di Brian Wood e Becky Cloonan
Ait Planet Lar, dic. 2005 – 300 pagg. b/n bros.- 19,95$
Brian Wood è un piccolo culto del fumetto indipendente statunitense (pur avendo lavorato anche per i mutanti della Marvel). Alcune delle sue opere che lessi in precedenza non mi avevano né coinvolto né particolarmente impressionato. Eppure questo Demo, in coppia con la disegnatrice Becky Cloonan, mi convince appieno. Si tratta di un volume composto da dodici racconti autoconclusivi che presentano brevi fasi della vita di ragazzi tra i venti e i trent’anni, dotati di strani poteri, mutazioni genetiche a la X-Men che, ben lontani da essere dei supereroi, vedono sconvolti il proprio mondo, ai margini di una società normalizzante e inadatta alle diversità e alle stranezze. Alcuni racconti sono fulminanti, come “Emmy”, il secondo, la cui omonima protagonista ha il potere di far realizzare tutto ciò che dice con effetti devastanti e mortali; oppure “Stand Strong”, il quarto, che mostra una periferia industriale che non offre opportunità a nessuno; o ancora “Damaged”, il decimo, in cui il presunto potere si rivela solo una finzione. Se si vuole indicare un difetto è forse l’eccessivo pessimismo sociologico, che dal punto di vista narrativo porta, in dodici capitoli, a una certa prevedibilità e ridondanza emotiva. Ma è una lettura che consiglio, grazie anche al tratto particolare di Becky Cloonan, giovane ma già versatile disegnatrice che presenta una sintesi originale ed efficace di tratto underground e derivazioni orientali (manga). (Guglielmo Nigro)
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