Dopo la conclusione della ristampa cronologica e cartonata di qualche anno fa, Panini Comics sta distribuendo una nuova edizione mensile – brossurata e più economica – delle strisce dei Peanuts.
Questo terzo volume contiene tutte le strip giornaliere (composte rigorosamente da quattro vignette) insieme alle tavole domenicali (dalle otto alle undici vignette) pubblicate nel biennio dal 1955 al 1956 che testimoniano sia la costante evoluzione dei personaggi di Charles M. Schulz, che del suo stile grafico, ancora lontano dalla mirabile sintesi raggiunta nella sua fase più matura (tra la fine degli anni ’60 e tutti gli anni ’70), ma già connotato da un’impressionante ricchezza e maturità espressiva.

Al cast inizialmente composto da Charlie Brown, Snoopy, Shermy, Patty, Violet, Schroeder, Lucy e Linus si unisce anche il polveroso (e vituperato) Pigpen mentre il personaggio di Charlotte Braun viene accantonato. L’aspetto dei personaggi è già cambiato rispetto alle storie di cinque anni prima (e ancora dovrà cambiare, vedi ad esempio Snoopy), così come evolvono le caratterizzazioni e i rapporti tra loro: Linus, ad esempio, gattona ancora, ma comincia a parlare nonché a sviluppare il suo rapporto di dipendenza con la coperta (inizialmente di proprietà della sorella Lucy), mostrando doti innate di creatività vettoriale e iniziando anche un rapporto conflittuale/solidale (a seconda dei casi) con Snoopy. Il cane, a sua volta, diventa sempre meno elemento di disturbo nonché spettatore delle vicende altrui rivelando diverse eccentricità e anche l’inizio di una lunga serie di identità simulate (qui vengono mostrate quelle del lupo e del leone della savana), mentre il suo rapporto con Charlie Brown non è ancora approfondito. Quest’ultimo interagisce soprattutto con Lucy, Schroeder e occasionalmente anche con altri membri del cast che, però, rimangono relegati sullo sfondo delle storie.
Nelle strip del presente volume hanno poi inizio dinamiche che Schulz porterà avanti per decenni, veri e propri tormentoni come il rapporto complicato di perseveranza-sfortuna-inadeguatezza tra Charlie Brown, il baseball, l’aquilone e le crudeltà gratuite di Lucy; oppure l’innamoramento di quest’ultima per Schroeder e la sua prepotenza nei confronti del fratellino Linus che reagisce sempre in maniera passivo-creativa.
Al di là poi di tantissime battute esilaranti – tra esuberanza infantile, umiliazioni e situazioni paradossali accompagnate da malinconiche considerazioni sulla vita e la felicità – rimane intatta e progressivamente sempre più sottile la lucida analisi sociale e culturale dell’autore, che costituisce uno dei nodi centrali della serie: tra una gag e una riflessione pseudofilosofica, le “personcine” (altro significato del termine Peanuts) di Schulz riflettono e rappresentano i problemi, le opinioni sul mondo e le ipocrisie della gente in maniera fulminante, a volte con una conclusione un po’ forzata della singola strip, ma sempre a fuoco nella sua candida, ma attenta, visione/analisi della società.
Un contenuto che ha il pregio di essere ambivalente, fornendo un divertimento ragionato e intellettuale sia per i lettori adulti che per quelli più piccoli (con la possibilità che chiedano ai genitori informazioni o significato di quanto letto, assimilando così riflessioni ed elementi culturali) grazie alla sua visione adulta del mondo attraverso gli occhi dei bambini.
Pochi autori sono riusciti a fare una cosa del genere (mi vengono in mente Bill Watterson e, per certi versi, Matt Groening), ma uno solo lo ha fatto indefessamente per cinquant’anni di seguito, ininterrottamente, settimana dopo settimana, lasciando al mondo un’eredità artistica immensa.
Abbiamo parlato di:
The Complete Peanuts 3 (1955-1956)
Charles M. Schulz
Traduzione di Andrea Toscani
Panini, 2025
328 pagine, brossurato fresato, bianco e nero – 19,90 €
ISBN: 9791221914245
