Il progetto The Cos-fighters, creato da Marcello Cavalli e Carlo Alberto Montori in collaborazione con Games Academy, fonde insieme il linguaggio tradizionale del fumetto e quello del fotoromanzo.
L’idea, sicuramente interessante dal punto di vista concettuale, non è però riuscita nel corso dell’albo a dimostrare appieno il proprio potenziale.
The Cos-fighters, provando a rielaborare in modo scanzonato e solare il concetto di ‘supereroe realistico’ visto in Kick-Ass, ha dato origine a un prodotto privo di un’identità specifica, ancorato in modo didascalico ai vari stereotipi che ruotano attorno alla figura moderna del nerd, lasciando da parte qualsiasi parvenza di contenuto narrativo.
Nonostante la chiara intenzione degli autori di voler adottare un registro comico simile a quello visto in serie televisive come The Big Bang Theory, l’albo risulta in più di un’occasione troppo superficiale e a tratti macchiettistico; l’impressione è infatti quella di trovarsi di fronte a un prodotto creato appositamente per provare a empatizzare con quelli che gli autori identificano come nerd, andando involontariamente contromano rispetto alla loro idea di base.
Il finale, da questo punto di vista, è forse l’elemento più stonato dell’intero fumetto; dividere infatti i nerd in due macrogruppi, etichettandoli come sfigati veri oppure come persone particolari integrate comunque nella società, rischia di trasformarsi in una vera arma a doppio taglio, donando all’intero albo un tono di pressappochismo molto elevato. Nel Photocomic, le persone etichettate come nerd sembrano quasi essere una sorta di specie protetta bisognosa di essere salvata, particolare che ancora una volta rimarca l’involontario autogol degli autori nel descrivere un tipo di contesto sociale estremamente stratificato e complesso che mal si sposa con semplificazioni troppo accentuate e banali.
Il ritmo degli eventi, anche per via degli scarsi contenuti, risulta piatto e ridondante, con la basilare contrapposizione tra bene e male ripetuta stancamente dall’inizio alla fine, senza aggiungere nulla di realmente originale.
Marcello Cavalli, nonostante la sua spiccata abilità nel raccontare storie comiche (basti pensare alla serie I miei ragguardevoli sabati sera), in The Cos-fighters non è riuscito a risultare incisivo; la comicità presente nell’albo risulta spesso infantile e svuotata da qualsiasi intento satirico, incentrata invece su tutta una serie di battute piene di riferimenti al mondo del fumetto e del cinema già viste e sentite innumerevoli volte praticamente ovunque.
Anche dal punto di vista dei personaggi, purtroppo, si è svolto un lavoro approssimativo, lasciando da parte qualsiasi spunto introspettivo; i buoni e i cattivi, divisi da un confine nettissimo, risultano anonimi e dotati di un quoziente intellettivo molto basso.
Per quanto riguarda il lato tecnico, apprezzabile l’idea di modificare le varie foto in modo da renderle simili ai disegni di un fumetto, con tanto di onomatopee, linee cinetiche e balloon dalle forme più disparate per sottolineare i momenti più importanti. Data poi la difficoltà oggettiva nel ricreare una sequenzialità degli eventi fluida e credibile attraverso le foto, le numerose scene action risultano eccessivamente statiche e confusionarie, andando ad abbassare ulteriormente la qualità generale del prodotto.
Nonostante tutto, i vari interpreti sono riusciti a rendere abbastanza ‘vivi’ i rispettivi alter ego cartacei, giocando con le espressioni del viso e le pose del corpo.
The Cos-fighters risulta comunque un’opera poco riuscita, troppo lunga per quello che effettivamente risulta essere il contenuto narrativo, portando così ai vari difetti strutturali segnalati e a un carico di lavoro fotografico e di montaggio delle vignette non sempre all’altezza.
Abbiamo parlato di:
The Cos-fighters – Le Supereroine Nerd
Marcello Cavalli, Carlo Alberto Montori
Grafiche Step, 2017
80 pagine, brossurato, colore – 12,90 €
ISBN: 9788878981447