Daniele Serra a Romics 2024: horror, comics e best seller

Daniele Serra a Romics 2024: horror, comics e best seller

Nel corso della 32° edizione di Romics , "Lo  Spazio Bianco" - media partner del Festival – ha curato il  panel/intervista a Daniele Serra, uno degli illustratori e fumettisti horror più originali  del panorama attuale italiano e internazionale.

Nel corso della 32° edizione di Romics , “Lo  Spazio Bianco” – media partner del Festival – ha curato il  panel/intervista a Daniele Serra, uno degli illustratori e fumettisti horror più originali  del panorama attuale italiano e internazionale.  

L’autore cagliaritano ha ripercorso assieme a noi ed al pubblico – sul file delle immagini –  il suo percorso artistico.

Il video del panel con Daniele Serra a Romics

 

“L’ultimo periodo è stato molto importante per me.”

Ha esordito Daniele Serra, riflettendo su una fotografia che gli abbiamo mostrato e che mette in fila su uno scaffale le diverse opere pubblicate in Italia negli ultimi anni. Sebbene in precedenza Daniele fosse più conosciuto a livello internazionale, in USA e Uk, grazie alle collaborazioni con editori come DC Comics e Image , solo in tempi recenti ha avuto l’opportunità di realizzare fumetti, libri illustrati e artbook per editori italiani come Mondadori e Bonelli.

“Fondamentalmente sono un illustratore che si presta al fumetto perché amo questo medium e amo, in generale, raccontare storie.”.

Serra Daniele

Serra ha all’attivo oltre 250 copertine letterarie che ha realizzato per autori del calibro di Clive Barker, Ramsey Campbell e Joe Lansdale. Questo vasto portfolio artistico, che spazia dai temi dell’horror al fantastico, ha catturato l’attenzione di case editrici di tutto il mondo, facendo di Serra una figura di rilievo nel panorama dell’illustrazione contemporanea horror.

Una delle pietre miliari della carriera di Serra sono i tre premi British Fantasy Award  – una sorta di piccoli “Oscar” inglesi dell’immaginario fantasy – che ha ricevuto nel corso degli anni. Questi riconoscimenti non solo testimoniano l’apprezzamento del mondo anglosassone per il suo talento, ma gli hanno anche aperto nuove opportunità editoriali, portandolo a collaborare con autori di fama mondiale come Stephen King. Sebbene Serra non sia un grande sostenitore dei premi, riconosce l’importanza di queste occasioni nel confermare la qualità del suo percorso e nel fornire visibilità al suo lavoro.

Daniele Serra

“L’arte non deve avere classifiche, ma è bello ricevere riconoscimenti.”

Ribadisce l’autore cagliaritano in cui la passione e il gusto del giovane lettore di ieri alimentano l’esperienza e la ricerca artistica del professionista di oggi. Così quando gli mostriamo immagini degli autori di fumetti che più ha amato da ragazzo (Mike Mignola, Corrado Roi e, soprattutto, Nicola Mari), la sua voce s’increspa, rievocando le emozioni che quelle storie suscitarono in lui allora e, ancora adesso, sanno ridestare. Il fumetto ma anche la pittura, con i libri d’arte scovati in casa da bambino che gli hanno permesso di spaziare dagli affreschi di Giotto a Padova alle pale di Bosch e gli hanno fatto scoprire l’amore per l’horror e per l’onirico. Da adolescente, la passione si è allargata al cinema ed al fumetto, con l’Hellraiser di Barker ed il Dylan Dog di Sclavi & Co…

Daniele Serra Joe Lansdale

“…Il mio sogno è sempre stato quello di poter illustrare quel tipo di storie e adesso che, mi ritrovo a lavorare proprio con gente come Barker, King e Lansdale, proprio quei mostri sacri che avevo amato, è un’ emozione indescrivibile. Se ci penso la matita mi trema in mano: quando sono con il mio amico Joe Lansdale, ad esempio, devo tenere a bada il ‘Daniele nerd’ che è in me per darmi un contegno da professionista!”.

Scherza Serra che, però, ammette di non aver perso la fascinazione quasi ipnotica del segno grafico che, da bambino, lo portava a chiedere al papà ogni mattina di disegnargli qualcosa su un foglio.

“Penso che le scuole siano importanti, anche se sono un autodidatta e ho sempre imparato sperimentando tecniche, soluzioni, suggestioni… Ecco, per esempio, l’acquarello mi piace perché so di non poterlo controllare fino in fondo sul foglio, perché non so dove mi porterà…”.

La summa di questo approccio è rintracciabile nel suo ultimo progetto, Visioni, artbook che raccoglie molteplici lavori diversi, con una introduzione proprio dal maestro Clive Barker che definisce Daniele un “mago” dell’arte grafica.

Daniele Serra Barbara Baraldi

Nel frattempo, è arrivata anche la chiamata della curatrice di Dylan Dog, Barbara Baraldi, per realizzare una storia della serie Color Fest:    

“Un altro cerchio che si chiude, un altro sogno che si sta realizzando…”.

Nel dirlo a Daniele brillano gli occhi e l’intervistatore non può che registrare che sono gli occhi di un adulto che per professione fa l’illustratore ed il fumettista, ma anche quelli di un ragazzo, nella sua cameretta a Cagliari, trent’anni fa, che sognava di fare questo mestiere.

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