Dopo un primo numero in cui sono stati introdotti i personaggi e l’ambientazione e disseminati i primi misteri, le vicende intorno alla fondazione REM vengono sviluppate con maggior respiro. L’azione è preponderante, il ritmo più sostenuto e coinvolgente anche a costo di alcuni stacchi fin troppo repentini tra le tavole, mentre la caratterizzazione dei personaggi prende maggiormente forma pur con qualche eccessiva semplificazione.
La parte prettamente horror risulta in fin dei conti leggera in favore di una storia di stampo fantastico con mostri dal design morbido e poco inquietante (molto disneyano, in questo senso) e senza scene realmente d’impatto; fa eccezione l’inquietante racconto nel racconto iniziale, una vera e propria creepypasta. Una scelta comprensibile per abbracciare un target più giovane ma, di contro, un lettore più grande potrebbe avvertire la mancanza di qualche elemento più spaventoso.
I disegni di Federico Nardo procedono sullo standard tracciato da Giovanni Rigano garantendo una coerenza stilistica apprezzabile, a costo di sacrificare una maggiore varietà; alla buona riuscita contribuiscono i colori di Dario Calabria, che ben delineano ambienti e atmosfera.
Alla luce dei primi albi, Creepy past sembra rispondere a modalità produttive e artistiche più vicine al mondo Disney che Bonelli, a conferma della volontà di percorrere strade nuove per l’editore milanese e di intercettare gusti codificati nei lettori della fascia pre-adolescenziale.
Abbiamo parlato di:
Creepy Past #2 – Falene
Giovanni di Gregorio, Federico Nardo, Dario Calabria
Sergio Bonelli Editore, giugno 2018
66 pagine, spillato, colori – 3,50 €
ISSN: 977261126500080002