La fantascienza è un genere difficile da maneggiare: semplice di primo acchito, nasconde ben più di alieni e astronavi.
Infatti sono almeno altre due le componenti importanti in un buon racconto di fantascienza: una storia che sappia parlare al lettore di temi e messaggi attuali pur attraverso personaggi e situazioni molto lontani; e l’estetica, che deve essere in grado di affascinare e di essere ricercata.
Tutto questo Alberto Lavoradori dimostra di saperlo benissimo, purtroppo però il risultato non sembra essere quello sperato. Stirpi, il titolo di questo volume edito da ADM Editore, non è inquadrabile come fumetto ma nemmeno come racconto illustrato: viene definito dall’autore stesso come un “libro intraprogettuale” nel suo modo di mischiare disegni e testo in prosa con bozze, schizzi, studi dell’autore sul design degli ambienti e dei personaggi. Se da un lato tale sperimentazione, curiosa ed originale, può essere motivo d’interesse verso il libro, leggendolo ci si accorge dei limiti del progetto, che si trovano nell’approccio grafico e nella scrittura.
Il tratto di Lavoradori, infatti, prosegue quel cammino di estremizzazione che porta la linea ad essere sempre più geometrica e squadrata, con eccessi che rendono il disegno un manierismo fine a se stesso. A questo si unisce una storia non sempre convincente né particolarmente interessante, che nel complesso rende il volume un tentativo non molto riuscito di fare qualcosa di diverso da solito.
Abbiamo parlato di:
Stirpi
Alberto Lavoratori
ADM Editore – Collana Sbam! Book – 2012
150 pagine, e-book in formato pdf, colori – 8,47 €
ISBN: 9788898140008