Comincia con una luna l’ultima fatica di Atsushi Kaneko, il più cinematografico mangaka in circolazione, che in questi mesi abbiamo potuto apprezzare finalmente anche in Italia, prima con Soil e poi con Wet Moon – ma non è più la luna sdraiata di Wet Moon né quella ferita a un occhio di Melies, tante volte citata in quella sede. La luna in questione diventa semmai un nero palloncino sulle labbra della stravagante ragazza killer protagonista di questo seinen atipico, quasi uno shonen, piuttosto, per i toni scanzonati e per il ritmo serrato che non spiacerebbe a un pubblico di giovanissimi. Deathco prende spunto da Tim Burton, più che da David Lynch (come accade invece in Soil), per raccontarci con vena surreale e humour nero di una gilda di assassini mascherati a cui la letale ragazzina promette battaglia.
Un carnevale di omicidi ed efferatezze, in una festosa e tragica atmosfera da fine del mondo, da cui emerge prepotente la folle vitalità di questa bambina pallida con gli occhi pitturati che odia tutti, si sente viva solo quando uccide e abita in un castello che starebbe bene a Dismaland, la versione decadente di Disneyland creata da Banksy. Questo primo tomo introduce personaggi e ambientazioni con lo stile grafico peculiare di Kaneko, linee corpose in un bianco e nero netto e tagliente, al servizio di una storia dal ritmo vorticoso che concede poco al realismo e vola alto in crudeltà e immaginazione.
Il plot di base a struttura episodica degli omicidi su commissione, minimale e un po’ ripetitivo, rischia di consumarsi in fretta, ma lo stile e il ritmo della narrazione tengono desta l’attenzione, nell’attesa che la storia prenda il via. Una favola nera e potente che promette divertimento, violenza e follia, una piacevole variazione nell’opera di un autore da tenere d’occhio.
Abbiamo parlato di:
Deathco #1
Atsushi Kaneko
Traduzione di Bruno Gramiglia
Star Comics, novembre 2015
192 pagine, brossurato, bianco e nero – 5,50 €
ISBN: 9788869205163