Prosegue il nostro resoconto degli incontri e delle presentazioni al Napoli Comicon con quella tenutasi il 2 maggio, in Sala Corto Maltese, dedicata alla nuova miniserie in quattro albi sul vampiro Pietro Battaglia.
Presenti Roberto Recchioni e Leomacs, il breve incontro (appena trenta minuti) si è aperto con un necessario excursus sulle alterne vicende editoriali del fumetto, ora edito da Editoriale Cosmo.
Battaglia è nato nel 1994 dalla collaborazione di Roberto Recchioni e Leomacs, come personaggio secondario della serie Dark Side, basata sulle avventure di un gruppo di supereroi vampiri. Battaglia è infatti un non-morto che attraversa la storia del nostro Paese da Caporetto ai giorni nostri, utilizzando metodi oltremodo violenti per sopravvivere e incidere concretamente sugli eventi storici da lui vissuti in prima persona.
Dopo la durata di appena tre mesi dell’esperienza Dark Side, Battaglia conosce un nuovo inizio con la casa editrice indipendente Factory, che vede coinvolto tra gli altri lo stesso Recchioni. La miniserie Vota Antonio, pubblicata a colori fra il 1998 e il 1999, ha nuovamente ed esclusivamente ai disegni Leomacs, al secolo Massimiliano Leonardo, che agli inizi degli anni 2000 approda in Bonelli con Nick Raider, Tex e Magico Vento. Questa volta la storia in quattro episodi del moderno vampiro Battaglia è una variante horror delle vicende di Don Camillo e Peppone, in cui Democrazia Cristiana e Partito Comunista si affrontano con mezzi poco leali durante la campagna elettorale della frazione di Zarafa.
Un meno noto episodio del fumetto viene realizzato da Leonardo nel 2005 durante il 24 Hour Italy Comics e si intitola Sangue chiama sangue. È stato pubblicato sul volume dedicato all’iniziativa da Scuola del fumetto.
Battaglia torna nell’ombra fino al 2007, quando per i tipi di BD Edizioni vene realizzato il volume Battaglia – Le guerre di Pietro, che include la ripubblicazione della miniserie di Factory oltre a una storia inedita, in cui il vampiro si muove fra gli eventi di Caporetto e quelli del G8 di Genova, con un evidente omaggio ai versi della canzone di Fabrizio De André.
Nel 2014 Editoriale Cosmo ripubblica, in versione economica, Le guerre di Pietro, sino ad arrivare a oggi, quando produce e distribuisce una nuova miniserie in quattro albi in formato pocket, che vede tornare a lavorare insieme Recchioni e Leomacs alle storie del vampiro siciliano.
Presentato già a Lucca Comics & Games 2014 con un numero zero, I postumi (disponibile anche on-line), scritto e disegnato dai due autori, il nuovo progetto editoriale su Battaglia è stato appunto illustrato nel dettaglio durante l’appena concluso Napoli Comicon.
Mentre a Roberto Recchioni è affidata la creazione dei soggetti e la revisione delle sceneggiature, Leomacs si occupa qui di realizzare tutte le copertine (con i colori di Luca Bertelè) e di coordinare i disegnatori. Alla realizzazione delle nuove storie si succederanno nel corso dei mesi gli sceneggiatori Michele Monteleone, Giulio Antonio Gualtieri, Giovanni Masi e Stefano Marsiglia, e i disegnatori Fabrizio Des Dorides, Ryan Lovelock, Francesco Francini e Riccardo La Bella.
Presenti all’incontro, durante il quale hanno ciascuno potuto brevemente presentare i propri pregressi artistici, erano presenti solo La Bella, Masi, Gualtieri, Monteleone e Des Dorides, questi ultimi due autori del numero 1, La figlia del capo.
Perfettamente ascrivibile nella tradizione del fumetto nero italiano, assieme a illustri predecessori come Diabolik, Satanik o Kriminal, Battaglia non è un fumetto per tutti, con uno sfoggio di violenza compiaciuto e spudorato e con un protagonista compiutamente spietato e malvagio.
«La purezza del male di Pietro Battaglia è voluta e non scandalizza di fronte all’ambiguità della storia Italiana, che nasconde molti punti oscuri», ha spiegato Recchioni. «Battaglia è malvagio ed è un malvagio senza compromessi».
Ha aggiunto Leomacs: «A me e Roberto piaceva l’idea di mettere a confronto dei personaggi storici reali, senza poi troppo indagare nell’ambito degli eventi strettamente storici, con una creatura immaginaria, un vampiro appunto. Ma ciò che più volevamo era creare un vampiro che rispettasse ancora l’iconografia classica e si distaccasse completamente dall’immagine edulcorata e romantica che certa letteratura e cinematografia hanno dato dei vampiri negli ultimi anni. E verrebbe da dire purtroppo».
«La componente cinematografica è però molto evidente in Battaglia», ha precisato Recchioni. «Abbiamo attinto molto dal cinema, anche per concepire certe ambientazioni e certe scene che poi avrete modo di vedere e leggere voi stessi».
A chi, dal pubblico, ha chiesto gli autori se sia stato difficile portare in un fumetto scene di una tale violenza Roberto Recchioni ha risposto con una punta di sarcasmo: «Non è stato difficile ‘inventare’ delle scene violente, perché potevamo attingere alle tante storie di violenza di cui è costellata la storia italiana».
«Lo abbiamo fatto, però, sempre avendo il massimo rispetto per le vittime delle guerre, degli attentati delle stragi. L’aver creato un soggetto di fantasia ci ha portato ad aver cura di non intaccare quelle persone che sono rimaste vittime degli eventi storici, che noi qui prendiamo solo a pretesto per raccontare una storia».