Pur non raggiungendo i livelli di ironia e divertimento della serie di Dirk Gently, il detective privato londinese ideato da Douglas Adams, la prima avventura della serie Detective Donald, Mistero su tela, risulta una lettura divertente, veloce e accattivante.
L’obiettivo dichiarato di Vito Stabile non è tanto quello di scrivere una parodia del cinema e della letteratura gialla degli anni Quaranta, ma far rivivere le atmosfere di quel periodo. Ovvi sono gli omaggi a Humprey Bogart (Carlo Limido ritrae Paperino nel tipico abbigliamento dell’investigatore privato cinematografico) e a Raymond Chandler (il nome del protagonista è infatti Donald Raymond Duck), ma è soprattutto l’effetto parodia, non cercato dallo sceneggiatore ma generato da un lato dall’impossibilità di essere espliciti nel raccontare il ricatto sullo sfondo della trama e dall’altro dal continuo ironizzare sulle battute e le situazioni del giallo dell’epoca, a rendere efficace l’avventura nel suo complesso.
Ottimo, poi, il lavoro di Limido (che nel complesso conferma quanto già scritto in occasione de I milioni di Paperone) sia sull’ambientazione sia sulla caratterizzazione dei personaggi, su cui spiccano in particolare i tirapiedi del boss, un trio di faine dai tratti liquidi e nervosi, e l’elegante e impeccabile Daisy/Paperina.
Interessante poi il personaggio di Oletta/Paperetta: rappresentata da Limido come la tipica ragazzina timida, si rivela frizzante e intraprendente.
Abbiamo parlato di:
Topolino #3149 – Detective Donald: Mistero su tela
Vito Stabile, Carlo Limido
Panini Comics, 5 aprile 2016
164 pagine, brossurato, colori – 2,50 €
Federico Ramella
13 Aprile 2016 a 11:06
ah…. speravo fosse una parodia di Detective Conan…. sarebbe stato ugualmente interessante.
la redazione
13 Aprile 2016 a 14:20
Speriamo che l’idea venga ascoltata, Disney che incontra Miyazaki sarebbe una figata!