La Warner e il franchise di Batman
La notizia, trapelata nei giorni scorsi, di trattative tra il regista Matt Reeves e la Warner per il nuovo film di Batman interpretato da Ben Affleck, poi chiusesi negativamente, spinge ad alcune considerazioni su cosa cambierà per il franchise sull’uomo pipistrello al cinema. Ma anche, e soprattutto, a chiedersi se questa è una delle mosse decisive per capire se i numerosi cambi di vertice alla Warner e a DC Entertainment, avvenuti negli ultimi mesi, stanno iniziando a influenzare la costruzione di quell’Universo Cinematografico DC Comics che tanta fatica ha fatto fino ad ora.
Come vi avevamo d’altronde anticipato nella precedente puntata di Nuvole di Celluloide, la decisione iniziale della major di guardare a Reeves è qualcosa che riflette la voglia, ma anche la speranza, di avere finalmente una personalità che riesca a esprimere due basilari concetti, ovvero una conoscenza dell’impianto di film dal grande budget e il sapere coniugare a tutto questo la qualità e la creatività.
Come già dimostrato con Apes Revolution – Il Pianeta delle Scimmie, Reeves ha saputo portare avanti il rilancio del franchise iniziato dal collega Rupert Wyatt nel 2011, riuscendo a costruire una pellicola che certamente era stata progettata come un blockbuster e una macchina da guerra per il botteghino, ma non scordando in primo luogo di fornire al tempo stesso al pubblico riflessioni, personaggi caratterizzati ottimamente e una grande storia. Reeves è così andato aldilà dei soliti impianti produttivi di Hollywood, che vedono nei casi di un film a grosso budget, l’avere delle scheduling così limitate da non riuscire a costruire un progetto come si deve, i quali nella maggior parte dei casi puntano solo sulla grandezza, alla quantità piuttosto che alla qualità.
La scelta di guardare a nomi con un più forte apporto creativo, significa che per la major americana e per DC Entertainment si aprirebbe forse una fase di pre-produzioni più studiate, attente ai dettagli, al cast tecnico e non solo a quello attoriale. Bisogna però anche cercare di capire se questa svolta, come detto inizialmente, è anche la coda di quella riorganizzazione strutturale avviata lo scorso maggio che ha visto le figure di Geoff Johns e Jon Berg assumere la guida della nuova entità DC Films, mentre altre personalità chiave come Greg Silverman sono alla fine state ufficialmente esautorate.
La situazione, in questo caso, è molto più difficile da valutare. A dieci mesi dall’annuncio di DC Films, non è dato sapere quali siano state le decisioni prese da Johns e Berg in merito, anche perchè la direttiva iniziale di fare mantenere ai registi individuali il loro controllo sulle decisioni chiave, inclusi il casting, l’estetica dei film e alcuni elementi della storia pare essere stata smentita in primo luogo dai problemi avuti con l’adattamento cinematografico di Flash con protagonista Ezra Miller.
L’uscita di scena di Seth Grahame-Smith e di Rick Famuyiwa in pochi mesi, avvenuta durante le prime fasi della pre-produzone e per differenze creative (per Famuyiwa si è citata una linea narrativa che non piaceva ai dirigenti) non forniscono un quadro roseo, ma soprattutto completo, di quale sia la situazione interna.
Ovviamente, i silenzi continui nel commentare questi problemi, lasciando alle riviste di settore l’arduo compito di capire il dietro le quinte, con indiscrezioni mai ufficialmente confermate, aumentano una percezione (ormai diffusa) che forse è solo una percezione, ma che al momento è davvero difficile da riuscire a comprendere. È anche vero che, dalla riorganizzazione avviata lo scorso anno, non sono ancora usciti al cinema film live action basati sui personaggi DC Comics che facciano intravedere un cambiamento. Per Wonder Woman e Justice League di Patty Jenkins e Zack Snyder bisognerà aspettare ancora qualche mese, nella speranza che questi due progetti possano confermare un cambiamento di prospettiva e di lavoro all’interno della struttura Warner/DC Films. Se sarà effetivamente così, per la figura del nuovo regista di Batman (chiunque esso sia) la strada sarà completamente spianata ed egli potrà coniugare quantità e creatività in quello che potrebbe essere uno dei migliori film di Batman sul grande schermo.
Archie Comics: accordo con Warner Bros. TV
Negli ultimi anni, la Archie Comics si è completamente rinnovata fornendo ai lettori storie, situazioni e personaggi (vedasi l’introduzione di Kevin Keller) al passo con i tempi. Questa “rinascita”, operata da figure chiave come quelle del CEO Jon Goldwater e dello sceneggiatore Roberto Aguirre-Sacasa è continuata con la realizzazione del serial televisivo Riverdale in onda negli USA su The CW, e si appresta ora a fare un nuovo passo in avanti.
La casa editrice ha infatti firmato un accordo, nei giorni scorsi, con Warner Bros. Television, per lo sviluppo delle properties della Archie Comics in nuovi contenuti originali per il piccolo schermo.
Questo accordo con la Warner è per molti versi il culmine del nostro lavoro, insieme con un personale straordinario e liberi professionisti che lavorano alla Archie, per portare questi personaggi in avanti fino ai giorni nostri. Per dimostrare che Archie è un marchio iconico flessibile, pertinente e pieno di energia. Si tratta ancora dello stesso Archie, e la gente vuole ancora di più su di lui e sui suoi amici… È parte di un pantheon di personaggi e brand che fanno parte dell’America – ha dichiarato Goldwater.
Quando ho avuto la società, ci fu un lungo periodo di aumento dell’attività, per mancanza di un termine migliore. Abbiamo dovuto aumentare la velocità. Abbiamo dovuto fare rumore e non in modo ingannevole. Abbiamo dovuto mostrare alla gente che Riverdale esisteva nel mondo di oggi. Non era una città retrò, come Pleasantville [città fittizia del film omonimo di Gary Ross ndr]. Era accogliente, era diversa ed era ora. Abbiamo compiuto un sacco di cose, con l’introduzione di personaggi come Kevin Keller, Archie e Valerie che si sono sposati, i New Kids e facendo uno sforzo per diversificare il cast. Una volta che lo abbiamo fatto, sapevamo di poter ampliare il campo un po’ di più, e mostrare alla gente che Archie potrebbe essere Archie in una varietà di impostazioni. Potevamo avere un vecchio Archie che si occupa di guai sul lavoro e problemi coniugali, abbiamo potuto portare Archie in realtà alternative e faccia a faccia contro creature come Predator o Sharknado. Potevamo essere di nuovo divertenti.
Ora siamo una società multipiattaforma. Non ci occupiamo solo della pubblicazione. Abbiamo la televisione e stiamo parlando di animazione e di concessione di licenze, davvero. Dobbiamo portare l’estetica e il coraggio che hanno reso questi fumetti di successo in tutto ciò che facciamo, pur mantenendo la pubblicazione fresca e sorprendente. Dobbiamo continuare a lottare per la qualità nelle storie che condividiamo con i nostri fan e dobbiamo cercare nuove opportunità per distinguerci dalla folla. Ma la nostra strategia non cambierà: per avere questi personaggi là fuori nel miglior modo possibile, e fornire ai nostri fan le migliori storie che potessero mai immaginare.
L’accordo con la Warner per il circuito televisivo si va a collegare con quello siglato con la stessa major nel 2013 (ma che ancora deve concretizzarsi) che prevedeva la produzione di un adattamento per il grande schermo dei personaggi Archie Comics diretto da Jason Moore, e che vedeva coinvolto Sacasa in veste di sceneggiatore.
Suicide Squad 2
Le trattative tra il regista/attore Mel Gibson e la Warner Bros. per la regia del sequel di Suicide Squad hanno riaperto numerose discussioni tra gli addetti ai lavori sul futuro del franchise sul gruppo di criminali DC Comics, anche perchè Gibson non sarebbe l’unica persona a cui la major americana starebbe guardando.
In un articolo pubblicato nei giorni scorsi su The Hollywood Reporter, Graeme McMillan sottolinea come la ricerca di un nuovo regista debba portare con sè una pellicola molto più vicina al materiale di origine di quanto fosse il film diretto da David Ayer, mettendo in luce come quest’ultimo abbia alla fine optato per una svolta morale dei protagonisti molto distante dai fumetti scritti da John Ostrander.
Suicide Squad di David Ayer ha finito per essere più vicino a un film di supereroi tradizionale che il fumetto che lo ha ispirato. Certo, i personaggi principali erano cattivi ed erano in una missione che certamente sembrava indicare che nessuno sarebbe sopravvissuto, ma il racconto generale del film era essenzialmente un “salvare il mondo dal mostro”, anche se il mostro era un po’ auto-creato. C’era anche un momento in cui, nella scelta tra l’essere egoisti o l’essere eroici, il team sceglie l’eroismo; avrebbero potuto benissimo infrangere la legge, cosa che il film sembrava indicare, ma in fondo sono tutti bravi ragazzi.
Anche se questo funziona probabilmente per un film, non è in linea con la versione a fumetti della squadra. Nella versione di Ostrander della squadra, e anche nell’attuale serie a fumetti, scritta da Rob Williams, non solo abbiamo la Suicide Squad di gran lunga più egoista e viziata rispetto alle controparti sullo schermo, ma le loro missioni tendono a servire uno scopo completamente diverso, e complessivamente, più politico.
Per McMillian andare in una direzione più fedele al fumetto originale, significherebbe al tempo stesso diversificarsi dai soliti film di supereroi, avendo così dei protagonisti che non vogliono salvare il mondo a tutti i costi, sono davvero egoisti e pericolosi, e in cui la politica gioca un ruolo ambiguo, facendo intravedere la corruzione del sistema. Un elemento, questo, che è stato in parte riflesso nella pellicola di Ayer grazie all’interpretazione dell’attrice Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller, ma che in un sequel dovrebbe essere più approfondito.
Il sequel di Minuscule
Le case di produzione francesi Futurikon e Backup, che hanno collaborato al primo episodio della serie Minuscule, faranno nuovamente squadra per il sequel, intitolato Mandibles From Far Away, che seguirà le avventure di una coccinella in tutta la Cina.
Con un budget preventivo di 18,6 milioni di dollari, il lungometraggio animato sarà diretto da Hélène Giraud e Thomas Szabo che hanno diretto Minuscule: La Valle delle Formiche Perdute.
La grande cosa con ‘Minusculé è la comunità di fan che quetso franchise ha costruito nel corso degli anni. L’ho scoperto con i miei figli e sono diventato un fan – ha detto Joel Thibout, partner di Backup.
La produzione del film è appena iniziata preso la sede di Futurikon a Parigi. L’uscita nelle sale è prevista nei primi mesi del 2018.
Cinebrevi
IFC Films ha annunciato nei giorni scorsi di avere acquistato i diritti per la distribuzione nel Nord America di The Death of Stalin di Armando Iannucci, l’adattamento cinematografico di La mort de Stalin, graphic novel di Fabien Nury pubblicato dalla francese Dargaud. La pellicola, che vede nel cast Andrea Riseborough, Rupert Friend, Paddy Considine, Steve Buscemi, Jeffrey Tambor e Olga Kurylenko è incentrata sugli ultimi giorni di vita del dittatore sovietico.
Aardman Animation ha annunciato la nomina della veterano del settore Sarah Cox come nuovo direttore creativo esecutivo della società specializzata in animazione. La Cox supervisionerà lo sviluppo di una nuova lista di progetti della Aardman rivolti ai bambini e al pubblico delle famiglie su tutte le piattaforme, tra cui digitale e televisivo.