Cyrano: quando il classico dà la mano al moderno

Cyrano: quando il classico dà la mano al moderno

Per celebrare i 100 anni dalla morte di Rostand, Kleiner Flug propone una riuscita riduzione a fumetti del suo capolavoro“Cyrano de Bergerac” a opera di Genny Ferrari, che riesce a conservare i tratti significativi del testo originale arricchendolo con riuscite contaminazioni di stile.

Continua la collana Teatro tra le Nuvole di Klenier Flug, che propone adattamenti a fumetti di importanti opere teatrali, e lo fa con un Cyrano de Bergerac che cade nel centenario della morte di Edmund Rostand e che attrae dalla prima occhiata.

Scritto, disegnato e colorato dalla giovane Genny Ferrari, questo Cyrano si presenta infatti come un volume che si distingue particolarmente in mezzo agli altri e al quale basta la copertina per offrire un’impressione di stile, personalità, talento e precisione. Il tutto grazie a un segno molto efficace nella sua stilizzazione, che rimanda ad autori francesi del calibro di Christophe Blain, e in parte Bastién Vives – e già questo sarebbe sicuramente in grado convincere una parte di pubblico – ma che a un secondo sguardo stupisce offrendo riuscitissime ibridazioni con uno stile manga, o anime, che riecheggia i lavori di Hayao Miyazaki.

Basterebbero questi elementi, il segno grafico sospeso tra il migliore classicismo, una gradita modernità mai fuori luogo e l’approccio personale che riesce a mescolare influenze tra le più diverse in un impasto assolutamente riuscito, a convincere il lettore a dare una chance a quest’opera; ma a convincere definitivamente è la maniera in cui la storia di Cyrano è stata (ri)narrata. Un ottimo lavoro, soprattutto considerando l’esiguo numero di pagine a disposizione.

Stretta ma mai costretta tra il desiderio di raccontare al meglio la complessa storia dello spadaccino, poeta e intellettuale Cyrano dall’orribile naso oblungo – che ama sua cugina senza avere il coraggio di dichiararsi, e che per caso o per destino finisce per diventare prima il protettore del soldato di cui lei si è invaghita e poi il suo “suggeritore”, scrivendo per lui le lettere che d’amore che il giovane è incapace di inventare – e tra la necessità di essere concisa, Genny Ferrari fa – forse senza accorgersene neppure – di necessità virtù, e dà vita a un lavoro di sottrazione prendendo l’impalcatura stessa della commedia e smontandola, dividendola nelle sue parti essenziali, per poi rimontarla a suo comodo senza tuttavia tradirla neppure per un attimo.

Ciò che ci viene offerto da questa operazione è infatti un lavoro scritto in versi che non perde mai in leggibilità grafica o narrativa, e che convince sia nell’adattamento che nella resa di tutti i personaggi. Vengono così restituite al lettore le varie anime di Cyrano, l’ingenuo trasporto amoroso di Cristiano, l’amore mitizzato da Rossana, l’amicizia, il desiderio di libertà e di non scendere mai a compromessi, il sacrificio, la dignità, l’ironia e la comicità. Elementi ovviamente non presenti in toto, e in alcuni punti falciati forse con sofferenza ma senza pietà.

Eppure, arrivati alla fine della lettura, appare più che chiaro come questa “colpa” non sia imputabile in alcun modo all’autrice, che ha dimostrato di padroneggiare perfettamente tutti i temi narrati e che soprattutto merita un plauso per come ha saputo compiere quello che molti considererebbero “l’inosabile”, cioè modificare piccole parti di trama per adattarle alla sua versione. Non in maniera eversiva, irrispettosa o pigra, intendiamoci: bensì con chiarezza di intenti e una sicurezza priva di snobismo.

Il tutto è ulteriormente impreziosito da un impianto scenico e una resa grafica azzeccati. I personaggi, fedeli nel carattere, sono ben rappresentati anche nelle loro immagini, che in pratica parlano da sole. Uno sguardo, un sorriso, una postura disegnata con rapidi tratti e colorata a tinte piatte sono sufficienti a comunicare tutto ciò che non viene detto nel testo.

Genny Ferrari compie inoltre quello che a pochi autori riesce, cioè amalgama un tratto “straniero” senza diventarne succube, senza trasformarsi in una banale e intercambiabile imitatrice ma conservando intatta una propria personalità, sperimentandoci sopra, e unendo le contaminazioni giapponesi alla trama del suo arazzo così come si potrebbe unire un filo di diverso colore che va a integrarsi in un’immagine ricca di sfumature.

In definitiva, Cyrano si rivela un’opera davvero ben riuscita, che pur tra tanti bei lavori riesce a farsi subito notare. Una prova che mantiene tutte le promesse che fa e che anzi offre al lettore anche qualcosa in più. Uno di quei lavori che non avrebbero perso nulla se anche raddoppiato nel numero di pagine, anzi ci avrebbe guadagnato, e che da una parte si presenta come un potente arricchimento per una già valida collana, e dall’altra serve a presentarci un’autrice che va sicuramente tenuta d’occhio.

Adatto a quel lettore che conosce l’opera originale – e ne può qui apprezzare una riuscita riduzione -, ma anche a chi conosce solo il famoso protagonista e qualche accenno di trama oppure non lo ha mai sentito nominare, questo Cyrano a fumetti offre un’occasione di conferma, di approfondimento o di scoperta. Non può dunque che essere consigliato a tutti.

Abbiamo parlato di:
Cyrano
Genny Ferrari
Kleiner Flug, 2019
64 pagine, brossurato 21 x 28.5 , colore – 15,00 €
ISBN: 9788898419997

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