Alias Comics #2: abbiamo ancora bisogno di eroi

Alias Comics #2: abbiamo ancora bisogno di eroi

Il secondo numero della nuova stagione di Alias Comics, supplemento a fumetti de “il manifesto”, è interamente dedicato agli “eroi”, con quattro riuscite storie brevi realizzate da Maurizio Rosenzweig, Alberto Lavoradori, Stefano Zattera e Antonio Fuso.

Dopo il lancio dello scorso anno, a partire da giugno è tornato in edicola per una seconda stagioneAlias Comics, supplemento mensile de il manifesto che presenta storie brevi a fumetti autoconclusive o serializzate.

Ogni numero della rivista, come già era avvenuto nell’annata precedente, è interamente dedicato a un tema: l’uscita di luglio presenta quattro racconti che ruotano intorno alla figura dell’eroe, visto sotto la lente di vari generi differenti che spaziano dall’omaggio ai supereroi alla fantascienza distopica, passando per il western post-atomico e il revisionismo supereroistico.

L’apertura del numero è affidata a Supercrisalide, breve parabola metaforica sul passaggio dall’adolescenza all’età adulta, una tematica che nel corso dei decenni è stato oggetto di diverse opere superioristiche. Pur nella sua semplicità, la storia dimostra egregiamente come alcuni aspetti della vita quotidiana possano sublimare in un fantasioso racconto di crescita.
Nato da un’idea di Marco Schiavone, l’episodio si mette in risalto principalmente per l’aspetto visivo: Maurizio Rosenzweig ha modo di sfoggiare il lato più underground, fantasioso ed esuberante del suo stile, tra evidenti citazioni al mainstream supereroistico (e non solo), corpi sinuosi e splash page ad alta densità di personaggi.

Segue Pleasance, con cui Alberto Lavoradori dà vita in poche pagine a un interessante spunto di fantascienza distopica di orwelliana memoria, mettendo in scena il conflitto tra l’ordine costituito e coloro che si permettono di dissentire e focalizzandosi sull’assenza della libertà d’espressione. Un racconto affascinante e sofisticato, che lascia il desiderio di scoprire altro sul contesto narrativo presentato. Per l’occasione, Lavoradori realizza tavole prive di rifiniture e senza un’inchiostrazione marcata, nelle quali si intravedono ancora i vari passaggi a matita, con stile minimale e colorazione tendenzialmente piatta.

Dopo un’intervista di Andrea Voglino – uno dei curatori della rivista – a Roberto Bolle, il “corpo del ballo” eroe di tanti appassionati di danza, torna il western postatomico della Brenda Cowgirl di Stefano Zattera, intenta a combattere un mostruoso robot giunto a punire i peccatori di Sin Town. Lo stile irriverente e iconoclasta di Zattera genera un episodio che gioca abilmente con i cliché delle storie supereroistiche, dando origine a pagine godibili, weird e amabilmente retro.

In appendice trova posto, nella sezione Remasters, la triste storia dell’Uomo Ape di Antonio Fuso1, autore che da anni lavora per il mercato fumettistico statunitense. È un racconto superoroistico virato tra l’assurdo e il grottesco, con un finale tragicomico, che parla di paure e tragedie esistenziali e rimane impresso nel suo efficace ribaltamento tipicamente revisionistico della “fortuna” di essere eroi.

Tirando le somme, siamo di fronte a un’uscita di discreto livello qualitativo, che porta avanti il progetto inusuale e affascinante di un supplemento da edicola in formato “lenzuolo”, con fumetti (per buona parte) inediti e l’intento di affrontare singole tematiche con approccio non superficiale. Un’operazione – appunto – quasi eroica, in una società che, come già anticipato nel redazionale introduttivo di quest’uscita, non ha smesso di avere bisogno di eroi, con buona pace di Bertolt Brecht2.

Abbiamo parlato di:
Alias Comics #2 – Anno II
Maurizio Rosenzweig, Alberto Lavoradori, Stefano Zattera, Antonio Fuso
Supplemento a il manifesto, luglio 2018
32 pagine, colore – 3,00 €
ISSN: 977002521503170725


  1. Originariamente pubblicata su Alta Fedeltà #4 delle Edizioni BD

  2. Il riferimento è alla nota affermazione “Beato quel popolo che non ha bisogno di eroi” 

Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *