Il mondo come lo conosciamo è finito, spazzato via da una catastrofe, un’inondazione che ha cambiato i suoi confini. Eva è sopravvissuta ed è alla ricerca di quello che ha perso, della sua comunità: sul cammino incontra nuovi compagni di viaggio, mentre ricorda momenti del suo passato che apparivano pieni di difficoltà e contrasti, ma che adesso sembrano splendenti e colorati.
In Vuoto a rendere Silvia Rocchi presenta un’apocalisse lontano da immaginari epici e iconici, immergendo il lettore in un mondo spoglio e senza colore, dalle forme sgraziate e sofferenti, e in questo contesto estremo cerca l’essenza alla base dei rapporti umani, dei legami che ci aiutano ad andare avanti e sopravvivere.
L’apocalisse di Rocchi è intima, ci parla di piccole cose quotidiane perse e impossibili da ritrovare, di una difficile ricostruzione della fiducia che è alla base di questa quotidianità.
Ciò che colpisce del nuovo lavoro di Rocchi, però, non è tanto il messaggio del volume, talvolta perso in una trama convoluta, criptica e a volte confusa o troppo didascalica, quanto nel modo in cui racconta la storia a livello visuale.
L’autrice riesce a passare con grande sicurezza dal disegno a lei più congeniale, quello in cui il colore delle matite definisce con i suoi tratteggi forme e figure, a uno più scarno, in cui il colore scompare per lasciare spazio al tratteggio, per arrivare a un tratto sporco e grezzo che ricorda pitture rupestri e ombre proiettate nella nebbia, capace di rappresentare con brutalità ma anche con fascino evocativo una civiltà ritornata a un’età pretecnologica e una società che deve ripartire dalle sue basi minime.
Abbiamo parlato di:
Vuoto a rendere
Silvia Rocchi
24 ORE Cultura, 2023
112 pagine, brossurato, colore – 22,50€
ISBN: 978-88-6648-723-4