Difficile etichettare la multiforme versatilità artistica di Luca “Laca” Montagliani con definizioni limitate come “fumettista e musicista”. Lui che dal 1987 ha fatto veramente di tutto, creando animazioni per la Rai e videogames per la Kinder, inchiostrando le tavole di Dario Perucca su Alan Ford, suonato nei teatri e nelle piazze di mezza Europa con varie formazioni musicali, dato vita ai bizzarri X-Nerd con Emiliano Pagani (protagonisti di due volumi a fumetti) e ai suoi Pasol e Pasolik, insegnato a fare fumetti presso la Genoa Comics Academy (che ha anche diretto), e soprattutto dato vita all’Associazione Culturale Annexia, con cui ha restituito lustro e fama all’opera di Giorgio Rebuffi, suo amico e maestro. Sempre in cerca di nuove sfide, nel tentativo di tornare a respirare nelle produzioni d’oggi quell’aria sanamente anarchica e irriverente del fumetto italiano di qualche decennio fa, Laca s’è imbarcato nell’impresa di riportare in auge le avventure erotico-orrorifiche delle protagoniste della più controversa stagione delle nuvolette di casa nostra: quella dei pocket sexy! Lo fa con il progetto Vintagerotika che, forte del successo della campagna di crowdfunding in rete, si appresta a restituire agli appassionati Zora e le altre, interpretate da autorevoli firme della scena italiana contemporanea. Ed è soltanto l’inizio!
Dopo l’abbuffata rebuffiana, conclusasi purtroppo anzitempo, il nuovo corso di Annexia parte all’insegna dell’erotismo vintage e della riproposta, in chiave moderna, delle imprese delle più celebri eroine del fumetto sexy italiano. Il passo non sembra brevissimo. Quali motivazioni ti hanno spinto in questa direzione?
Ma perché sono un porcellone, non vedi che sto tromb@@… Ops, che sorpresa!
Ciao Andrea e buongiorno a tutti!!!
Mi devi scusare, stavo innaffiando i fiori, mi hai colto impreparato.
Ecco, con la vestaglia leopardata mi sento più a mio agio e posso risponderti. Dunque…
Proponendo per sette anni le opere del mio maestro e mentore Giorgio Rebuffi, dense di raffinatissimo cinismo ma scevre da qualsivoglia erotismo, sarebbe stato inappropriato e poco elegante affiancare loro dei fumetti di donne nude. Ora che, giocoforza, abbiamo cambiato pelle (e vestaglia), si è fatta avanti con forza la voglia di riproporre quel sapore leggero e piccante, proprio dei pocket sexy vintage made in Italy, ma aggiornato ai giorni nostri: una Pop-Hard d’autore. Non serve ricordare che siamo stati gli UNICI a riproporre il materiale comico di Giorgio (e degli anni d’oro del fumetto italiano) con continuità, qualità e ostinazione. Saremo gli UNICI anche questa volta a riproporre con cosciente incoscienza un harem ricchissimo di pericolose signorine frugando negli stessi anni, decisamente irripetibili. Un momento storico, culturalmente parlando, floridissimo e, in sintesi, vogliamo reagire con beffarda leggerezza e genuina ignoranza alla morte indotta ai danni della cultura sul finire degli anni ’80, mutata oggi in un vuoto pneumatico per nulla liberatorio, diversamente stimolante e tantomeno catartico.
Riproporre quei personaggi, quelle icone immortali, è una delle vie percorribili.
E poi, insomma, che aria ipocrita oscurantista e sborona che tira ultimamente in giro, non trovi anche tu?
A partire dal 1966, Zora e le altre hanno raccontato e accompagnato la rivoluzione sessuale, culturale e dei costumi che avvenne in Italia in quegli anni, abbattendo tabù e, a modo loro, portando elementi di modernità anche nel modo di realizzare e leggere i fumetti. Oggi, in un’epoca in cui si ergono nuovi muri e in cui un nuovo perbenismo di facciata nasconde pericolose estremizzazioni politiche e culturali, verso quali obiettivi potrebbero indirizzare la loro forza dirompente questi personaggi?
Il secolo del fumetto è passato, era il ‘900. Questo è il secolo della comunicazione e della tecnologia in tutte le sue declinazioni possibili. Nessun effetto dirompete quindi nei nostri pocket erotici. Semmai un risveglio del secondo Chakra o un effetto di ritrovato e sano cretinismo. Non credo che, come facevamo ossessivamente noi da ragazzini, qualcuno si farà una sana toccatina sui nostri albi di donne nude, ma qualche sudorino, ‘na mezza voglia magari, vai a sapere…
Piccolo spoiler per le nostre lettrici: ci sarà nientepopodimeno che SATANA NUDO, l’uomo per eccellenza, per consolare il vostro ormone ballerino (o equilibrare il secondo Chakra)!
Insomma, cheppalle, ci vogliamo divertire, ridere, fare i cazzoni, limonare, ma in elegante vestaglia leopardata. Anche tigrata o raso nero lucido va bene. Sappilo quando tornerai a trovarmi in giardino.
Per decenni i pocket erotici sono stati i fumetti popolari per eccellenza, prodotti da edicola spesso “usa e getta”. Il crowdfunding di Annexia li ripropone oggi in una veste più raffinata e autoriale. Come cambia l’approccio alla materia in quest’ottica?
Cambia nella misura in cui si adegua al gusto dell’oggi. Ma lo sai quante nuove strade sensuali si possono percorrere, quante nuove storie possiamo raccontare, almeno 50 sfumature nero di china da contemplare (ahahahah, che citazione del menga). L’obbiettivo alto è quello di creare un nuovo standard nella narrazione erotica popolare con una confezione che restituisca dignità quei personaggi. Visto il costo non basso della nostra offerta, sarà un poco meno popolare da edicola e un poco più chicca da collezionisti. Ci riusciremo? Noi ci si prova con tutta l’anima. Poi ci dite.
Quali elementi narrativi e contenutistici sono in continuità con le serie classiche, e cosa invece cambia? Viene rispettato lo spirito “storico” dei personaggi e il contesto originario delle loro avventure?
Certamente, massimo rispetto. I personaggi sono quelli. Non per niente siamo ufficializzati e supervisionati da coloro che detengono i diritti degli Eredi Barbieri e Cavedon. Persone attentissime che gli sconfinamenti autoriali siano sempre contestualizzati e non snaturino il carattere delle nostre amate signorine.
Ad esempio, la storia di Lucifera scritta da Fabio Celoni (lo vedi Fabio, è quello laggiù tra i cespugli: “Arrivo subito eh, Fabio, 5 minuti, tienile occupate…”) chiuderà la vicenda del “giovane” Faust. Sarà quindi in perfetta continuity con la vecchia serie classica ma anche leggibile da chi non ne sa nulla. A migliorare l’approccio con il personaggio da parte del lettore ci penserà un approfondimento critico presente in ogni albo.
Come hai messo assieme la (straordinaria) squadra di autori impegnati in questa impresa?
In modo molto istintivo. C’è un grande disegno universale che tutto sovrintende. Non ho fatto altro che lasciarmi guidare dalle visioni naturali che noi tutti abbiamo, più o meno coscientemente, ogni giorno. Le amicizie, l’empatia, l’entusiasmo, hanno fatto il resto.
Esiste una sorta di coordinamento tra di loro? Ci sono delle direttive comuni o ognuno ha “carta bianca”?
Ogni autore ha ricevuto un corposo dossier composto da decine di numeri dei personaggi che dovranno raccontare ma molti di loro erano già decisamente ferrati in materia. A livello creativo non ci sono censure. Se un team creativo decide di mostrare sesso esplicito non sarò certo io a censurarli. Vi ricordo che la copertina inedita di Ulula, ad opera del raffinato pennello di Emanuele Taglietti (che tutto il mondo ci invidia), vede le tette della celebre licantropa soavemente illuminate dalla luce lunare. Dovrei coprirle con un reggiseno? E perché? È primavera. Meglio spogliarsi.
Il successo del crowdfunding, oltre agli albi già in programma, quali scenari potrebbe aprire?
Il primo Vintagerotika di fine 2016 non andò a buon fine, troppo alto il goal da raggiungere. RIP.
Questo secondo crowdfunding, molto più misurato, ha avuto un successo clamoroso, è evidente.
Fondamentale è stato il supporto di Marika Dalloco, che mi ha affiancato e consigliato sulla gestione di tempi, organizzazione e comunicazione con la sua lunga esperienza di webmaster. Anche Fabio Celoni e Marco Turini non sono stati da meno. E dell’incoraggiamento di decine di amici, autori e appassionati, costanti e abbondanti per mia fortuna, non ne vogliamo parlare? Insomma, è stato un piccolo successo di squadra che ci ha permesso di raggiungere ben tre obiettivi. Ergo Vintagerotika vive!
Ulula, Zora, Lucifera, il volumetto dedicato alle pin-up e i due albi extra dedicati a Jacula e Naga la maga vedranno la luce in settembre (il tempo di scrivere, disegnare, ricevere la benedizione degli eredi, editare, stampare e tutto il resto). I personaggi rimasti in sospeso (Belzeba, Cimiteria, Yra la vampira e Sukia) verranno prodotti comunque, basta saper aspettare.
Ma non è tutto qui. Col tempo e il vostro supporto, signore e signori, ci occuperemo di tutte le testate horror più importanti (Oltretomba e Wallestein, ad esempio), delle favole sexy (Biancaneve, Maghella, Casinella), poi i mestieri (Hostess, Dottoressa, La Poliziotta), Pig. E non vi piacerebbero dei crossover tra personaggi? O addirittura personaggi inediti (già in avanzata fase di studio) da lanciare parallelamente alle eroine vintage. Volete le ristampe? Ok. Ci saranno anche quelle, perché no. Ma dipenderà soprattutto da voi che state leggendo queste parole, dal vostro sostegno. Da parte nostra l’entusiasmo non manca.
Quanto manca oggi una produzione a fumetti autenticamente popolare nella migliore accezione del termine, libera, rivoluzionaria sia nella forma che nei contenuti, di rottura? Ho l’impressione che nelle pubblicazioni da edicola oggi ci sia in giro un sacco di professionalità ma poca anima (con le dovute eccezioni), poca visceralità…
L’ultimo treno della notorietà popolare l’ha preso Dylan Dog, di striscio Nathan Never (e Martin Mystere), per ultimo Rat-man. Nessun altro personaggio durante e dopo ha bucato più di tanto, vuoi per cliché vetusti che continuano ostinatamente a riproporre per rassicurare il lettore (l’esclamazione Peste, Tizzone d’inferno, Giuda ballerino, Hell, al posto dei più credibili “Cazzo” e “Porca troia”), vuoi per l’esplosione di miliardi di minchiate (sapientemente indotte, si diceva…) che hanno investito la coscienza popolare del belpaese marginalizzando l’interesse verso il medium fumetto a favore della cultura usa e getta. Stanno continuando a vanificarne la profonda radice anarchica e rivoluzionaria attraverso la beatificazione di alcuni autori o testate. Bah, non so. Non mi diverte, non sa di una sega. Guarda il fumetto comico, lo hanno ammazzato. E tu sai bene di cosa sto parlando e chi sono i colpevoli.
Cosa dimora nelle mie preferenze fumettistiche italiane? L’unico tentativo di gran classe di fondere la narrazione popolare con il lato colto della letteratura, dell’arte, della psicoanalisi l’ha fatto il buon Carlo Ambrosini con Napoleone e Jan Dix. Queste due testate mi hanno ispirato, stimolato, ne auspico un ritorno. Nirvana e Don Zauker dei Paguri sono viscerali, indispensabili, meno male. Non mi viene in mente altro di seriale popolare da edicola, che (ri)leggerei con piacere, davvero. Sia chiaro, non ho letto e non leggo tutto, il mio modesto parere lascia il tempo che trova. Certamente non è più la stagione dei character che restano nella memoria popolare, c’è troppo casino, è matematicamente impossibile. Qualche buon fumetto, volume unico, si, esce. Una miniserie. Ma il pop puro sbatte in un secchio vuoto insieme ai pesci. Amen.
Confesso che in generale, a colpo d’occhio, mi paiono tanti pupazzi. Bellini eh, per carità, fatti anche bene. Ma insipidi. Di sicuro vedo male io, in fondo sono solo un porcellone e riconosco i miei limiti, pubblicamente.
Viva i fumetti di donne nude!
GRUIIIIII…!
Intervista svolta per email tra marzo e aprile 2017
Dino Artino
29 Maggio 2017 a 23:12
Salve , sono contento di sapere il ritorno di queste anti eroine , ma volevo sapere quante opere usciranno +-. considerando che lucifera ebbe 170 numeri , questa edizione quanti ne dovrebbe avere circa una 40 ina ad esempio? oppure giusto 4 5 volumetti!
Per quanto riguarda le storie originali sapete qualcosa a proposito di eventuali ristampe?
Andrea Leggeri
1 Giugno 2017 a 08:42
Risponde Luca “Laca” Montagliani:
“Se l’iniziativa avrà successo è nostra intenzione riproporre i personaggi e le testate più importanti dei vari filoni di genere del fumetto popolare erotico di Barbieri e Cavedon. Dopo l’horror passeremo alle favole con Biancaneve, Maghella & C e via dicendo. Sono in lavorazione anche personaggi erotici inediti.
Per quanto riguarda là ristampe non possiamo sbilanciarci per il momento, molto dipenderà dal successo del progetto ma è nostra intenzione inaugurare anche il filone ristampe con, giusto per fare un titolo, YRA la vampira.”
Quanto alla prima infornata di uscite, come si legge nell’intervista, sono previsti un albo a testa per Ulula, Zora, Lucifera, Jacula e Naga la maga.