Catel per un Quartetto

Catel per un Quartetto

Il fumetto si sposa con la letteratura nel lavoro di Catel che illustra quattro storie di altrettanti autori. I protagonisti sono gli uomini, insieme alle loro passioni, ai loro amori, ma soprattutto alle loro piccole e grandi ossessioni che non fanno altro che metterne a nudo la superficialità affettiva.

Quattro racconti presi in prestito da quattro scrittori francesi.
Quattro nomi di movimenti musicali per i quattro titoli dei racconti.
Quattro storie d’amore che indossano quattro colori diversi.
Quattro uomini travolti da quatto passioni.

In Quartetto, edito da 001 edizioni, Catel Muller raccoglie quattro storie che parlano d’amore: amore raccontato dal punto di vista degli uomini, ma filtrato dalla mano esperta di una donna.

Nella prima storia, “Presto”, tratta dal romanzo di Jacques GamblinLe Toucher de la hanche”, il racconto e le pagine si colorano di rosso. Il protagonista è il nostro narratore che, travolto dalla passione per la danza, basa il suo rapporto d’amore proprio sulla condivisione di questa passione comune.

Un buon ballerino di valzer conduce la sua partner. E lei si sente condotta. Travolta! Non si tratta di sostenerla, piuttosto di guidarla…

Ma cosa succede quando questa “guida” inizia a vacillare? Quando la condivisione di una passione forse non basta più?

In “Largo”, tratto da una novella di Josè-Louis Boquet, estratta dalla raccolta “Toujours plus à l’ouest”, Catel parte senza focalizzarsi su un solo colore, ma poi tutto si tinge di un tono freddo, un azzurro glaciale per un’analessi che racconta di una doppia travolgente passione: quella per la velocità, per le automobili, per il brivido di un pericolo non troppo lontano, e quella per una donna, impavida, trasgressiva e sensuale che, come lui, ama follemente la corsa. Una macchia di sangue rosso riporta la storia ai colori, per chiudere il flashback, per condurci ad un poetico epilogo.

È il verde il colore dominante per il terzo racconto “Scherzo”, tratto dalla novella di Thierry BellefroidLe Dos de M.”, dalla raccolta “Zestes mondains”. Anche in questo caso l’ultima tavola a colori riporta il protagonista alla realtà, o meglio, a una nuova ossessione. L’amore nasce in un maneggio, un po’ per riuscire a dimenticarne un altro, un po’ per l’esigenza umana di fantasticare su qualcuno che forse, nella realtà, è lontanissimo dall’idea che abbiamo di lui. Un solo dettaglio basta per fare innamorare follemente il protagonista: un’elegante, sinuosa e perfetta schiena femminile.

L’ultima storia ci cala in una dimensione cavalleresca: “Amoroso”, tratto dal racconto di Pascal Quignard, “Le Nom sur le bout de la langue”. Una favola gotica che si tinge di un ocra tendente all’oro per illustrare un flashback che occupa meno della metà della storia.

Catel si riconferma un’autrice dal segno sofisticato ed elegante, che modella l’ampiezza delle sue vignette di volta in volta a seconda della necessità comunicativa, rimanendo chiara ed estremamente leggibile; tende a scardinarne totalmente i bordi solo quando è strettamente necessario: quando Jim, un cavallo imbizzarrito, disarciona il suo fantino, o nelle scene di ballo, per accentuarne di dinamismo. Il colore accompagna e facilita le lettura, aiuta a scandire i flashback e diverte. Anche se, forse, il tratto deciso e profondo di Catel viene meglio valorizzato dal semplice ma efficace bianco e nero.

In Quartetto le protagoniste femminili condividono le sembianze, cambiano i tagli di capelli, i gradi di magrezza, ma i giganteschi e seduttivi occhi rimangono gli stessi. Sembrano quasi quattro fantasticherie femminili, accompagnate da quattro colonne sonore diverse: una donna che, dopo aver letto dei racconti d’amore e di passioni, s’immedesima nelle protagoniste rivivendone le storie.

Ma sono proprio la passione e l’amore gli elementi comuni alle quattro storie?
In realtà sembra che il filo conduttore sia l’ossessione.

Non è per questo condivisibile la quarta di copertina: non sono “quattro uomini nelle diverse pose amorose”, ma quattro uomini che condividono l’essere ossessionati a tal punto da qualcosa da condizionare la loro capacità d’innamoramento. L’ossessione diventa il ponte attraverso il quale accedere all’amore.

Sono quindi quattro colori per quattro ossessioni: la danza, la velocità, la schiena di una donna, l’arte del ricamo.

Appare forse strano che un’autrice, dopo aver dedicato tanto lavoro alla celebrazione di complesse e meravigliose figure femminili – ricordiamo il bellissimo Kiki de Montparnasse sceneggiato proprio da Bocquet ed edito in Italia da Excelsior 1881, e i volumi francesi dedicati alla storica dell’arte Valland Rose, alla cantante Edith Piaf e l’attrice Mireille Balin – abbia voluto raccontare quattro storie di tormentato amore dove le figure femminili non fanno altro che da corollario alle concrete e futili ossessioni di altrettanti uomini.

Abbiamo par­lato di:
Quartetto
Catel
Tra­du­zione: Giliola Viglietti
001 Edizioni, 2011
115 pagine, brossura, colore – 15,00 €
ISBN: 88−96573−21−1

Riferimenti:
001 Edizioni: www.001edizioni.com
Catel, sito ufficiale: www.catel-m.com

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