ANDREA PROVINCALI
Il Mucchio
1) Nei miei occhi di Bastien Vivès (Black Velvet)
L’amore e la sua insopprimibile precarietà. Vivès lo racconta in un’opera intima e commovente, adottando una prospettiva “interna”. Siamo negli occhi del protagonista e davanti a noi, sulle tavole, c’è l’amata dai capelli rossi. È una fragilità affettiva che parla anche di “altro”, scavalca i limiti introspettivi per cogliere un disagio oggettivo fin troppo condiviso. L’amore nel Terzo Millennio.
2) Stitches di David Small (Rizzoli Lizard)
Ci piace pensare ai “ventinove punti” (di sutura) del sottotitolo, come quelli che idealmente una volta per tutte possano rimarginare la ferita inferta al fumetto dalla poca considerazione dimostratagli fino ad oggi. Stitches è letteratura vera: un’opera kafkianamente autobiografica che identifica il male, non con il tumore che colpì il giovane autore, bensì con l’indifferenza degli adulti.
3) Le ragazze nello studio di Munari di Alessandro Baronciani (Black Velvet)
Anche il nostro Baronciani, come Vivès, si immerge nella elusività dell’amore con il suo inconfondibile stile “pop distaccato”, raccontando la fine di ben tre relazioni sentimentali in una graphic novel piena di riferimenti artistici: dalle opere di Bruno Munari a rimandi letterari e cinematografici fino a curiose trovate tattili e non solo. Si conferma così come uno dei più importanti fumettisti italiani.
4) Cinquemila chilometri al secondo di Manuele Fior (Coconino Press-Fandango)
Un vero e proprio romanzo a fumetti lungo una vita e in grado di far amare immediatamente i personaggi e i luogi raccontati. L’amore e l’amicizia e le scelte dolorose che spingono i protagonisti verso direzioni diverse. Una narrazione impeccabile per un autore completo in grado di dribblare qualsiasi deriva retorica e schivare il già visto grazie alle sue emozionali armonizzazioni cromatiche.
5) Barcazza di Francesco Cattani (Canicola)
Una giornata al mare, trascorsa tra gita in gommone, tuffi, curiosità preadolescenziali, gelosie e piccole ma corrosive incomprensioni delle quali il “non detto” è simultaneamente detonatore e disinnesto. Il bianco della pagina rappresenta il mare e la luce dell’estate, e solo le esili e contornanti linee del tratto di Cattani riescono a donarne tutti gli umani contraddittori particolari.
6) Povere nullita di Baru (Coconino Press/Fandango)
Disegnato da Baru sulla sceneggiatura di Pierre Pelot, Povere nullità è un fumetto tanto semplice quanto memorabile. Infatti, difficilmente si scorderanno queste terribili e meravigliose tavole incentrate su miserabili e disperati personaggi di provincia, i cui destini si intrecceranno con lo smarrimento di un bambino.
7) Piero di Edmund Baudoin (Coconino Press/Fandango)
Baudoin ripercorrendo poeticamente la sua memoria ci narra con un bianco e nero crudo e ammaliante la delicatissima e sofferta storia di una bellissima amicizia nata disegnando.
8) Yeti di Alessandro Tota (Coconino Press/Fandango)
Un esordio folgorante basato su uno Yeti. Non il classico abominevole uomo delle nevi, bensì un goffo e dolcissimo simil-barbapapa rosa. La fuga dal suo habitat naturale verso una grande metropoli è una metafora sull’immigrazione, con tutto ciò che essa comporta: trovare lavoro, essere accettati, innamorarsi etc. Tota descrive tutto ciò divertendo e commuovendo grazie a un tratto radioso e puntuale.
9) Non mi uccise la morte di Luca Moretti e Toni Bruno (Castelvecchi)
Un’opera coraggiosa e arrabbiata, sorretta da un’ottima quanto sentita sceneggiatura e da disegni puntuali e realistici, che narra gli ultimi giorni di Stefano Cucchi, evocandone tutta la sofferenza e la solitudine a cui è stato obbligato ingiustamente, ma soprattutto fa emergere con rabbia l’indifferenza e l’omertà di tutti coloro che per professione avrebbero dovuto proteggerlo.
10) Gigi Meroni, il ribelle granata di Marco Peroni e Riccardo Cecchetti (Becco Giallo)
Finalmente un fumetto basato totalmente su un mito calcistico, come l’estrosa ala destra del Toro, svolto con un tocco poetico e nostalgico sì, ma in grado di descrivere la vita di Gigi Meroni – i suoi sogni e semplici ideali – in maniera originale adottando una sceneggiatura non lineare lontana da facili derive retoriche.
MENZIONE STORICA
1) Il grande male di David B. (Coconino Press)
2) Pillole blu di Frederik Peeters (Kappa Edizioni))
3) Psycho Pathia Sexualis di Miguel Angel Martin (Purple Press)