I Fantastici Quattro e Silver Surfer

I Fantastici Quattro e Silver Surfer

Il seguito di I Fantastici Quattro e' un film leggero e piacevole, che diverte e convince, soprattutto se paragonato ad alcuni blasonati kolossal che lo hanno preceduto con maggiori pretese e ambizioni, spesso disattese.

La locandina del filmOggi si può affermare con una certa sicurezza che si siano venute a creare due tendenze (o “scuole di pensiero”) nella rappresentazione cinematografica dei supereroi. Da un lato si hanno versioni tenebrose e tendenti a una caratterizzazione introspettiva dei personaggi (i “Batman” di Tim Burton e quello di Christopher Nolan, in parte gli “Spider-Man” di Sam Raimi, gli “X-Men” di Bryan Singer, l'”Hulk” di Ang Lee), dall’altro versioni quasi giocose (“Daredevil” e “Ghost Rider” di Mark Steven Johnson, i “Batman” di Joel Schumacher) che puntano sull’azione e l’intrattenimento puri, restii a riflessioni di qualunque tipo sulla natura dei personaggi.
Di quest’ultimo filone è degno rappresentante I Fantastici Quattro e Silver Surfer, sequel dai toni analoghi al primo film del 2005.

Naturalmente dipende anche dalle caratteristiche intrinseche dei personaggi (più solari di altri), non solo da scelte registiche e produttive, pero’ l’aspetto drammatico dei personaggi è del tutto tralasciato a favore di toni da sit-com, approfittando fors’anche del clima familiare del supergruppo. I caratteri sono tagliati con l’accetta: i buoni sono davvero buoni e i cattivi sono malvagissimi (la conversione di Silver Surfer è puramente strumentale: sappiamo fin da subito che non è cattivo quando risparmia la vita della Torcia Umana). Non c’é l’ombra di un dubbio, di un’esitazione o di un tormento interiore. Il massimo del dubbio lo raggiunge Johnny Storm quando nel lanciarsi all’inseguimento del Surfer quando compare si chiede – ma solo per un attimo – se proprio deve bruciare il suo completo Dolce & Gabbana per farlo.

Ma ciò detto, il giudizio sul film non è affatto negativo: innanzitutto ribadiamo come le scelte di tono appaiano tali e non carenze di sceneggiatura. E in questo sono di aiuto le interpretazioni azzeccate dei quattro protagonisti, su tutti l’ottimo Michael Chiklis, non affascinante come la splendida e autoironica Jessica Alba, ma più espressivo sotto il pesante make-up. Efficaci anche Ioan Gruffudd, sebbene sia il meno disinvolto del gruppo, e Chris Evans, in forma fisica smagliante.

La FantasticarIl film si avvale del “vantaggio” di essere un seguito: non avendo il vincolo della narrazione delle origini, riesce ad entrare subito nel vivo senza tanti fronzoli. Il ritmo dell’azione è fluido e scorrevole, le schermaglie dialettiche fra i personaggi simpatiche e gradevoli e i gli effetti speciali fanno il loro dovere, rendendo spettacolari le evoluzioni del Surfer e della Torcia. L’inseguimento iniziale è forse una delle migliori sequenze del film.
Da non perdere la Fantasticar, che ha un bellissimo design.

Lo confesso: preferisco caratterizzazioni più mature e maggior approfondimento psicologico, ma dopo il pretenzioso Superman Returns, l’insulso Ghost Rider e l’indigesto Spider-Man 3, I Fantastici Quattro e Silver Surfer si presenta come un piacevole film per famiglie, che ha il pregio di non deludere le aspettative di chi vuole semplicemente divertirsi senza troppi pensieri.

Riferimenti
Sito ufficiale: www.fantasticfourmovie.com
Scheda su IMDB: www.imdb.com
Intervista a Mr. fantastic (Ioan Gruffudd): http://movies.about.com (in inglese)

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