualizzazione di Pac-Man? Quando nasce l’acerrima rivalità fra Pro Evolution Soccer e FIFA?
Il mio primo dizionario dei Videogiochi cult risponde a tutte queste domande e a moltissime altre. Scritto da Luca Bagnasco e da Andrea Stella, il corposo volume di 440 pagine è edito da Becco Giallo e impreziosito dai disegni di Tommaso Calzavara, che fanno da frontespizio a ciascun capitolo.
Da Space Invaders (1978) a Death Stranding (2019), sono 25 i titoli presi in esame dagli autori, che hanno operato una selezione capace di fornire un quadro esaustivo del passato, del presente (e del futuro) dei videogiochi. Una selezione che ha preso in considerazione, come spiegano proprio Bagnasco e Stella nell’introduzione, solo quei giochi “che hanno lasciato un segno e possono trasformarsi in un ponte in grado di superare tutti i gap generazionali”. Quindi, in una parola, i Cult.
L’impostazione del libro è chiara: l’approfondimento di ogni capitolo è affrontato attraverso cinque paragrafi standard (tutorial, lore, gameplay, eredità, fun facts), che analizzano storia, persone ed eventi legati alla nascita del gioco, la trama, le meccaniche e le peculiarità, le influenze create e le curiosità.
Una struttura del genere potrebbe far credere che Il mio primo dizionario dei videogiochi cult sia una specie di Wikipedia su carta. Nulla di più sbagliato: il punto di forza del libro è proprio l’essere antitetico a un trattato nozionistico. La scrittura è brillante, scorrevole, con qualche momento ironico che rende la lettura gradevole e divertente, lontana anni luce dalla noia o da qualsiasi ampollosità enciclopedica. Ciò nonostante il lavoro si basa sull’evidente competenza degli autori e sull’altrettanto evidente e puntigliosa opera di documentazione, che rende l’esame di ogni videogioco al tempo stesso leggera, minuziosa e ben bilanciata, anche quando si affrontano aspetti tecnici.
Parlando di videogiochi gli autori riescono inoltre a raccontare una storia che tratta dell’evoluzione della società e del mondo videoludico come fenomeno culturale ed economico, a partire dall’epoca dei cabinati e delle prime consolle domestiche, fino all’attuale era degli eSport e dei prodigi di grafica, tecnica e contenuti narrativi. In questa macro storia attorno al fenomeno sociale dei videogiochi, che prosegue lungo tutti i capitoli, si innestano altri temi, come le campagne e le reazioni web legate alle community di videogiocatori, oppure quello dell’inclusività femminile nelle sale giochi che, a cavallo fra i Settanta e gli Ottanta, appartenevano solo ai maschi.
L’incredibile quantità di dettagli, storie e leggende legate ai giochi, ai loro creatori, ad aziende con nomi mitici come Sega, Atari, Taito, Namco, Nintendo, rendono la lettura avvincente, come se si trattasse di un racconto di fantasia.
La scelta dei videogiochi esaminati potrebbe naturalmente scontentare qualcuno, magari fra i giocatori più accaniti o fra gli addetti ai lavori, ma andando oltre il semplice indice dei titoli e le preferenze soggettive, il lavoro degli autori risulta ragionato e giustificato: ogni gioco presente in Il mio primo dizionario dei videogiochi cult rappresenta un unicum per la sua storia, per la capacità di anticipazione o per aver influenzato profondamente le produzioni successive.
Ad esempio Pac-Man, dopo una serie di anonime navicelle o racchette semoventi, è il primo, vero, protagonista di un videogioco; Space Invaders è il progenitore degli sparatutto e via dicendo.
Molto utile, soprattutto per chi non conosce lo slang dei videogiocatori, l’appendice conclusiva con un glossario per capire appieno il significato di alcuni termini specifici utilizzati nel libro.
È giusto infine rispondere ad almeno uno degli interrogativi posti all’inizio dell’articolo. Si dice che il creatore di Pac-Man, Toru Iwatani, abbia avuto un’epifania in pausa pranzo, davanti al piatto italiano per eccellenza. Quale iconica figura compare, infatti, se pensate al cerchio della pizza dopo aver tagliato una fetta triangolare?
Per scoprire se si tratta di verità o di leggenda, è necessario leggere Il mio primo dizionario dei Videogiochi cult.
Abbiamo parlato di:
Il mio primo dizionario dei Videogiochi cult
Luca Bagnasco, Andrea Stella, Tommaso Calzavara
Becco Giallo, 2022
440 pagine, brossurato con alette – 19,00€
ISBN: 978-8833142081
I videogiochi Cult fra passato, presente e futuro
Luca Bagnasco e Andrea Stella pubblicano per Becco Giallo un interessante volume sui videogiochi più influenti, da Space Invaders a Death Stranding.
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