Il martedì e il mercoledì in USA sono i giorni dedicati all’uscita dei nuovi albi a fumetti, molti dei quali sono numeri di esordio di serie e miniserie, i first issue.
First Issue è la rubrica de Lo Spazio Bianco che, dal 2017, si occupa dei nuovi numeri uno in uscita negli States ogni mese.
In questa terza puntata del nuovo corso (la #122, secondo la numerazione Legacy…) attenzione incentrata su alcune delle novità uscite tra la metà di aprile e la metà di maggio 2024.
Blood Hunt #1 di Jed McKay, Pepe Larraz e Marte Gracia #1 (Marvel Comics, maggio 2024)
Inizia qui un nuovo, sanguinoso evento che riporta al centro la minaccia dei vampiri, già molte volte spina nel fianco dei supereroi Marvel (dal recente minievento Avengers Vampire Nation al minicrossover Curse of the mutants di qualche anno fa, solo per rimanere negli anni 2000). Se in quei casi l’acerrimo nemico era Dracula o qualcuno a lui legato, in questo caso il manovratore di un attacco in grande scala viene tenuto nascosto fino all’ultimo dallo scrittore Jed McKay, che imbastisce una storia tutta votata all’azione e ai numerosi colpi di scena, scegliendo come protagonisti i personaggi che scrive attualmente (Avengers, Doctor Strange e la Midnight Mission di Moon Night) e introducendo nuovi, affascinanti e potentissimi nemici (la Bloodcoven). Nulla di nuovo, tutto già visto, ma scritto con grande ritmo e soprattutto disegnato in maniera davvero splendida da un Pepe Larraz in forma smagliante, sia nel tratto che nello storytelling, e un Marte Gracia sinonimo di assoluta qualità nella costruzione di volumetrie e punti di luce grazie alla sua tavolozza raggiante. Un primo numero divertente, il cui comparto artistico vale il prezzo del biglietto.
Emilio Cirri
The Boy Wonder #1 di Juni Ba (DC Comics, maggio 2024)
Nell’ennesima serie dedicata all’universo del Pipistrello, questa volta non è Batman il protagonista, bensì Damian Wayne, il figlio biologico di Bruce nato dall’unione con Talia Al-Ghul (e dalla mente di Grant Morrison). Fin dalle prime pagine si capisce perchè Juni Ba abbia un debole per Damian: nel ripercorrere la sua formazione (da assassino) alla corte del nonno Ras Al-Ghul fino all’incontro con il padre e alla sua difficile formazione da eroe, Ba sceglie una narrazione che ricorda quella delle sue opere creator owned (Dejalya, Monkey Meat, The Unlikely Story of Felix and Maccabber), spesso basate su racconti e storie africane, che assumono una dimensione tra il mitico e la fiaba oscura. Anche quella di Damian è una fiaba gotica di trasformazione, che passa attraverso il confronto con un Re (Batman), dei principi cavalieri (Nightwing, Red Hood e Red Robin) e un demone (non solo il misterioso nemico della storia, ma anche il demone del passato). Tutto questo permette a Ba di scatenare la propria immaginazione, con uno stile che in questo caso unisce un dinamismo e una stilizzazione che attingono a manga, fumetto europeo e arte africana, ma che qui più che in altri lavori rendono omaggio anche al fumetto USA (Darwyin Cooke in particolare, citato anche nei titoli di testa). Nella sua prima storia completa per una major, Juni Ba dimostra tutte le sue qualità tecniche e narrative senza alcuna paura reverenziale, ma anzi con personalità e uno stile inimitabile, divertente, intenso, commovente e dirompente, per una miniserie che si preannuncia come un piccolo gioiello.
Emilio Cirri
Space Ghost #1 di David Pepose e Jonathan Lau (Dynamite Entertainment, maggio 2024)
Gli avamposti spaziali sparsi nella vastità dell’universo sono soggetti alle scorrerie e ai saccheggi di crudeli bande di pirati. La Federazione Galattica non riesce ad assicurare un’idonea protezione a tutti questi insediamenti e quando la colonia Omicron viene attaccata ecco apparire un uomo misterioso, un fantasma, giunto a salvare il dottor Keplar e la sua famiglia. Space Ghost è stato creato negli anni ’60 dalla casa di produzione di serie televisive Hanna-Barbera su disegni di Alex Toth ed è un personaggio che, considerata la sua genesi, si è dimostrato negli anni sempre più integro al mondo dell’animazione che a quello del fumetto. Dynamite Entertainment sembra decisa ha colmare questa lacuna dedicandogli una nuova e adrenalinica serie mensile. David Pepose scrive una sceneggiatura dal taglio cinematografico che procede con un ritmo incalzante fin dalla prima pagina, realizzando un riuscito compromesso tra le atmosfere classiche del personaggio e un deciso tocco di modernità che incrocia temi fantascientifici con stilemi pulp. Il Fanta-pulp che ne deriva, dal quale emerge chiaro l’eroismo e l’umanità dello Space Ghost, vive di azione a rotta di collo, dialoghi taglienti e personaggi ben definiti e poco ambigui. I disegni di Jonathan Lau, che conferiscono un tono cupo alla storia, si dimostrano precisi nella descrizione degli ambienti e accurati nella definizione dei dettagli, facendo emergere dalla pagina le sequenze d’azione.
Ferdinando Maresca
The Blood Brothers Mother #1 di Brian Azzarello e Eduardo Risso (DSTLRY, maggio 2024)
Dopo un avvio misterioso e in sordina, nonostante l’annuncio di nomi importanti nel proprio progetto, la casa editrice DSTLRY (fondata da due ex importanti di Comixology,) inizia a calare i primi assi. Tra questi, una serie western che mette insieme l’ormai rodatissima coppia Brian Azzarello e Eduardo Risso. The Blood Brothers Mother #1 parte con tutti gli elementi tipici del genere: un bandito che esce da una prigione messicana e che vuole riprendersi la sua donna, un pastore che predica ai minatori del West, sangue e violenza, una prosa secca e un incedere ineluttabile. Ma sul finire della storia l’estro di Azzarello sposta il focus sui veri protagonisti del futuro della storia, i giovanissimi Fratelli Blood, aprendo così la porta a un romanzo di formazione (criminale) ambientato nel West. Ai disegni, un inedito Eduardo Risso che abbandona le atmosfere pulp, i chiaroscuri netti alla Sin City in favore di uno stile acquerellato all’europea, dai colori caldi e avvolgenti che addolciscono le forme dei volti ma sottolineano nuovi particolari (ad esempio gli sguardi) e sono capaci di dare alla violenza del west una dimensione nuova.
Emilio Cirri
Spectregraph #1 di James Tynion IV e Christian Ward (DSTLRY, maggio 2024)
James Tynion IV e il disegnatore Christian Ward ci invitano ad entrare nel mondo di Spectregraph, una storia dell’orrore che rivisita il tòpos letterario della casa stregata in chiave moderna, nella quale l’abilità di Tynion nella costruzione dei personaggi sembra aver fatto un nuovo salto di qualità. Jane, che a tutti gli effetti sembra essere la protagonista, si dimostra profondamente umana e imperfetta e rappresenta la lente d’ingrandimento attraverso la quale osservare questa storia, incentrata su una villa di proprietà di un ricco industriale con la passione per l’occulto e il paranormale. La trama procede densa e inquietante mostrando la nostra Jane, un’agente immobiliare di scarso successo, che cerca maldestramente di conciliare la sua vita lavorativa e il suo ruolo di madre single alle prese con un bambino piccolo. La narrazione si muove seguendo gli scatti di un meccanismo ben oliato, trascinando il lettore nei meandri della casa stregata, aumentando progressivamente la posta a ogni giro di pagina grazie a una sceneggiatura a lenta carburazione che, concentrandosi sui personaggi, resta lontana da trovate ad effetto o colpi di scena. Nei disegni di Ward troviamo l’ulteriore perfetto traino della storia. La minacciosità di un corridoio buio, la bellezza di un viale assolato e l’innaturale ombra che sembra vivere agli angoli delle inquadrature sono tutti elementi che rendono giustizia alla sceneggiatura, aggiungendo un ulteriore livello di lettura dell’albo.
Ferdinando Maresca
Pooh vs. Bambi #1 di Joe Brusha, Noah Mitchell, Jordi Tarragona et al. (Zenescope, aprile 2024)
Pooh vs. Bambi si pone sulla scia del film trash Winnie-the-Pooh: Sangue e miele, quindi prende l’orso amico di Christopher Robin e lo rende protagonista di una storia violenta, che non disdegna tocchi splatter. Sembra che rispetto alla pellicola il fumetto goda dello sforzo da parte degli autori di contestualizzare i fatti, scavando nel passato dei personaggi e caratterizzandoli in minima parte. Questo vale almeno per Pooh e il suo amico Bambi, l’uno soldato fedele al generale Robin e l’altro propenso al dubbio. La sceneggiatura di Noah Mitchell premia Jordi Tarragona quando gli consente di disegnare sequenze d’azione che, seppur leggermente ripetitive, intrattengono con semplicità ed efficacia. Meno d’impatto sono le scene dialogate, necessarie per informare il lettore del pregresso e della direzione nella quale si muoverà la trama, ma allo stesso tempo poco ritmate. Come per il lungometraggio, nel fumetto a incuriosire è principalmente la reinterpretazione di figure note calate in un contesto diverso ma, esaurito l’effetto sorpresa, l’operazione perde buona parte del proprio fascino.
Federico Beghin
Per questa puntata è tutto. Non ci resta che darvi appuntamento il mese prossimo con First Issue vol. 2 #4 (#123).
Stay tuned!