Un colpo di scena, allusioni che percolano da una conversazione origliata, una vacanza forzata dai nonni: l'intreccio del terzo capitolo di Creepy Past, firmato da Bruno Enna e Alberto Zanon, si dipana fra queste linee, con un ritmo più pacato rispetto ai precedenti episodi.
L'approccio visivo mantiene continuità con i numeri precedenti, sempre in bilico fra morbidità disneyana e un immaginario orrorifico che propone ai giovani lettori suggestioni da Lovecraft a Giger, rappresentando efficacemente la compenetrazione fra le idealizzazioni e le paure che ruotano attorno all'età dei protagonisti.
La fluidità del racconto è movimentata dall'alternanza delle linee narrative, così da costruire una tensione costante attraverso le varie sequenze, che si proietta anche sulle situazioni più ordinarie. La dimensione fantastica crea momenti di suspence e aspettative, mentre la parte investigativa viene sviluppata in un succedersi di indizi veri e falsi: il climax risultante culmina nel cliffhanger finale, magari intuibile per il lettore esperto ma che giunge come sbocco naturale e pienamente coerente del racconto.
Non evolve, invece, la caratterizzazione dei personaggi e delle loro relazioni: quello che emerge sul passato di Quiro crea tuttavia forti aspettative in questo senso e l'esplorazione di questo territorio è sicuramente il campo dove la serie può fare un salto di qualità.
Abbiamo parlato di:
Creepy Past #3 – Sul fondo
Bruno Enna, Alberto Zanon, Matteo Vattani
Sergio Bonelli Editore, luglio 2018
66 pagine, spillato, colori – 3,50 €
ISSN: 977261126504880003