“… Si insomma… certo che la tua domanda è stupida! “perché mi ami?” neanche fossimo in Piccole Donne!…”
“ehilà!… il mio bel guerriero insensibile ha indossato la sua corazza!…”
(dialogo tra Frederik e Cati)
Non sono un grande fan degli autobiografismi a fumetti. Oddio, alcuni sono semplicemente splendidi; penso a Maus di Spiegelman, Verso la tempesta di Eisner, Pompeo di Pazienza e qualche altro titolo che ora mi sfugge. Devo dire però che prediligo il fumetto di pura fantasia, che, se anche parte da uno spunto autobiografico, si sviluppa successivamente in maniera del tutto fantasiosa.
Appena finito di leggere Pillole Blu ho subito capito di trovarmi di fronte a uno dei migliori fumetti del nuovo millennio, un fumetto che resterà vivo nella memoria del lettore, ma soprattutto un fumetto che ogni essere umano dovrebbe leggere.
In questo fumetto si parla di AIDS, e già la sola sigla fa paura, ma non vi aspettate i soliti patetismi o situazioni strappalacrime perché questa storia è tutt’altra cosa.
Pillole Blu è una bellissima storia d’amore che un talentuoso artista di nome Frederik Peeters è riuscito a raccontare con tenerezza, armonia e ironia e con la consapevolezza di chi veramente vive certe emozioni.
Frederik ama Cati, una ragazza sieropositiva con figlio a carico, sieropositivo anche lui; ecco quindi che il nostro protagonista s’immerge in una realtà a lui del tutto sconosciuta, ma consapevole di ciò che vuole fare: amare con tutto se stesso la dolce Cati; nello stesso tempo, però, il nostro protagonista è anche dubbioso circa i rischi di una simile relazione, rischi che ci racconta in prima persona attraverso le sue emozioni. Emozioni vere e autentiche così come è autentico il suo amore per Cati, nel volerla sostenere nei momenti di sconforto e nel prendersi cura del figlio di lei cercando di instaurare con il piccolo una relazione paterna che non sfoci in un confronto con il vero padre.
Leggendo Pillole Blu emerge la leggerezza con cui Peeters racconta tutto questo, passando da situazioni di ordinaria routine di coppia (i due che dialogano nel letto) a situazioni oniriche (la lunga sequenza di autoanalisi con il mammoth) e divertenti: da ricordare la sequenza in cui Frederik si reca dal medico per chiedere informazioni sui rischi che una simile relazione può comportare; e quando il medico lo rassicura sghignazzando sotto il naso è impossibile non cogliere il messaggio rivolto alle nostre paure ma soprattutto ai tanti pregiudizi che questo virus ha contribuito ad accentuare.
Un’opera poetica e coraggiosa, che mette a nudo le sensazioni dell’artista e che non sfocia mai nel banale e nel sentimento gratuito, riuscendo a essere altresì un viaggio emozionale fatto di parole, gesti, incomprensioni, paure, ombre ma soprattutto un viaggio accompagnato dall’amore dei due protagonisti: tenerissimi quando si lasciano trasportare fantasticamente su un divano nell’immensità dell’oceano quasi a volersi isolare da un mondo in cui lo spettro del virus è sempre in agguato, un’ombra che cerca di oscurare la storia, una malattia che si pone quasi come un elemento stesso del loro rapporto senza mai riuscire a comprometterlo proprio grazia all’armonia e alla forza di Frederik e Cati.
Armonia e forza espressiva che si riscontrano anche nel tratto di Peeters, nelle sue pennellate morbide e fluide che delineano volti e paesaggi donandogli una forte carica emotiva ed espressiva che ritroveremo nel successivo e splendido Lupus e negli altri lavori futuri in cui l’artista manterrà un livello artistico eccellente.
Citando le parole del critico Ettore Gabrielli: “Se pensavate che la Svizzera producesse solo cioccolatai e orologiai, dovrete ricredervi leggendo questo volume di grande carica emotiva e di gran fumetto.”
Senza dubbio uno dei capolavori del nuovo millennio.
Curiosità
Frederiks Peeters a proposito della sua opera: “Ho deciso di affrontare le Pillole blu dopo un libro […] lungo e pesante, e alla fine il mio disegno si era ‘raffreddato’ perché avevo dimenticato di disegnare con le mie emozioni interne. Per ritrovare queste sensazioni ho quindi deciso di divertirmi a raccontare qualcosa di più vicino a me, obbligandomi a lavorare senza sceneggiatura e senza matite. All’inizio era giusto per fare un’esperienza nuova. Ma la mia vita affettiva era abbastanza complessa, e mi sono reso conto che questo esercizio sollevava diverse domande e voglie… […]. Ogni pagina e ogni pensiero assomigliavano ai gradini di una enorme scala. Senza che nemmeno me ne rendessi conto”.
Edizione consigliata
Classica confezione della Kappa Edizioni: volume brossurato e ben stampato.
Altre edizioni
La Stessa Kappa Edizioni ha ripubblicato Pillole Blu 2005 in un’edizione praticamente identica a quella consigliata. Nel 2015 la Bao Publishing, che pubblica le opere di Peeters, ha ristampato il volume. Qualsiasi acquistiate non fa differenza.
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