Nemrod #16 – Finis Gloriae Mundi

Nemrod #16 – Finis Gloriae Mundi

Fabio Celoni, Giancarlo Caracuzzo Star Comics, mar. 2009 - 98 pagg. b/n bros. - 2,70euro

Col sedicesimo albo termina Nemrod: Armageddon, la seconda miniserie dedicata alle avventure dei Cacciatori della Bestia 666 che ci ha tenuto compagnia per questo inizio 2009. In ogni caso non si rammarichino della fine gli appassionati della serie, visto che dal 16 Aprile inizierà la terza miniserie della testata creata da Aromatico e Celoni.

Il mondo è sull’orlo dell’Armageddon, che viene preannunciato da diversi segnali. A combatterlo sono chiamati ancora una volta i componenti dell’Oret, Paolo, Hiram, Bernard e Yanni in particolar modo. La lotta è disperata e la vittoria difficilmente arriderà ai nostri, che comunque provano a difendere la terra dalla sua fine. In questo ultimo albo Paolo e Hiram, scopertisi cugini, vanno in Terrasanta, dove presumibilmente avverrà l’ultimo scontro tra il bene ed il male, mentre il resto del gruppo prova a coprirgli le spalle tra mille vicissitudini.

Questa seconda miniserie, come la prima, è intrisa di un esasperato simbolismo: richiami all’alchimia, all’esoterismo, alla religione e al misticismo appaiono in pratica ovunque, a partire dalle copertine di Celoni fino ai titoli dei singoli albi. Pero’ stavolta il ritmo forsennato dei quattro volumi, ha permesso agli autori di concentrarsi maggiormente sulla trama di base e di non perdersi nella sfrenata ricerca di riferimenti da inserire a tutti i costi. Infatti se uno dei difetti della prima “stagione” era proprio da ricercarsi nell’ermetismo di certi episodi, stavolta i due scrittori sono riusciti ad essere maggiormente efficaci, capaci di raccontare la loro storia in maniera incisiva senza sminuire i temi trattati.
In particolar modo proprio questo albo conclusivo, sceneggiato da Fabio Celoni, possiede un ritmo vertiginoso, che costringe il lettore a rimanere incollato all’albo per sapere come termina la storia. Sicuramente a causa del ridotto spazio a loro disposizione gli autori hanno dovuto accelerare il finale, raccontando ciò che accade per bocca dei personaggi più che mostrandolo apertamente ai lettori e rimandando la battaglia finale tra il bene e il male. E qui si può trovare quasi un parallelismo con Brad Barron, la prima miniserie Bonelli che porto’ Celoni alla ribalta come copertinista. Anche in quella occasione lo sceneggiatore (Faraci) fu costretto ad accelerare il finale, deludendo un po’ i fan con una facile scappatoia.

Da notare, il miglioramento dei due autori per quanto riguarda la sceneggiatura, espresso dai più azzeccati e intensi dialoghi di tutta questa seconda stagione, privi peraltro del turpiloquio usato per ancorarli ad una realtà alla quale in effetti erano lontanissimi.
Ma non tutti gli aspetti sono positivi: alcuni temi sono stati eccessivamente banalizzati e alcuni leit-motiv come le cospirazioni all’interno del Vaticano e il famoso pulsante rosso in grado di provocare l’Armageddon appaiono fin troppo stereotipizzati. Ma in ogni caso la miniserie ha divertito e appassionato, e toccato alcuni aspetti che difficilmente si ritrovano nel fumetto italiano odierno.
é riuscita invece la caratterizzazione dei personaggi principali, che ha ricalcato quella della prima stagione; mentre alle volte è un po’ mancato l’apporto di un vero e proprio antagonista come lo era stato il magnate Morgan, lasciando un po’ troppo in disparte i personaggi secondari, alle volte messi troppo sullo sfondo.

Buono nel complesso il reparto grafico dei quattro albi, con Giuseppe de Luca e Giuseppe Candita a fare da veterani del progetto e con la new-entry Giancarlo Caracuzzo autore degli ultimi due albi, nonché del primo albo della terza miniserie stando a quanto annunciato. E l’ex disegnatore di Brad Barron, chiamato dalla Star Comics come disegnatore ospite, mostra la sua capacità di story-telling, con tavole dall’impostazione classica e comprensibile, che manifestano un buon feeling con la serie, dovuto anche all’esperienza del disegnatore, esperienza che forse mancava nel parco disegnatori di Nemrod.

In definitiva pollice su per tutta l’operazione e un applauso anche alla Star, che ci ha proposto un’edizione ben curata sotto tutti gli aspetti, tranne alcuni errori tipografici sicuramente di poco conto, che non inficiano minimamente la lettura. L’editore dimostra così di credere sempre di più nei progetti “Made in Italy”, considerato che oltre a Nemrod proseguirà anche Cornelio e lancerà Rourke, ultima fatica di Federico Memola.

Riferimenti:
Star Comics: www.starcomics.it

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