Le Storie #31 – Il prezzo dell’onore (Fabrizio Accatino, Paolo Bacilieri)

Le Storie #31 – Il prezzo dell’onore (Fabrizio Accatino, Paolo Bacilieri)

Accatino e Bacilieri firmano una classica storia western, pregna di azione e colpi di scena, che risulta uno degli albi più piacevoli pubblicati sulla testata.

5b0HM=--Sceriffi corrotti, spietate giacche blu che violentano, derubano e uccidono a sangue freddo i pellerossa, misteri e tradizioni locali legate a Cristoforo Colombo, cavalli al galoppo e praterie arse da un sole cocente all’ombra di enormi rocce; sullo sfondo il grande cuore della cittadina di El Cantito.
Fabrizio Accatino confeziona un western duro e puro dall’impostazione classica, che utilizza sapientemente tutti i cliché del genere. Nonostante questo, “Il prezzo dell’onore” ha una sua personale anima, un ritmo coinvolgente e una lezione da insegnare: nel vecchio west è sempre il più dissoluto a scamparla. A questi momenti carichi di colpi di scena e violenza, fanno da contraltare alcune scene grottesche di Iacovittiana memoria.
I disegni di Paolo Bacilieri sono però il vero valore aggiunto dell’albo: se alla storia si può rimproverare un’impostazione forse non troppo originale, la matita dell’artista veronese è in grado di ricreare atmosfere che invogliano alla lettura e all’immedesimazione: una vera goduria per il lettore.
Il suo tratto morbido si fa leggermente più ruvido per l’occasione, e i suoi peculiari “graffi” paralleli, che fungono da ombre nelle tavole, rievocano il Tex di Magnus; peraltro il character design dei due protagonisti sembra ammiccare ai personaggi di Bob Rock e Alan Ford, creati dallo stesso Magnus in coppia con Bunker.
Salta inoltre all’occhio il sapiente uso delle inquadrature utilizzate da Bacilieri, con un ampio ricorso al primissimo piano, tipico dello spaghetti western, sfruttato per mettere in risalto i volti e i dettagli, e per creare suspense.

Abbiamo parlato di:
Le Storie #31 – Il prezzo dell’onore
Fabrizio Accatino, Paolo Bacilieri
Sergio Bonelli Editore, aprile 2015
114 pagine, brossurato, bianco e nero – 3,80 €
ISBN: 9772281008006


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3 Commenti

1 Commento

  1. Mirko Miccoli

    16 Aprile 2015 a 14:08

    In tutta onestà la recensione mi sembra un po’ troppo tiepidina per un prodotto come questo, che ho trovato rivoluzionario sia nell’approccio grafico che in quello narrativo. Per me è senz’altro il miglior albo italiano del 2015 e probabilmente il migliore dell’intera collana Le Storie. Poche volte di recente ricordo di aver apprezzato così tanto dialoghi, situazioni, scambi di battute, ritmo narrativo. “Alla storia si può rimproverare un’impostazione forse non troppo originale”? Beh, il western è sempre quello da un secolo, anche Django di Tarantino non ha introdotto elementi nuovi, ma li ha shakerati in maniera molto personale. Che è quello che secondo me succede anche nel “Prezzo dell’onore”. Non ricordo altri western italiani di approccio simile (così cinico, sporco, cattivo, quasi marcio) e meno che mai alla Bonelli, la politicamente correttissima editrice di Tex. Onore al coraggio degli autori.

    • Marco

      29 Aprile 2015 a 12:47

      Perfettamente d’accordo con Mirko, grandissimo albo. Senza se e senza ma. Personalmente non credo il migliore in assoluto de Le Storie, gliene preferisco un paio, ma di un’incollatura, ma in questo 2015, tra i Bonelli che leggo, il numero uno finora.

    • Simone Cilli

      29 Aprile 2015 a 13:55

      Chiedo venia per il ritardo nel rispondere!
      Mi trovo solo in parte d’accordo con Mirko e mi rivedo molto di più nel parere di Marco: l’albo mi è piaciuto molto e sono un grandissimo estimatore di Bacilieri.
      Nella recensione, ho addirittura paragonato i caratteri dell’albo al Tex di Magnus che è storicamente per i lettori una delle storie più amate in assoluto su Tex.
      Quel che posso dire, e l’ho scritto anche nell’occhiello della recensione, è che questo albo è certamente (per ora) uno dei migliori sulla testata “Le Storie”; ma non penso sia IL migliore.
      La storia di Accatino mi ha divertito molto, ed effettivamente non ha vistosi difetti. Ma di certo non si può dire sia un unicum nel suo genere, contando le sue caratteristiche. Di western così cinici e sporchi ne ho visti eccome invece. Fra l’altro quel che dici di Django, non aggiungere nulla ma saper shackerare per bene, è proprio quel che dico io qui: ” Accatino confeziona un western duro e puro dall’impostazione classica, che utilizza sapientemente tutti i cliché del genere.”.
      Alla fine dei conti però ciò che mi ha davvero convinto sono stati i disegni di Bacilieri.
      Certo, una buona storia è una buona storia, l’albo nel complesso è ottimo, ma questo carattere rivoluzionario purtroppo non lo vedo. Inoltre sono un po’ contrario all’uso dei superlativi troppo alla leggera e alle classifiche definitive quasi da gara sportiva.
      Quel che mi interessava comunicare era di aver letto un’ottima storia, che mi ha fatto immergere nella lettura e godere di una piacevole esperienza. Qui non siamo in una normale recensione, ma in una brevisione, e in 1500 caratteri non è facile condensare tutto questo. Spero di esserci riuscito, pur senza utilizzare termini per me troppo eccessivi.
      Accatino e Bacilieri mi hanno davvero regalato una storia molto interessante e che io lodo senza se e senza ma.
      Ma non mi sento di dire siano stati “coraggiosi”.
      Tanto più se riflettiamo sul fatto che i tempi della “politicamente correttissima” Bonelli, e delle storie con eroi immacolati, ormai (e questo non è necessariamente un difetto) sono un ricordo lontano.
      Ad ogni modo mi fa sempre piacere confrontarmi con altri lettori in un dibattito così sano e interessante, e fra l’altro siamo almeno d’accordo su un punto: questo episodio ci è piaciuto molto.

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