Se il resto della fantastica famiglia non c’è, potete stare sicuri: per Ben Grimm, l’amabile Cosa dagli occhi blu, non ci sarà comunque un attimo di pace. Ed è proprio quello che succede in La Cosa – Una sola, grande Cosa (titolo originale The Next Big Thing), miniserie del pluripremiato Walter Mosley e dell’astro nascente Tom Reilly. Da solo sulla Terra, Ben Grimm si trova invischiato in una grande macchinazione che lo porta a combattere dalle strade di New York fin nella zona blu della luna, affrontando nemici nuovi (Brusque) e vecchi (Il Campione, Terrax, il Dottor Destino e altri misconosciuti personaggi del passato degli FQ) per proteggere i suoi nuovi, e misteriosi compagni di viaggio: il giovane Bobby e l’affascinante coreografa Amaryllis Dejure, conosciuta attraverso un servizio di incontri dopo la rottura con Alicia Masters.
Walter Mosley costruisce un’avventura rocambolesca in cui si respira in pieno sia l’atmosfera ricca di meraviglia dei Fantastici Quattro sia quella più verace delle strade di Yancy Street: anche quando la storia si fa un po’ sfilacciata e poco coesa, il divertimento e l’affetto dello sceneggiatore per il personaggio coinvolgono il lettore nelle sue disavventure.
A questo contribuisce un Tom Reilly in stato di grazia, capace di fondere l’insegnamento di Chris Samnee e Darwyn Cooke con le atmosfere classiche della Silver Age e un gusto moderno per la costruzione della tavole. La gestione dei movimenti di inquadratura, la scelta delle prospettive e dei piani, i layout di tavola concorrono tutti a dare movimento ai momenti d’azione, a sottolineare i colpi assestati con onomatopee e linee di velocità sempre usate con sapienza. L’artista sa usare e modulare in maniera fine ed elegante la sua linea, in generale chiara e pulita, per diverse situazioni, sporcandola nei momenti più urbani e rendendola più minimale nei contesti spaziali, dando così movimento ai disegni. A queste modulazioni contribuisce la colorazione della sempre impeccabile Jordie Bellaire, che utilizza un colore piatto e una ampia tavolozza per definire con precisione e gusto post-moderno le situazioni più disparate.
Ma oltre a sceneggiare un fumetto d’azione ben riuscito, Mosley riesce anche a inserire, tramite le interazioni tra i personaggi che si alternano ai momenti di pura avventura, delle riflessioni sulla nostra società, sulla diversità, sul ruolo della donna e il valore degli ultimi, spesso con pochi, fulminanti scambi di battute che non scadono nella retorica, ma anzi suonano profondamente pratici e realistici.
In particolare Ben Grimm diventa in un certo senso il simbolo di un eroismo non bianco (come dice di sé stesso quando gli viene chiesta l’etnia nel servizio di incontri galanti), inserendosi quindi in una riflessione sul razzismo e sull’iconografia nera: in una intervista sulla mini, Mosley parla a tutti gli effetti della Cosa come di un eroe nero. Anche per veicolare questi temi è importantissimo l’apporto di Reilly, capace con pochi tratti di disegnare sui volti dei personaggi tutte le possibili emozioni umane.
Una sola grande Cosa è un atto d’amore per il fumetto supereroistico, un’avventura divertente ma non superficiale, che non solo ci offre le prove di un grande romanziere capace di scrivere ottimi fumetti e di una nascente stella tra i disegnatori USA, ma ribadisce ancora una volta che, nelle mani giuste, Ben Grimm può essere lo strumento ideale di indagine sociale e umana, confermando il suo ruolo umanistico, quello del vero cuore pulsante del quartetto e del mondo dei supereroi in generale.
Abbiamo parlato di:
La cosa – Una Sola Grande Cosa
Walter Mosley, Tom Reilly, Jordie Bellaire
Traduzione di Fabio Gamberini
Panini Comics, 2022
144 pagine, cartonato, colori – 17,00 €
ISBN: 9788828718734