So long Panini: Andrea Rivi torna in BD

So long Panini: Andrea Rivi torna in BD

Alcune voci circolavano da tempo, e ora sono confermate dal diretto interessato: Andrea Rivi non e' piu' il Publishing Manager della Panini Comics. Questo rappresenta un cambiamento di rilievo, per uno degli editori piu' importanti d'Italia. Dopo aver contattato Rivi, e aver preferito rispettare la sua volonta' di parlare della...

So long Panini: Andrea Rivi torna in BDCiao Andrea, e bentornato sulle nostre pagine virtuali. Quella che prima girava come indiscrezione tra qualche addetto ai lavori si è confermata essere una notizia fondata: il tuo rapporto con Panini Comics è ufficialmente terminato. A suo tempo avevi preferito non parlare di questa eventualità… Come mai?
Ciao, Ettore. Non ne avevo parlato perché… questa eventualità non si era ancora verificata. Mi spiego: io e Panini eravamo ancora in una fase in cui ci stavamo parlando per gestire al meglio questa situazione e nulla era ancora stato deciso. Poi, capito che dovevo voltare pagina, ho presentato le mie dimissioni.
Consentimi un inciso: chi ha messo in giro questa voce, tra le tante, con il solo obiettivo di arrecarmi danno, non aveva e non può avere un’idea precisa delle motivazioni della mia scelta. Ma quello che capisco ancora meno è l’assoluta mancanza di sensibilità nei confronti miei, dei miei passati e futuri colleghi, clienti e fornitori. Questa miseria umana mi sorprende sempre.

Ultimamente si sono registrati dei cambiamenti nel mondo del fumetto, in Italia quanto nel mondo. Anche se non paragonabili all’affare Disney/Marvel, abbiamo assistito all’ingresso di un editore come Giochi Preziosi, con conseguente trasferimento dei Kappa Boys dalla Star Comics (che ha perso anche un altro “simbolo” come Ade Capone). L’Eura Editoriale ha cambiato proprietà e sta ridimensionando il parco fumetti. La Free Books ha cambiato direttore editoriale. In tutto questo, la tua separazione da Panini si colloca in un ottica di cambiamento all’interno dell’editore modenese o è solo un normale avvicendamento?
Come Ibrahimovic, anch’io avevo voglia di altro, rimanendo nel mio mondo. Quello del fumetto. Tutto qua. Non sono una persona che sposa a vita un’azienda. Ho lavorato dieci anni in una banca e dieci anni in Panini. Era ora di cambiare per me. Probabilmente è ora di cambiare anche per il mercato del fumetto in Italia.

Beh, Ibrahimovic aveva anche le sue divergenze con parte della società, dei tifosi, oltre ad avere la volontà di vincere in Europa :-) Ci sono state anche per te altre motivazioni contingenti, divergenze con l’editore, volontà di tornare ad avere maggior peso nelle scelte editoriali, nel maturare questa decisione?
Ahimé, il paragone con Ibra era solo dovuto alla mia nota fede interista e non perché, anche fatte le debite proporzioni, io sia confrontabile a lui nel mondo del fumetto…
L’unica motivazione vera del mio abbandono era che io avevo deciso di cambiare. Se proprio vogliamo trovare il perché di questo, possiamo dire che avevo pienamente raggiunto gli obiettivi che mi erano stati fissati in Panini al momento della mia nomina e cercavo quindi altro da fare. Tutto qua.

Il tuo incarico era quello di “Publishing Manager”. Puoi spiegare in breve in cosa consisteva praticamente?
Facilissimo. Il Publishing Manager è colui che mette in pratica le idee del Direttore Editoriale, che gestisce la macchina produttiva e che si interfaccia più spesso con le persone del marketing.

Se dovessi fare un sunto di questi anni di lavoro per Panini, quali sono i momenti più importanti e che ricordi con maggiore vividezza? Quanto ti ha dato lavorare per una multinazionale come Panini, e quanto invece magari ti ha tolto rispetto al tuo precedente lavoro da editore?
Sono stati davvero anni bellissimi, pieni di esperienze irripetibili e importanti per la storia del fumetto italiano. Il fatto di aver partecipato ai lavori della serie Oro di Repubblica mi rende pieno di orgoglio e sarà una cosa che raccontero’ ai miei nipoti. Più in generale sono fiero di avere lavorato in Panini, un ambiente eccezionale, sia in termini professionali che di amicizie acquisite.
La tipica immagine di multinazionale non c’entra davvero nulla con Panini e la sua dirigenza.
Una cosa decisamente diversa rispetto alla mia precedente esperienza editoriale era l’autonomia decisionale rispetto a cosa pubblicare. E io per primo la ritengo una cosa giusta: se alla direzione di Panini Comics c’é un fuoriclasse come Marco Lupoi, tu che lavori per lui stai zitto e impari. Fai il bene tuo e dell’Azienda.

Sai già chi prenderà il tuo posto?
Credo che il mio lavoro verrà suddiviso fra varie persone, non ci sarà un sostituto vero e proprio. Non perché io fossi un fenomeno, eh, ma soltanto perché l’organizzazione ormai è diversa rispetto a quando ho preso l’incarico.

E adesso, tornerai a dedicarti alle Edizioni BD, che tra l’altro sta attraversando un momento veramente interessante di espansione e diversificazione?
Sì, torno in BD, che è un po’ diversa rispetto ai miei tempi, e che è oggi una realtà per certi versi innovativa nel mercato del fumetto in Italia. Sarà un lavoro decisamente più vario rispetto a quello Panini, qui mi occupero’ di progetti eterogenei, dove cercare di mettere in pratica la mia esperienza e allo stesso modo di provare qualche nuova strada. Di certo sarà un impegno a crescita graduale: ora ho voglia soprattutto di dedicare tempo alla mia famiglia, che da anni mi vede troppo poco.

Forse l’hai vissuta molto marginalmente, ma credi che l’acquisizione della Marvel da parte di Disney possa avere un peso nella gestione dei titoli della Casa delle idee da parte di Panini?
Non nel medio termine. Penso che per anni non cambierà assolutamente nulla e che tutti potranno dormire sonni tranquilli.

Riferimenti:
Panini Comics, il sito: www.paninicomics.it
Edizioni BD, il sito: www.edizionibd.it

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