Nel passato c’è un ragazzo. Un adolescente goffo e dalle forme in via di assestamento. È uno come tanti, ritratto in quella età di mezzo nella quale tutto è in via di costruzione e definizione. Un istante della vita, rapido e fugace, nel quale prendere coscienza di sé è come una epifania, un suono di campane o una fiamma accesa che brucia veloce e luminosa. E poi c’è tutto quello che gli sta attorno. Un campo Scout e altri ragazzi. Sì, tanti altri, uguali a lui nell’essere in viaggio verso l’età adulta, ma al contempo profondamente dissimili.
Il ragazzo del passato si chiama Aiden Navarro, ha quattordici anni, non arriva al metro e settanta ed è in sovrappeso e sogna di diventare figo e popolare agli occhi dei suoi coetanei, Ha finito le scuole medie presso un istituto privato cattolico e si appresta a continuare gli studi presso la scuola pubblica. Siamo nell’estate del 1995 e sono passati circa ventitré anni dalla coniazione del termine omofobia da parte dello psicologo statunitense George Weinberg. Una parola che in questa calda estate si fa prepotentemente strada nella vita di Aiden. Adolescente gentile, sentimentalmente inesperto e teneramente attratto da il suo compagno Scout Elias.
FLAMER di Mike Curato è una lettera d’amore, una gentile carezza, che l’autore manda al se stesso del passato, un ragazzo alla ricerca della propria identità nel pieno della giovinezza. Attraverso una narrazione in forma di diario, nella quale confluisce la cronaca degli avvenimenti salienti di una irripetibile estate ricca di profondi mutamenti, l’autore ripercorre gli aspri sentieri della memoria mettendo a nudo se stesso, le proprie paure e le emozioni più segrete.
Supportato da una sceneggiatura non priva di una vena ironica (a volte amaramente ironica), Curato mostra tutte le personalissime cicatrici dell’anima causate dal bullismo, dall’omofobia e dal razzismo subito in età adolescenziale da parte di suoi coetanei intrisi di una odiosa mascolinità tossica. Partendo dal suo essere un queer kid nel pieno degli anni novanta, l’autore apre a importanti riflessioni sul valore dell’amicizia, sull’autostima e sull’importanza di lottare per essere se stessi in una società che è poco avvezza a comprendere le esigenze e le particolarità di ognuno. Una società pronta a esprimere feroci giudizi sulle diversità, che in realtà rappresentano la vera ricchezza dell’essere umano, attraverso la logica del branco. Un’aberrante modalità relazionale che implica il reciproco spalleggiarsi per trovare una giustificazione a cattive condotte sociali, dettate da una profonda miseria umana e da una imperdonabile ignoranza.
Attraverso la riuscita rappresentazione della brutale lotta interiore del protagonista, portato a rinnegare il suo vero io fino al punto di giungere a pensare di conformarsi a modelli e ruoli precostituiti e socialmente apprezzati, Curato fa porre al suo alter ego Aiden fondamentali domande. Quesiti sulla sessualità e più in generale su come affrontare la società vivendo apertamente il suo essere gay, creando interessanti parallelismi con il mondo supereroico Marvel degli X-Men. Un gruppo di esseri marginalizzati dalla collettività a seguito di una mutazione genetica causata dalla presenza di un gene-X capace di far fiorire in loro particolari abilità. Uomini e donne rinnegati da una società da sempre poco aperta e tollerante nei confronti di ciò che appare dissimile che utilizzano comunque i loro poteri per il bene comune.
È grazie a questo riuscito parallelismo fumettistico tra lo status sociale del giovane Aiden e quello degli uomini X che sembra giungere a sublimazione il profondo e dilaniante malessere interiore dell’autore. Un adolescente che in un mondo dove gli altri ragazzi vorrebbero assomigliare a Wolverine sogna di diventare come la Fenice Jean Grey, per essere capace di rinascere dalle proprie ceneri dopo essere passato attraverso il fuoco del pregiudizio, dell’arretratezza e della violenza verbale. Una promessa di ritorno alla vita privo della paura di non piacere e delle tante insicurezze dettate dal sentirsi differente.
Il tocco leggero e poetico dell’autore, coniugato a una disturbante aspra verità non si esaurisce nella sola sceneggiatura, continuando con le pure immagini a indagare e scavare la fitta trama delle emozioni adolescenziali. I disegni, realizzati con un tratto di matita spesso, ritraggono sagome acerbe immerse in una atmosfera sospesa, quasi impalpabile. Figure colte nel momento della trasformazione imposta dall’età di mezzo. La colorazione in bianco e nero, improntata a sottolineare lo sbiadire dei ricordi, aggiunge poi un deciso sapore lontano e nostalgico all’opera, in completo contrasto con la forza e l’attualità delle emozioni vissute dal protagonista. Le uniche note di colore sono affidate al giallo e al rosso che attraversano veloci le tavole a testimoniare la bruciante vitalità di Aiden, la cui fiamma della vita resta accesa e vibrante malgrado le tante prove che si trova ad affrontare.
Mike Curato compie un mirabolante salto della fede, affidando alla carta e ai lettori il suo cuore puro di adolescente e i suoi tormenti interiori, in un graphic novel d’esordio attraversato da una vibrante corrente emotiva. Senza mai perdere il controllo della narrativa, l’autore riesce a regalarci un’opera dalla inaspettata durezza ma ricca di un cuore pulsante, carico di energia positiva. La lettura, consigliata indistintamente a tutti, mette in luce problemi maledettamente attuali legati all’omofobia e più in generale alla cultura del diverso, aprendo anche a riflessioni su ciò che siamo, ciò che vorremmo essere e ciò che la collettività ci chiede di diventare, in un racconto davvero potente, utile a rappresentare il peso del pregiudizio e dell’odio contrapposto al bruciante coraggio di vivere.
Abbiamo parlato di:
FLAMER
Mike Curato
Traduzione di Diego Bertelli
Tunuè collana “Prospero’s Books”, 2021
368 pagine, bianco e nero – 19,90 €
ISBN: 9788867904136
Vanessa
31 Luglio 2022 a 15:00
Fenice degli X-Men si chiama Jean Grey.
la redazione
31 Luglio 2022 a 16:39
Grazie abbiamo corretto! Queste sono le cose che scappano sempre in revisione…
Vanessa
31 Luglio 2022 a 22:58
Di niente! Mi spiace avervi corretto ma Jeannie è la mia preferita e odio quando le storpiano il nome. Comunque bell’articolo. Mia figlia lo ha letto questa estate e le è piaciuto moltissimo. Glielo aveva consigliato la sua prof di Italiano.
la redazione
1 Agosto 2022 a 14:29
Tranquilla, ci teniamo noi per primi che non ci siano strafalcioni sui nostri articoli :-)
Molto bello sapere che nella scuola si consiglino letture a fumetti, tua figlia ha sicuramente una valida insegnante. (anche se tirando a indovinare i fumetti in casa non gli mancano comunque :-D)